
Zootecnia bovina italiana da carne, e non solo, alla 56esima edizione di Agriumbria a Bastia Umbra (Pg) che si è svolta dal 28 al 30 marzo scorso: l’Aia e il Sistema allevatori ancora una volta trainanti per il successo della Mostra nazionale dell’Agricoltura, della Zootecnia e dell’Alimentazione con grande affluenza di pubblico.
A dare lustro, nella giornata inaugurale, anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, accolto dal presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri, dal presidente dell’Aia, Roberto Nocentini, e da molti altri dirigenti del sistema allevatoriale nazionale, dal presidente dim FedAna (Federazione nazionale delle associazioni di razza e specie) e AssoNaPa (Associazione nazionale della pastorizia), Battista Cualbu, con il direttore, Silverio Grande, al presidente dell’Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne), Luca Panichi e al presidente e al direttore dell’Anacli (Associazione nazionale degli allevatori delle razze bovine Charolaise e Limousine Italiane), Emanuele Nobile e Stefano Saleppichi, alla presenza delle autorità locali, tra cui la presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Stefania Proietti (con deleghe per le politiche della salute) con l’assessore al Pnrr e alle Politiche agricole, Simona Meloni, e il sindaco di Bastia Umbra, Erigo Pecci.
Fondamentali la formazione e le competizioni degli studenti
Il titolare del Masaf ha messo in chiaro il significato della sua assidua frequentazione alla manifestazione umbra: «Nella mia prima visita qui sono venuto a conoscere i problemi del settore e ad annunciare la progettualità del Governo, oggi posso darvi già un riscontro di quanto fatto, con ben 11 miliardi di euro destinati a investimenti in tutto ciò che ruota attorno all’agricoltura, incluse la zootecnia e la meccanizzazione agricola».
Importante anche l’attenzione alla formazione e ai giovani. Tra questi, alcuni degli studenti degli Istituti tecnici professionali a indirizzo agrario partecipanti alla Giornata didattica organizzata dall’Aia e dagli Enti selezionatori coinvolti (Anacli, Anabic).
Come da tradizione, infatti, la gara di Valutazione morfologica tra studenti ha aperto il programma del primo giorno: sono stati quest’anno 29 gli Istituti che hanno animato il confronto, suddiviso tra razze bovine ad attitudine produttiva carne (Chianina e Limousine) e latte (Frisona Italiana).
Per la Chianina primi classificati gli studenti dell’Ipaa “Bruno Marchino” di Fabro Scalo (Tr), davanti all’Ita della Valnerina-Sant’Anatolia di Narco di Cerreto di Spoleto (Pg) e all’Isis “A. Vegni” (Tecnico) di Capezzine-Cortona (Ar); per la Limousine, primo posto per l’Isis “A. Vegni” (Professionale) di Capezzine-Cortona (Ar), seconda piazza per L’Itcg “F. Niccolini” di Volterra (Pi), terzo l’Itas “A. Ciuffelli” di Todi (Pg). Per la Frisona (24Istituti partecipanti) il primo posto sul podio è andato alla squadra 1 dell’Iis “Di Poppa Rozzi” di Teramo, al secondo la squadra 1 dell’Iis “A. Zanelli” di Reggio Emilia, al terzo la squadra 2 dell’Iis “G. Briganti” Turi di Matera. Da segnalare che anche quest’anno l’Anacli per la Gara di giudizio della Limousineha stilato una classifica degli studenti partecipanti, “giudici” per un giorno.
Riproposta anche la Gara di conduzione, che ha coinvolto giovani e giovanissimi,
giudicati dall’esperto dell’Anacli Alessandro Pasqualetti affiancato dal Giudice dell’Anafibj (Associazione nazionale degli allevatori delle razze bovine Charolaise
e Limousine Italiane), Corrado Zilocchi.
Grande partecipazione: all’evento una platea di 200 persone
Nocentini ha introdotto il convegno, moderato dal neodirettore tecnico dell’Associazione, Andrea Bassini, subentrato a Riccardo Negrini, e concluso dal presidente dell’Aaum, Fabrizio Soro.
Molto apprezzato dalla platea, composta da circa duecento tra allevatori, tecnici, dirigenti del sistema allevatoriale e del Masaf, nonché di Coldiretti Umbria, con in prima fila il presidente Albano Agabiti, il direttore Mario Rossi, l’intervento di saluto di Nicola Di Noia, da pochi giorni succeduto a Mauro Donda alla direzione generale dell’Aia. Di Noia, dopo aver attentamente ascoltato le relazioni di Nicoletta D’Avino del Centro specialistico patologie piccoli ruminanti dell’Izsum (Precision livestock farming: appropriatezza diagnostica), di Giorgio Malaguti, coordinatore tecnico Rurall e di Antonio Masciotra, R&d Zootecnica, Consorzi agrari d’Italia (Tecnologie smart per la gestione del pascolo: tracciare e ottimizzare) e di Massimiliano Intini, key account manager and technical coordinator-Msd animal health (Vantaggi dei sistemi di monitoraggio avanzati: l’esperienza di Sensehub-Msd animal health), ha da subito assicurato di voler mettere a disposizione del sistema allevatoriale la sua conoscenza dei meccanismi legati ai premi Pac maturata con la presidenza del Caa Coldiretti. «Sono un agronomo – ha esordito Di Noia – ma non uno zootecnico, però garantisco fin da ora la mia ferma volontà di portare entusiasmo e determinazione nel mio nuovo ruolo alla direzione dell’Aia. Ringrazio, come ha fatto il presidente Nocentini, il mio predecessore, Mauro Donda, che con professionalità e impegno ha affrontato quasi un quinquennio di sfide organizzative difficili e accompagnato la progettualità di livello nazionale e europeo rappresentata dal progetto Leo e altre attività».
Grande partecipazione: all’evento una platea di 200 persone
Nocentini ha introdotto il convegno, moderato dal neodirettore tecnico dell’Associazione, Andrea Bassini, subentrato a Riccardo Negrini, e concluso dal presidente dell’Aaum, Fabrizio Soro.
Molto apprezzato dalla platea, composta da circa duecento tra allevatori, tecnici, dirigenti del sistema allevatoriale e del Masaf, nonché di Coldiretti Umbria, con in prima fila il presidente Albano Agabiti, il direttore Mario Rossi, l’intervento di saluto di Nicola Di Noia, da pochi giorni succeduto a Mauro Donda alla direzione generale dell’Aia. Di Noia, dopo aver attentamente ascoltato le relazioni di Nicoletta D’Avino del Centro specialistico patologie piccoli ruminanti dell’Izsum (Precision livestock farming: appropriatezza diagnostica), di Giorgio Malaguti, coordinatore tecnico Rurall e di Antonio Masciotra, R&d Zootecnica, Consorzi agrari d’Italia (Tecnologie smart per la gestione del pascolo: tracciare e ottimizzare) e di Massimiliano Intini, key account manager and technical coordinator-Msd animal health (Vantaggi dei sistemi di monitoraggio avanzati: l’esperienza di Sensehub-Msd animal health), ha da subito assicurato di voler mettere a disposizione del sistema allevatoriale la sua conoscenza dei meccanismi legati ai premi Pac maturata con la presidenza del Caa Coldiretti. «Sono un agronomo – ha esordito Di Noia – ma non uno zootecnico, però garantisco fin da ora la mia ferma volontà di portare entusiasmo e determinazione nel mio nuovo ruolo alla direzione dell’Aia. Ringrazio, come ha fatto il presidente Nocentini, il mio predecessore, Mauro Donda, che con professionalità e impegno ha affrontato quasi un quinquennio di sfide organizzative difficili e accompagnato la progettualità di livello nazionale e europeo rappresentata dal progetto Leo e altre attività».

Mostra della cunicoltura e la vetrina di ovini e caprini
La prima giornata ad Agriumbria è stata poi caratterizzata dal giro tra gli stand del ministro Lollobrigida, e non poteva mancare anche quello nell’area curata da Anci (Associazione nazionale coniglicoltori italiani) e AssoNaPa, con la mostra cunicola e soprattutto con la nutrita rappresentanza di ovini e caprini allevati non solo nel Centro-Italia, fra tutti l’ovino di razza Sarda, protagonista nei concorsi riservati agli arieti (da 12 a 24 mesi di età e di oltre 24 mesi) e alle pecore in lattazione (di primo e secondo parto).
Il ministro è anche entrato nei ring dell’Anabice dell’Anacli, sollecitato dal presidente dell’Aia e dallo speaker di Italialleva, Nico Belloni, a commentare la bellezza dei capi, tori e vitelli, delle pregiate razze italiane: Chianina e Romagnola, e delle razze Limousine e Charolaise protagonisti delle Mostre nazionali di Lg, nonché della razza Marchigiana, in vetrina assieme alle altre razze bovine, Piemontese e Pezzata Rossa Italiana, a comporre un quadro della zootecnia da carne e a duplice attitudine.
La sfilata ha consentito di ribadire l’impegno sia del ministro che dei dirigenti del sistema allevatoriale, tra i quali Panichi e il direttore dell’Aaum, Claudio Bressanutti, per rilanciare la linea vacca-vitello, fondamentale anche per sottolineare l’importante ruolo di presidio ambientale soprattutto nelle aree montane del Centro e Sud Italia.
Firmato il protocollo d’intesa tra Umbriafiere e l’Aia per connotare l’evento come “polo delle carni italiane”
“La filiera vincente” è stato il claim scelto quest’anno dagli organizzatori di Agriumbria e di futuro si è parlato molto già nella prima giornata, al convegno inaugurale organizzato dall’Aia assieme all’Auum (Associazione allevatori dell’Umbria e delle Marche) e da Umbriafiere SpA, con il supporto di Msd animal health Italia sul tema “Il contributo della zootecnia di precisione per la bovinicoltura da carne”.
A prologo dell’incontro è stato anche siglato il rinnovo del protocollo d’Intesa tra Umbriafiere Spa e l’Aia che riguarda l’identificazione della fiera annuale Agriumbria quale “Polo delle Carni italiane”.
La firma dell’accordo, prima stipula nel 2022, dopo anni di lavori preparatori, ora prorogato al 2030, è stata sancita da Ansideri e Nocentini, alla presenza, tra gli altri, di Cualbu,
di Nobile, e del direttore dell’Anabic, Andrea Quaglia, in rappresentanza dei due Enti selezionatori che esprimono alcune delle principali razze bovine da carne italiane, protagonisti dell’intesa.
Con questo accordo le parti si impegnano a garantire per le prossime edizioni di Agriumbria la presenza di almeno una Mostra nazionale di Libro genealogico delle pregiate razze nazionali. Mostre che, oltre a calamitare a Bastia Umbra allevatori da tutta Italia, sono un fondamentale momento di confronto e di crescita di tutta la zootecnia del Paese.