Uno studio (2016) di alcuni ricercatori delle università tedesche di Hannover e di Leipzig e del dipartimento di sanità animale di Oldenburg ha determinato la prevalenza della cervicite e valutato la correlazione tra questa e l’endometrite, analizzando inoltre i possibili effetti della cervicite sulla fertilità. 416 bovine con scolo vaginale normale e nessuna fluttuazione dell’utero alla palpazione sono state sottoposte a visita clinica (42-50 giorni postparto). Il prolasso della seconda plica di mucosa cervicale con (C2) o senza (C1) iperemia è stato considerato indice di cervicite. Dall’analisi dei dati: il 39.2% delle bovine non presentava cervicite (C0), il 31.7 classificato C1 e il 29.1% C2. Il 72.7% delle bovine è risultato affetto da endometrite o modificazioni degenerative dell’utero, ma non è stata riscontrata alcuna correlazione tra queste e il grado di cervicite; il 68.3% delle bovine negative per le indagini su campioni uterini sono risultate affette da cervicite.
Sebbene dai risultati ottenuti non emerga una correlazione significativa tra cervicite e intervallo parto-primo servizio e parto-concepimento, è stata osservata una tendenza verso un minor numero di giorni vuoti nelle bovine C1 o C2 ma non affette da endometrite, rispetto a quelle che presentavano entrambe le patologie. In conclusione, la cervicite può essere considerata una patologia indipendente dall’endometrite e che la maggiore severità della condizione (C2) implichi una peggior performance riproduttiva. Il conception rate a 200 giorni di lattazione sembra essere influenzato dalla presenza di C2. Di conseguenza, le bovine repeat breeder con reperti uterini normali dovrebbero essere sottoposte ad accurato esame vaginoscopico data la potenziale influenza della cervicite sulla fertilità.
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