Roma – Tante conferme e qualche ulteriore correzione al rialzo dei prezzi per le carni avicole e per alcuni tagli bovini. Sono le tendenze che nel corso della settimana potranno caratterizzare in Italia gli scambi sui mercati zootecnici. Per i lattiero-caseari, in particolare, la situazione resta pesante su tutti i fronti. È difficile - spiega l’Ismea nell’Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana - ipotizzare, alle condizioni attuali, una ripresa dei prezzi in autunno, considerando che i mesi di settembre e ottobre coincidono tra l’altro con i picchi produttivi nella regione oceanica.
Anche il 2016 partirà probabilmente in sordina. Solo l’impatto di eventuali shock climatici nell’estate australe potrebbe determinare un riposizionamento dei prezzi, altrimenti destinati a mantenere, almeno a inizio anno, i bassi livelli attuali.
In ambito nazionale si prevede nel corso della settimana un andamento piatto sia per i formaggi che per le materie grasse. In alcuni paesi del Nord Europa burro e latte in polvere scremato hanno invece beneficiato di lievi aumenti di prezzo, per effetto dei ritiri realizzati nell’ambito delle misure di intervento.
Al contrario dei lattiero-caseari, la tendenza di fondo resta positiva per il bovino da carne, in un mercato che potrebbe confermare i lievi aumenti di prezzo sia per il bestiame vivo che per le carni. L’attività di macellazione sta registrando in questi giorni un andamento più regolare, mentre si segnala qualche difficoltà nell’approvvigionamento di capi da ristallo, a seguito dell’emergenza blue tongue scoppiata in Francia nel dipartimento dell’Allier, che rappresenta il principale bacino di produzione delle razze da carne francesi. Il blocco della movimentazione di capi è già operativo in un raggio di 150 chilometri dal focolaio, mentre si attendono le ulteriori decisioni che le autorità francesi potranno prendere per prevenire i contagi.
Nel comparto suino, migliorano le prospettive per i capi da macello e i tagli destinati alle lavorazioni industriali. Resta debole invece il listino dell’allevamento, con le taglie intermedie che sembrano accusare i maggiori contraccolpi dell’attuale pesantezza degli ordini da parte degli allevatori.
Sui mercati degli avicoli le indicazioni restano orientate positivamente, soprattutto per la fesa di tacchino, in un mercato che si preannuncia altrettanto dinamico per i conigli e stazionario per le uova, con possibili piccole correzioni al rialzo per i calibri medi.
(fonte: Ismea, direzione Servizi per il mercato)