Valorizzare la filiera lattiero-casearia italiana, la più sicura al mondo, attraverso i propri prodotti di eccellenza, dal latte ai suoi derivati. Questo è l’obiettivo della campagna di comunicazione “Verde Latte Rosso”, voluta dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari e presentata al Mipaaft alla presenza del Ministro Gian Marco Centinaio.
Latte italiano, sicuro e di qualità
«La filiera del latte Made in Italy rappresenta una garanzia per il consumatore, grazie al suo legame con il territorio e la sicurezza di controlli che non hanno eguali al mondo – ha affermato Centinaio -. Per questo è particolarmente importante valorizzare il latte 100% italiano dalla mungitura alla tavola».
Trasparenza e severi controlli sulla produzione e sulla trasformazione dei prodotti lattiero caseari ci assegnano un primato mondiale in termini di sicurezza che ci mette a riparo dai prodotti di importazione meno sicuri in termini di controlli sulle filiere con minori tutele qualitative per i consumatori.
«Grazie all’etichetta di origine, voluta fortemente dal governo - ha incalzato il Ministro -, i consumatori possono conoscere da dove arrivano il latte e i prodotti lattiero-caseari che si portano in tavola, evitando così di cadere nell’inganno del finto Made in Italy».
Il Ministro ha poi ricordato che l’operazione “Latte nelle scuole” è stata prorogata fino al 2023. «Inoltre - ha aggiunto Centinaio - il governo ha messo a disposizione oltre 400 milioni di euro a sostegno degli investimenti destinati alle filiere agricole e agroalimentari italiane. Il futuro dell’agricoltura passa necessariamente attraverso una filiera sana, virtuosa e di eccellenza».
Il nostro oro bianco in cifre
La filiera lattiero-casearia italiana vale 15mld di euro (2,7 il valore dell’export). Il 50% di tutto il fatturato nazionale è generato dalle cooperative che detengono e trasformano il 70% della materia prima nazionale.
In Italia vengono consegnate circa 12 milioni di tonnellate di latte: circa il 18% è destinato alla produzione di latte alimentare fresco (11%) e UHT; il 50% circa è destinato alla produzione di formaggi Dop, il restante 39% è destinato ad altri usi industriali. Il latte destinato alla produzione dei formaggi Dop è così ripartito: 44% destinato alla produzione di Grana Padano, il 32% alla produzione di Parmigiano Reggiano e il restante 24% destinato alle altre produzioni Dop.
Nelle principali Dop casearie la leadership va alle cooperative: 70% nel Parmigiano Reggiano e 63% nel Grana Padano; altissima anche la presenza di cooperative tra i produttori di Asiago Dop (65%) e del Pecorino Romano Dop (60%).
Il ruolo della cooperazione a difesa della filiera
«La cooperazione si è resa ancora una volta protagonista di un’importante azione a difesa del Made in Italy, facendosi promotrice di un progetto finalizzato a valorizzare un’intera filiera produttiva - ha affermato Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari».
Mercuri ha poi ricordato che il settore lattiero caseario cooperativo rappresenta circa 700 imprese a cui aderiscono circa 27.500 stalle che producono il 70% della materia prima nazionale, ovvero circa 7 milioni di tonnellate di latte. «Il settore lattiero caseario cooperativo – ha aggiunto Mercuri – contribuisce, quindi, al sistema lattiero caseario nazionale con un valore economico di circa 7mld di euro, che corrisponde al 50% del fatturato complessivo e un valore dell’export che ammonta a circa 560 milioni pari al 45% del valore totale dell’export dei formaggi».
Diminuito il consumo di latte, colpa delle fake news
Gianpiero Calzolari, Coordinatore Settore lattiero-caseario Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha sottolineato che il consumo di latte in Italia è sceso del 30% negli ultimi 6 anni. Di contro, è aumentato il numero degli intolleranti e ancor di più di chi crede di avere un problema col latte. «Inoltre, ha detto Calzolari - si sono succedute, soprattutto attraverso i social, molte fake news, in coincidenza peraltro anche con la crescita di consumi di prodotti alternativi al latte e di una sorprendente latitanza del mondo scientifico. Questo ha portato il consumatore disorientato ha scegliere, talvolta, altri alimenti per la propria colazione o il proprio pasto. Questa campagna ha il pregio di rimettere al centro la forza della nostra materia prima italiana, nata dalla sapienza di chi custodisce i nostri territori, e ne interpreta le tradizioni attraverso l’arte casearia, che avviene quasi totalmente all’interno di virtuose filiere cooperative».
Sull’importanza di combattere le fake news è intervenuto anche il ministro Centinaio, «Bisogna contrattaccare le “balle” che vengono scritte su internet. Sensibilizzare il consumo del latte e dei suoi derivati, comunicando informazioni corrette sull’importanza di questo alimento, sia per la nostra salute che per l’economia dei territori, è fondamentale». Centinaio ha poi garantito pieno appoggio del ministero a questa campagna di informazione e rinnovato piena collaborazione. Vedi il video
In conclusione Centinaio ha affrontato la questione dei dazi, affermando: «Spaventano e non servono. Ma se uno Stato mette i dazi all’Italia e dunque non gradisce i prodotti italiani, non si deve poi lamentare se l’Italia va a cercare altri mercati. Come ministro non posso pensare di basare le esportazioni su un solo mercato».
“Verde, latte, Rosso”, la campagna
Oltre 400 tipologie di formaggi, di cui 53 Dop, fanno dell’Italia il leader mondiale della produzione casearia di qualità. Questo primato è stato interpretato in un claim forte e incisivo che parla di orgoglio per il latte italiano e per la sua filiera: Verde, Latte, Rosso, con un logo che ne racchiude il concetto.
La campagna di comunicazione “Verde, Latte, Rosso”, che partirà a fine aprile e durerà un anno, ha l’obiettivo di valorizzazione tutte le eccellenze che nascono dal latte italiano, dal gelato ai formaggi e ai vari derivati.
I contenuti realizzati nei mesi della campagna saranno diffusi sul sito www.verdelatterosso.it, Facebook e Instagram @VerdeLatteRosso, e saranno il frutto di una strategia “data driven” che mette il dato e l’analisi al centro di qualsiasi scelta. L’ascolto di quello che la gente dice online, ricerca su Google, commenta sui blog e forum, è l’elemento fondante della strategia di produzione dei contenuti.