Carlo Siciliani, presidente dell’Uniceb (Unione Italiana Filiera delle Carni), ha inviato al governo e ad altre figure istituzionali tre diverse richieste di sostegno al settore zootecnico di fronte all’emergenza coronavirus:
- richiesta, indirizzata al ministro delle Politiche agricole, di misure di sostegno ai settori delle carni bovine e suine a seguito della riduzione delle vendite, con particolare riferimento al canale horeca;
- richiesta al ministro della Salute circa la necessità di velocizzare le procedure per l’apertura del mercato cinese all’export di carni bovine ed alla possibilità di allargamento delle liste sia per le carni bovine e suine;
- richiesta, assieme al Consorzio di tutela dell'Agnello di Sardegna, al ministro delle Politiche agricole di misure di sostegno per l'agnello da latte italiano (questa terza missiva è stata firmata, oltre che da Siciliani, anche da Battista Cualbu, presidente del Consorzio di tutela Igp Agnello di Sardegna).
Le tre lettere possono essere visualizzate cliccando sui tre link riportati qui sotto:
A) coronavirus_istanza_mipaaf_misure_sostegno_
B) coronavirus_istanza_minsalute_exp_cina_
C) coronavirus_istanza_politiche_agricole_settore_OVINO_compr
Ammasso carne (bovina e suina)
Uniceb entra nei particolari così: “Alla ministra Bellanova abbiamo chiesto di valutare l'apertura dell'ammasso sia per la carne bovina che per la suina, avendo cura di prevedere, considerata la eccezionalità della situazione emergenziale, un periodo di apertura congruo e una attenzione particolare ad una maggiore flessibilità rispetto agli stoccaggi passati”.
La criticità maggiore determinata dalle giuste misure di chiusura di mense, scuole, ristoranti e bar, continua Uniceb in questa sua istanza al Mipaaf, coinvolge quelle aziende produttrici di carne che si sono specializzate nella produzione e distribuzione horeca di carne di vitello, scottona e vitellone e prodotti a base di carne. “La chiusura del food service ha creato enormi difficoltà tali da far registrare cali di vendite in taluni casi pari all’80-90% e l’impossibilità di trovare sbocchi alternativi di commercializzazione”.
Anche la filiera suinicola, secondo l’Unione, incontra le stesse problematiche quando si parla di produzione e distribuzione al canale horeca; in più c’è da aggiungere la difficoltà di vendita delle cosce destinate ai prosciutti ed alle produzioni pregiate che stanno subendo un calo stimato al momento al 15-20%.
Sul fronte dell'export inoltre: “Abbiamo chiesto ai ministri Speranza e Di Maio la necessità di velocizzare al massimo l’iter per l’approvazione del Protocollo d’intesa fra Italia e Cina, propedeutico all’apertura del mercato cinese alle carni bovine italiane. Sarebbe inoltre importante ottenere un allargamento delle liste delle aziende italiane di macellazione e lavorazione da autorizzare per l’esportazione verso la Cina del settore carni suine”.
Crollano le richieste di agnelli da latte
Le festività pasquali sono per tradizione un momento conviviale e il consumo delle carni di agnello avviene proprio in corrispondenza della riunione delle famiglie e degli amici, che quest'anno però non potranno incontrarsi. I consumatori inoltre si stanno orientando negli acquisti verso prodotti congelati piuttosto che freschi.
Tutto ciò sta determinando il crollo degli ordini del classico agnello pasquale. La filiera italiana si stringe attorno ad allevatori e trasformatori per affrontare l’emergenza di questi giorni. “Attualmente sono pronti 350mila agnelli da latte, dei quali 150mila rientrano nell'ambito dell'Igp Agnello di Sardegna” afferma Battista Cualbu, presidente del consorzio.
Il presidente Uniceb Carlo Siciliani e il presidente del consorzio Battista Cualbu affermano: "Occorre intervenire con misure di sostegno urgenti per l'agnello da latte italiano come l'aiuto all'ammasso privato ed ipotizzare un premio alla macellazione con regole trasparenti e condivise che tutelino allevatori e macellatori. Inoltre occorre attivare con urgenza una campagna di promozione per incentivare il consumo dell'agnello italiano all'insegna del claim: Salva le tradizioni tipiche della nostra cultura e aiuta i pastori italiani”.