Il successo dell’azienda zootecnica con il metodo lean

L'esperienza del Consorzio agrario del Nordest che ha adattato la strategia di conduzione aziendale inventata da Toyota alle stalle da latte e da carne. L'importanza di pianificare, standardizzare i processi e massimizzare l'efficacia di ogni azione

Fare di più con meno. Essere capaci di generare grandi impatti con piccoli cambiamenti. Trasformare le variabili in costanti. Si può riassumere con questi tre concetti il metodo lean una strategia di conduzione aziendale inventata da Toyota negli anni Cinquanta e adattata dal Consorzio agrario del Nordest per le aziende zootecniche da latte e da carne. I risultati sono molto incoraggianti sul miglioramento dell'efficienza e quindi della redditività.

I punti principali del lean management sono stati al centro del convegno dal titolo Il metodo lean per portare al successo l’azienda zootecnica da latte e da carne organizzato dal consorzio a Fieragricola.

Metodo lean, governare la complessità

Condivisione, pianificazione, acquisizione e interpretazione dei dati, rimonta e svezzamento, periparto e tasso di riforma. Tasso di gravidanza, monitoraggio, benessere animale, analisi in stalla e consulenza sul campo, alimentazione personalizzata. Sono i dieci punti del metodo lean applicato alle aziende zootecniche.

«Per ridurre i tempi di consegna ed essere efficienti non basta acquistare più mezzi o assumere più autisti − ha sottolineato il responsabile della logistica del Consorzio agrario del Nordest Stefano Gorini − ma tutta l'azienda deve cercare di fare il possibile per ottimizzare il lavoro e soddisfare le richieste più in fretta. Abbiamo investito in software − ha aggiunto ma in sostanza la complessità si può gestire se si ragiona "da filiera"».

In parole povere il metodo lean riduce i tempi che passano da quando un cliente ordina un prodotto a quando l'azienda fornitrice incassa il pagamento. Questo avviene non perché il cliente paga prima, ma perché l'azienda riesce a consegnare prima.

«Un tempo si calcolavano i costi e in base a quelli si faceva il prezzo di mercato di un prodotto − ha detto il Senior project manager di Toyota Academy Paolo Cuomo − oggi è diverso, è il mercato a fare il prezzo, quindi le aziende produttrici per continuare a fare ricavi devono abbassare i costi»

Gestione della stalla da latte: obiettivi e risultati

«Ogni azienda zootecnica deve darsi degli obiettivi, capire come raggiungerli e misurare i risultati – ha precisato il veterinario del Consorzio agrario del Nordest Gianluca Brunelli – ad esempio alcune stalle dovranno aumentare la produzione, altre ridurre la quota di rimonta, altre ancora aumentare la fertilità, per altre sarà fondamentale la creazione di un piano alimentare più adeguato. nUa volta stabilito il piano alimentare bisogna valutare il benessere animale e in generale l'efficienza di tutto l'allevamento».

Secondo i tecnici del consorzio, riducendo sprechi e inefficienze si può avere un risultato economico soddisfacente anche quando il prezzo del latte è inferiore a 40 centesimi al litro.
Dai dati storici del Consorzio agrario del Nordest emerge che alcune aziende perdono fino al 20% del loro fatturato potenziale per banali errori gestionali.

«Vediamo nell’alimento uno strumento straordinario – ha aggiunto Brunelli – utile per raggiungere i più ampi obiettivi di crescita della stalla, da utilizzare in sinergia con leve manageriali innovative. Ma per noi il mangime è un mezzo, non un fine. Il nostro metodo di lavoro è basato sulla creazione di valore, analizzando caso per caso i punti di forza e di debolezza dell’allevamento. In alcuni casi, con il nostro servizio di consulenza, abbiamo consigliato di ridurre il volume di mangimi a favore dei foraggi aziendali».

antibiotic free
I mangimi del Consorzio Agrario del Nordest sono accompagnati dal brand “Calv Alimenta - Sicuri di crescere”

 

 

Stalla da carne, come ridurre gli antibiotici

«Per ridurre la quantità di antibiotici somministrati agli animali bisogna migliorare la loro condizione e conduzione sanitaria nella fase di ristallo, perché il 70% circa degli interventi con farmaci si fanno in questo periodo – ha affermato un altro veterinario del Consorzio agrario del Nordest, Michele Muraro – per farlo abbiamo modificato anche la nutrizione. Abbiamo reso le variabili costanti, provando a standardizzare il ciclo di allevamento dei bovini. Abbiamo approntato un piano vaccinale specifico dopo aver consultato tutte le principali aziende produttrici di farmaci».
Il piano si aggiorna man mano che scopriamo nuovi alimenti che rispondono in maniera più efficace alle nostre esigenze.

«L'obiettivo – ha specificato Muraro – è stimolare al massimo il sistema immunitario dell'animale malato per ripristinare le sue normali funzioni il prima possibile. Con questo metodo abbiamo ridotto del 40% la somministrazione di alcuni antibiotici e del 70% l'uso di altri».
Facile intuire come simili risultati siano importanti soprattutto oggi che i consumatori chiedono prodotti antibiotic free.

Condividere le esperienze per aumentare il reddito

«In questi anni abbiamo fatto più cose giuste che sbagliate – ha fatto notare il direttore generale del consorzio agrario del Nordest Pierluigi Guarise – abbiamo aumentato la produzione di mangimi fino a 3,5 milioni di tonnellate, questo significa che gli allevatori si fidano di noi. Inoltre, siamo forse gli unici a tracciare e certificare tutto il prodotto che raccogliamo dai nostri soci. Un aspetto sempre più importante per le esigenze dei consumatori – ha sottolineato Guarise – non vogliamo fare i maestri, gli allevatori sanno fare molto bene il loro lavoro, vogliamo solo condividere i nostri risultati e le nostre esperienze per migliorare la redditività delle aziende».

Il successo dell’azienda zootecnica con il metodo lean - Ultima modifica: 2020-01-30T20:09:08+01:00 da Simone Martarello

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