È entrato in funzione oggi, 16 maggio, il nuovo impianto di biometano dell’Azienda Agricola Palazzetto di Grumello Cremonese (Cr), uno dei primi impianti integrati all’allevamento d’Italia. Presenti al taglio del nastro l’assessore all’Agricoltura, alla sovranità Alimentare e alle foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, il presidente della Provincia, Paolo Mirko Signoroni, il sindaco del Comune di Grumello Cremonese, Maria Maddalena Visigalli, del presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, dei vicepresidenti Danio Federici e Gianluca Ferrari, e di Isaia Puddu, direttore Generale della Cooperativa Granlatte.
«Il secondo impianto di biometano agricolo della nostra filiera rappresenta un ulteriore stimolo per la messa a terra di ulteriori progetti di agroecologia - ha commentato il presidente Calzolari -. Un esempio è il progetto Biometano di filiera ideato e annunciato con la Confederazione dei Bieticoltori – Cgbi e che vedrà la realizzazione di 10 impianti consortili in 3 anni dislocati in Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli e Puglia. Produrranno 30 milioni di metri cubi anno di metano cioè l’equivalente di ciò che serve in termini di energia termica negli stabilimenti italiani di Granarolo, 500.000 tonnellate annue di fertilizzante naturale (il digestato), evitando l’emissione in atmosfera di 60mila tonnellate di CO2 eq. (quanto generato per l’illuminazione pubblica annua di una città di 867.060 abitanti come Torino).
Produzione prevista di biometano, 5 milioni di metri cubi all’anno
Il nuovo impianto rappresenta un modello virtuoso in termini di sostenibilità: produce, infatti, 630 metri cubi/h di biometano, 5 milioni circa di metri cubi/anno che risparmio di 11.760 tonnellate l’anno di CO2 eq.
Il biometano è direttamente immesso in rete consentendo all’allevamento a cui è legato di ridurre il più possibile l’impatto dell’intera attività produttiva. La simbiosi tra gli animali allevati e i batteri prodotti è stretta in questo allevamento perché tutti i reflui della stalla vanno direttamente al digestore. Ad essi verranno aggiunti i sottoprodotti agroindustriali di ritorno dalla lavorazione, ad esempio gli scarti della lavorazione del pomodoro e le biomasse vegetali di produzione dell’azienda.
Oltre al biometano immesso in rete l’impianto restituisce il digestato, fertilizzante organico di alta qualità che soppianta i concimi chimici utilizzati dall’azienda distribuito mediante una rete di tubazioni interrate che raggiunge tutti i terreni dell’azienda agricola evitando emissioni in atmosfera dovute alla distribuzione.
Un allevamento da 400 vacche in lattazione
La stalla, certificata sul benessere animale, è dotata di robot per la mungitura, conta 400 vacche in lattazione per la produzione di latte alimentare, conferito al Gruppo Granarolo.
La parte agricola, le cui colture sono principalmente mais, cereali autunno-vernini e sorgo, si estende su una superficie coltivata di 500 ettari, di cui l’80% vengono coltivati a doppio raccolto e dove viene praticata l’agricoltura di precisione e valorizzato l’utilizzo di digestato come fertilizzante, con una gestione mirata dell’acqua per l’irrigazione attraverso pivot e ali gocciolanti.
Farming tour, iniziativa del Consorzio Italiano Biogas
L’inaugurazione dell’impianto, realizzato da AB Energy S.p.A. (sistema di upgrading del biogas in biometano e cogeneratore) e Corradi & Ghisolfi (progettazione e realizzazione sezione di biologia, opere edili e impiantistiche), si è inserita nell'ambito del Farming Tour, l’iniziativa promossa dal Cib - Consorzio Italiano Biogas che, attraverso sessioni di formazione e informazione a beneficio di altri allevatori e produttori della filiera del biogas e biometano, mira a promuovere lo sviluppo sostenibile delle aziende agricole nei territori.