Accordo sul prezzo del latte, nuovo indice per il 2020

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Raggiunta l’intesa tra gli allevatori e la Lactalis. Si torna all’utilizzo del prezzo indicizzato, modificato però con l’introduzione di una soglia minima e massima per il valore del Grana Padano dop. Per il 2019 il prezzo medio è di 40,5 centesimi al litro

Ancora un prezzo del latte legato a un indice, ma basato su un paniere di prodotti lattiero caseari riveduto per quanto riguarda la componente Grana Padano. È stato infatti raggiunto il 6 novembre scorso, al termine di un negoziato-maratona (iniziato alle 14 e terminato alle 21), l’accordo tra gli allevatori che producono la materia prima e Italatte, società che fa capo alla multinazionale francese Lactalis e trasforma il 10% del latte nazionale con gli storici marchi Cademartori, Invernizzi, Galbani e Parmalat.
La prima novità dell’intesa riguarda, per il 2020, il ritorno all’utilizzo del prezzo indicizzato in base a un paniere di prodotti che è stato modificato per il Grana Padano Dop con l’introduzione di una soglia minima e massima per evitare oscillazioni di valore troppo forti. Trovata una quadra anche per mettere a posto i conti del 2019 dopo il mancato rispetto dell’accordo sul prezzo, a partire da aprile, da parte dell’industria.
Rimarrà in vigore il paniere che funziona da indice per il prezzo del latte pagato dalla multinazionale francese con la quotazione di prodotti latte Ue a 28 (prezzo di partenza 32 cent al litro) che incide per il 70%. Per quanto riguarda il prodotto “Grana Padano” che influisce per il restante 30% viene stabilito un prezzo di partenza 6,82 euro al chilogrammo, con oscillazioni comprese tra un minimo di 6,60 e un massimo di 7,05.
Il prezzo di base di 37 cent/litro aumenterà o fletterà in base alle variazioni dei due prodotti del paniere, latte Ue a 28 e Grana Padano.
Il nuovo contratto mette a posto anche i pagamenti del 2019: solo per aprile 2019 prevede un’integrazione rispetto all’acconto pagato da Lactalis (40 centesimi) che riporta il prezzo a 41,5 centesimi al litro, in sostanza il valore che l’industria di era rifiutata di pagare in base al contratto che avrebbe dovuto essere in vigore fino al 31 dicembre 2019.
Per maggio 2019 le parti hanno concordato un pagamento di 40,5 centesimi al litro che da giugno a dicembre 2019 scende a 40 centesimi, pari al prezzo dato in acconto dall’industria. Il 2019 viene chiuso con un prezzo medio sull’anno di 40,5 centesimi al litro.

La qualità, il benessere

Il nuovo accordo sul prezzo del latte decorre dal 1° gennaio 2020 e va fino al 31 dicembre 2020 e comprende anche variazioni sui premi per la qualità del latte con la scomparsa di una zona di franchigia su grasso (3,70-3,80%) e proteine  (3,25-3,30%).
Nel nuovo contratto poi entra in modo ufficiale il concetto di benessere animale, inteso secondo il protocollo Crenba; viene stabilita una penale se non si raggiunge un punteggio minimo del 60%. Entro il primo agosto 2020 gli allevamenti che non avranno raggiunto il requisito entreranno in un percorso di formazione al fine di raggiungere lo standard.

La Cia: il prezzo ricalca l’andamento del mercato

L’intesa prevede inoltre che le parti si incontrino ogni quattro mesi per analizzare l’andamento del mercato lattiero caseario. Rispetto a quanto stabilito nell’accordo quadro i contratti che gli allevatori dovranno sottoscrivere potrebbero subire lievi variazioni e sono al vaglio degli uffici legali.
Positivi poi i commenti delle organizzazioni professionali agricole.
Per Paolo Maccazzola, responsabile latte di Cia Lombardia, “il prezzo ricalca l’andamento del mercato di quest’anno. E’ stata una trattativa lunga, che ha stabilito delle buone premesse anche per il prossimo anno”. La Cia, si legge in un comunicato, “ha portato un fondamentale contributo a una trattativa serrata e a un confronto teso a valorizzare la qualità del prodotto lombardo. Cia sottolinea come il gruppo Lactalis abbia recepito questa esigenza comune, sottoscrivendo un’intesa positiva che permette alle imprese agricole di avere una prospettiva per programmare attività ed investimenti”,
Cia Lombardia auspica che, oltre a Lactalis, uno dei pochi gruppi disponibili a sedersi ad un tavolo e fissare un prezzo per tutto l’anno, anche altri gruppi industriali concludano contratti di fornitura altrettanto soddisfacenti e migliorativi per i produttori.

Confagricoltura: abbiamo un punto fermo per il 2020

Confagricoltura Lombardia definisce quella sottoscritta da Lactalis come un’intesa positiva che permette alle imprese agricole di avere una prospettiva per programmare attività e investimenti. “Lactalis aveva l’esigenza – spiega il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli - di attenuare l’elevata valorizzazione del Grana Padano dop, che andava a incidere molto sull’indice. L’accordo è stato sofferto ma ora abbiamo un punto fermo anche per il 2020 in modo che i produttori di latte possano tornare a programmare e a rilanciare gli investimenti. Dobbiamo inoltre tener conto che Lactalis è l’unica industria che si siede al tavolo delle trattative per fissare un prezzo del latte alla stalla”.
Confagricoltura Lombardia sostiene che l’accordo consente di fissare un buon punto di riferimento per il mercato lattiero caseario lombardo.

Coldiretti: ora le imprese possono programmare

Il risultato, precisa poi in un comunicato la Coldiretti regionale, arriva al termine di una trattativa serrata condotta da Coldiretti, assieme alle altre associazioni di rappresentanza, “dopo che la multinazionale francese aveva provato a rivedere in maniera unilaterale i prezzi, violando i contratti in essere”. Ripartiamo da questa nuova intesa, afferma Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia, “per gettare le basi per la programmazione delle imprese agricole nei prossimi mesi”.
Il valore del latte in Lombardia, conclude la Coldiretti regionale, è uno strategico punto di riferimento per le quotazioni a livello nazionale considerato che nelle stalle lombarde si munge oltre il 40% di tutto il prodotto italiano grazie a un patrimonio di circa 500 mila vacche da latte.


Nell’accordo precedente

Lo scorso accordo sul prezzo del latte, in vigore fino al 31 dicembre 2019, non era stato rispettato dalla multinazionale Lactalis (che non lavora materia prima per prodotti dop) a causa di una quotazione del Grana Padano considerata troppo alta e che aveva fatto salire il prezzo del latte a 41,5 centesimi al litro ad aprile 2019.
Il rifiuto di pagare quanto sottoscritto nell’accordo da parte della multinazionale, che si era limitata a pagare un acconto di 40 centesimi al litro, aveva rimesso tutto in gioco.

Accordo sul prezzo del latte, nuovo indice per il 2020 - Ultima modifica: 2019-11-29T09:12:31+01:00 da Lucia Berti

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