Tra le razze a duplice attitudine la Pezzata Rossa Italiana (PRI), razza di ceppo Simmental, è quella che ha visto un continuo incremento delle consistenze diffondendosi al di fuori del territorio del nord-est d’Italia, area tradizionalmente vocata al suo allevamento.
Relativamente all’Italia, i dati della BDN parlano di circa 200.000 soggetti; limitando le considerazioni alle sole bovine iscritte al Libro Genealogico, nel 2021, sono oltre 65.000 le vacche controllate per la produzione di latte (tabella 1, dati bollettino Aia) a queste vanno aggiunte le circa 9.000 fattrici allevate secondo la linea vacca vitello.
Complessivamente, le femmine iscritte al Libro Genealogico sono circa 96.000.
Come detto, negli anni si è assistito ad una continua diffusione che ha riguardato principalmente i territori marginali, dove fare zootecnia è più difficile, come le aree di montagna. Con ogni probabilità è proprio in questa tipologia di contesti produttivi che la razza trova la sua massima valorizzazione.
Produzioni sostenibili e tutela dell’ambiente
La produzione media della razza è 7.353 kg di latte al 3,91% di grasso e 3,43% di proteine (dati Bollettino C.F. Aia anno 2021), con un contenuto in cellule somatiche sensibilmente inferiore rispetto ad altre razze a più ampia diffusione. Questo dato esprime solo in parte il reale potenziale produttivo della razza che è prevalentemente allevata in aziende di medio piccole dimensioni. La situazione, infatti, è alquanto variegata, con notevoli differenze tra le diverse aree geografiche, con quelle maggiormente vocate alla produzione di latte che registrano performance produttive notevoli, a conferma del fatto che il potenziale produttivo della razza non è pienamente espresso dal dato nazionale.
Il latte di PRI si presta ad essere trasformato in formaggi con buona resa e qualità del prodotto finito; in particolare, buona è la frequenza delle varianti alleliche B delle k-caseine, che aumentano sensibilmente l’attitudine del latte ad essere trasformato in formaggio. Elevata è la presenza della variante allelica A2 della Beta Caseina, che secondo alcuni studi ha degli effetti favorevoli sulla digeribilità del latte.
Un altro aspetto importante è la produzione di carne, che rappresenta un vero e proprio valore aggiunto: il mercato dimostra apprezzamento per gli animali a fine carriera e soprattutto per i vitelli maschi di PRI, i quali spuntano un prezzo alla vendita più che doppio rispetto alle razze da latte. La maggior parte di questi vitelli sono destinati all’ingrasso per la produzione di un vitellone medio pesante che si caratterizza per buone performance in termini di incrementi ponderali giornalieri.
A titolo indicativo, nel 2021, i vitelli PRI presenti al centro genetico Anapri di Fiume Veneto (Pn) hanno registrato in media un incremento ponderale giornaliero di 1.559 g/d. Il peso vivo a 18 mesi è prossimo ai 700 kg, con una resa del 55%, buona qualità della carcassa in termini di conformazione e stato di ingrassamento, e con un’alta percentuale di carcasse qualificate come U sulla scala Europ.
La linea duplice attitudine della razza permette quindi di realizzare una vasta gamma di prodotti. Al fine di valorizzare e tutelare la qualità delle produzioni, nel 2008 è stato creato il Marchio "Solo Di Pezzata Rossa Italiana", che ad oggi conta circa 40 produttori di cui il 70% produce formaggi stagionati e latticini, il 25% produce carne, e il restante 5% gelato.
I prodotti a marchio "Solo di PRI" garantiscono una maggiore tracciabilità del prodotto attraverso la verifica del flusso di produzione, che va traducendosi in maggiore tutela del consumatore. Inoltre, si tratta di prodotti ecosostenibili, provenienti da una razza rustica, in grado di adattarsi molto bene anche ai pascoli più impervi, che necessita di minori quantità di mangime, garantendo comunque un prodotto ottimo in termini sia di quantità sia di qualità.
Benessere e salute animale
La Pezzata Rossa Italiana si caratterizza per una buona longevità con un numero di lattazioni medio di 2,98 e con il 50,4% delle bovine che hanno almeno 3 lattazioni.
Le bovine PRI dimostrano una spiccata resistenza a patologie, in particolare le mastiti, e dismetabolie che sovente compaiono negli allevamenti da latte.
La fertilità rappresenta un altro punto di forza della razza, con una mediana dell'intervallo parto-concepimento pari a 107 giorni.
Numerosi i giovani nei comitati di razza
Con la riunione del comitato di razza del Friuli Venezia Giulia, tenutasi il 20 maggio scorso presso la sede locale di Codroipo dell’Associazione regionale allevatori, si è conclusa una sorta di Giro d’Italia che ha visto il presidente Franco Moras (in due occasioni sostituito dal consigliere Stefano Albasini) e il direttore Daniele Vicario presenziare agli incontri con gli allevatori dei singoli comitati di razza in cui il territorio nazionale è suddiviso.
Un ordine del giorno analogo per ogni comitato di razza che prevedeva l’illustrazione delle attività ANAPRI tenutesi nel corso dell’ultimo anno, l’elezione dei delegati per l’assemblea generale, l’elezione del coordinatore territoriale e la proposta dei candidati alla carica di componente del Consiglio Direttivo.
Un’occasione importante per rivedersi di persona dopo le limitazioni imposte dalla pandemia, che ha riavvicinato l’Associazione ai suoi soci. Webinar teleconferenze etc. hanno il vantaggio di coinvolgere sicuramente più persone, ma l’incontro diretto, potersi guardare negli occhi e parlare di persona di quelli che sono i problemi o le prospettive della razza, soprattutto in questo momento dove, tra l'altro, siamo in fase di revisione dell’indice di selezione IDA, è sicuramente preferibile.
Sono 45 i delegati che sono stati eletti (nel caso della Provincia di Bolzano i delegati sono stati nominati dalla Federazione Allevatori di Bolzano), l’elenco è riportato nella tabella 2. Il numero di delegati ammissibili entro gli 11 comitati è stato preventivamente definito sulle basi delle consistenze di Libro Genealogico al 31/12/2021. È doveroso sottolineare che questa volta le candidature sono state tutte formulate dal basso, vale a dire da altri allevatori, senza forzate intermediazioni delle organizzazioni di categoria, come invece era successo tre anni fa.
Si tratta di aziende con caratteristiche diversificate. In genere sono aziende misto razza, in particolare quelle dove la crescita della razza è più recente.
Il dato più importante da prendere in considerazione è l’età media di questi delegati, che è decisamente bassa, con alcuni di essi che sono nati addirittura nel nuovo millennio o poco prima. Questo è un aspetto importante in quanto la mancanza di giovani nel settore, in particolar modo nei ruoli dirigenziali o nei ruoli che comunque comportano un impegno, rappresenta uno dei problemi del settore agricolo zootecnico in particolare. Il fatto che l’età media sia bassa è un buon auspicio per la stessa Associazione.
Oltre al fattore età vi è anche quello della parità di genere; il nostro settore infatti, è tipicamente maschile e le figure femminili fanno fatica a emergere. Anche per questo segnaliamo con piacere la presenza tra i delegati di quattro nuove donne (nel triennio precedente ce n’era una sola).
Oltre ai delegati, le assemblee dei comitati di razza hanno eletto un proprio coordinatore territoriale, in quasi tutti i casi uno dei delegati. Si tratta di un ruolo previsto dal nuovo regolamento associativo, che ha il compito di relazionarsi con ANAPRI per fare proposte e richiedere soluzioni ai problemi, e al tempo stesso promuovere iniziative come mostre, meeting e visite ad allevamenti; niente di nuovo perché già ci sono queste figure di allevatori che fanno da traino agli altri, ora si tratta solamente di formalizzarne l’incarico.
I delegati sono stati impegnati il 28 giugno scorso a Palmanova (Udine) per l’Assemblea generale in seduta ordinaria. Lorenzo Degano