Lumpy skin disease, aiuti per oltre 18 milioni di euro agli allevatori sardi

Li ha messi a disposizione la Regione Sardegna per compensare i danni economici e sanitari causati dall’emergenza Lumpy skin disease

abbattimenti
Bovini colpiti da Dermatite nodulare contagiosa (Lsd) foto dell'Efsa
La Regione Valle d’Aosta ha, intanto, approvato un piano di vaccinazione di emergenza

In Sardegna sono in arrivo 18,2 milioni di euro per sostenere le aziende colpite dalla dermatite nodulare bovina. Le risorse, stanziate dalla Regione  dopo un lavoro congiunto di istituzioni, agenzie agricole e associazioni di categoria, serviranno a compensare i danni economici e sanitari causati dall’emergenza.

In particolare, 17,2 milioni andranno agli allevatori per indennizzare abbattimenti, decessi e costi legati a restrizioni e blocchi delle movimentazioni nel periodo compreso tra il 3 luglio e il 3 settembre 2025 e 1 milione sarà destinato alle imprese di macellazione e trasformazione carni, penalizzate dalle limitazioni di mercato.

Aiuto una tantum

Le misure prevedono un aiuto una tantum in regime de minimis per gli allevamenti sede di focolaio, e indennizzi specifici per i capi morti, eventuali effetti collaterali delle vaccinazioni e maggiori oneri gestionali. L’erogazione degli aiuti sarà vincolata alla vaccinazione del bestiame entro il 30 settembre, salvo proroghe disposte dall’autorità sanitaria.

Accordo tra Piemonte e Valle d’Aosta per tutelare gli allevatori

La Regione Valle d’Aosta ha approvato un piano di vaccinazione di emergenza contro la dermatite nodulare, malattia virale che colpisce i bovini, dopo i focolai registrati in Savoia e Alta Savoia. Il provvedimento coinvolge anche circa 4.500 capi piemontesi attualmente in alpeggio sul territorio valdostano.

Poiché il vaccino vivo attenuato comporta restrizioni agli spostamenti degli animali per almeno 60 giorni, la Regione Piemonte, insieme alle ASL e ad Arpea, ha definito una procedura per consentire agli allevatori di rientrare anticipatamente negli allevamenti di pianura senza perdere i contributi Pac. Chi non riuscisse a rientrare potrà invece vaccinare i bovini in Valle d’Aosta, accettando il vincolo dei due mesi di permanenza.

«Siamo riusciti a trovare un percorso che tuteli i nostri allevatori senza rischiare penalizzazioni sui finanziamenti» ha dichiarato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi. L’assessore all’Agricoltura Marco Bongioanni ha sottolineato la rapidità dell’intervento: «Abbiamo dato una risposta immediata, salvaguardando sia la sanità animale che le imprese».

La Regione Piemonte, pronta a vaccinare oltre 50 mila bovini in zona di confine, al momento non ritiene necessario avviare una campagna, considerata la direzione verso l’interno della Francia della diffusione del virus.

Lumpy skin disease, aiuti per oltre 18 milioni di euro agli allevatori sardi - Ultima modifica: 2025-09-19T15:34:46+02:00 da Francesca Baccino

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