Nessuna convocazione del tavolo sui nitrati al ministero delle Politiche agricole, alimentarie e forestali. Alla precedente riunione a Roma il titolare dello stesso dicastero, Maurizio Martina, e il collega all’Ambiente, Gianluca Galletti, avevano proposto la data del 17 marzo per un aggiornamento sulla direttiva Ue e sulla situazione italiana. Invece l'incontro è stato rinviato.
Intanto fa notizia una presa di posizione della Regione Emilia Romagna: “La Regione Emilia-Romagna è favorevole a una maggiore flessibilità nelle pratiche agronomiche, alla deroga ai carichi di azoto organico nelle zone vulnerabili e ai periodi di divieto a fronte di buone prassi e monitoraggi puntuali. Così da favorire l’uso degli effluenti zootecnici per la fertilizzazione organica dei suoli, razionalizzando l’uso della chimica, una pratica questa che ha anche una valenza ambientale molto importante”. E’ quanto hanno dichiarato Simona Caselli e Paola Gazzolo, assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna.
“Lo studio Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulla contaminazione da nitrati delle acque – hanno spiegato Caselli e Gazzolo - arricchisce le nostre conoscenze in materia, che hanno una tradizione che parte da lontano e ci rafforza in questa posizione che è parte fondamentale della proposta che sottoporremo al ‘Tavolo nazionale nitrati’ non appena verrà convocato. Bene anche un percorso di semplificazione, ovviamente nell’ambito delle regole comunitarie”.
“Finalmente un cambio di passo della Regione Emilia Romagna sul tema direttiva nitrati. Esprimiamo pieno apprezzamento – ha commentato la presidente della Sezione regionale di prodotto Suinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Giovanna Parmigiani - per il via libera alla maggiore flessibilità nelle pratiche agronomiche, alla deroga ai carichi di azoto organico nelle zone vulnerabili e ai periodi di divieto a fronte di buone prassi e monitoraggi puntuali come annunciato dagli assessori regionali all’agricoltura e all’ambiente, Simona Caselli e Paola Gazzolo. Speriamo che questo nuovo corso sia l’inizio di un approccio più concreto volto a tutelare realmente l’ambiente attraverso un metodo non più vincolistico e burocratico bensì collaborativo, che è imprescindibile al fine di costruire insieme politiche ambientali sostenibili e gestibili, supportato anche da iniziative tese all’utilizzazione dei reflui zootecnici come elemento d’arricchimento della sostanza organica del terreno, proprio per il loro valore fertilizzante, chiudendo così un ciclo biologico e naturale”.
“Si è dato così ascolto – ha aggiunto Parmigiani - alle pressanti richieste degli allevatori di Confagricoltura Emilia Romagna e alle rivendicazioni sollevate da tutti i componenti del comparto suinicolo riunitisi, assieme a ricercatori e amministratori regionali, al convegno dell’organizzazione interprofessionale Gran Suino italiano su ‘Ambiente e Sanità nella filiera suinicola italiana’ lo scorso 19 marzo. Auspichiamo che tale concezione sia mantenuta anche nella definizione di altri provvedimenti di prossima emanazione legati al tema dell’acqua e delle emissioni in atmosfera”.
Anche Coldiretti Emilia Romagna ha valutato positivamente le dichiarazioni degli assessori regionali all’Agricoltura, Simona Caselli, e all’Ambiente, Paola Gazzolo sulla maggiore flessibilità nelle pratiche agronomiche, alla deroga ai carichi di organico nelle zone vulnerabili e ai periodi di divieto. Tali dichiarazioni, ha dicharato Coldiretti Emilia Romagna, "confermano la battaglia che Coldiretti conduce da anni per dimostrare che la zootecnia non è la fonte di inquinamento dei nitrati nelle falde acquifere. Siamo in attesa che venga dato il via alla Road Map annunciata dei ministri dell’Agricoltura, Maurizio Martina e dell’Ambiente, Gianluca Galletti". G.S.