Il 2015 apre con una flessione dei prezzi alla produzione del comparto zootecnico. Lo segnala l’Ismea sulla base del suo indice dei prezzi all’origine, che in gennaio 2015 ha fatto registrare performance critiche, mentre per l’agricoltura nel suo complesso non è andato male.
Su base mensile, cioè confrontando gennaio 2015 con dicembre 2014, l’indice si è attestato a quota 116,4 (base 2010=100) per l’agricoltura in generale, +0,8%. I prezzi però sono in calo per l’insieme delle produzioni zootecniche (-0,4%), con riduzioni marcate per le uova (-2,3%) e più contenute per lattiero-caseari (-0,2%) e bestiame vivo (-0,2%). Le coltivazioni invece avanzano dell’1,6%.
Su base annua poi, cioè confrontando gennaio 2015 con gennaio 2014, la variazione è negativa anche per l’agricoltura in generale, con i prezzi in flessione dell’1,2%. Questa flessione, continua Ismea, «è la sintesi di dinamiche di segno inverso, con l’aggregato zootecnico in caduta del 9,7% e le coltivazioni vegetali in crescita del 6,8%».
Sempre nel confronto tra gennaio 2015 e gennaio 2014, sono «profonde» le contrazioni dei listini zootecnici (sempre all’origine). Tra il bestiame vivo (-8,7% la flessione media annua), si registrano cedimenti compresi tra il -12,8% dei suini e il -5,8% degli avicoli, con gli ovicaprini in controtendenza (+6,4%). I lattiero caseari e le uova in un anno hanno perso rispettivamente l’11,2 e il 6,3%. I.Z.