La fertirrigazione con effluenti zootecnici è una tecnica che può coniugare gli obiettivi delle politiche comunitarie sulla circolarità economica nel riuso delle sostanze nutritive e sul risparmio di risorse idriche.
Gli investimenti per gli impianti di irrigazione sono stati finanziati da Regione Lombardia con l’operazione 4.1.03 del Psr per investimenti complessivi di oltre 10 milioni di euro.
La forte connessione tra i risultati del progetto Arimeda con gli obiettivi ambientali del Psr rendono opportuno valutare la possibilità di finanziare la fertirrigazione con effluenti di allevamento nei prossimi bandi. Con l’aiuto di Luca Zucchelli, D.G. Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, facciamo il punto sull’argomento.
Dott. Zucchelli, abbiamo visto come il progetto Life Arimeda centri in pieno molti degli obiettivi green previsti dalle nuove politiche comunitarie. Qual è il punto di vista della Regione relativamente alla tecnica della fertirrigazione promossa dal progetto?
La centratura da parte del progetto Arimeda rispetto agli obiettivi comunitari credo sia molto solida: risparmio di risorse idriche, contenimento delle emissioni di ammoniaca, riduzione del consumo di fertilizzanti di sintesi, evidenza della circolarità economica nel riuso delle sostanze nutritive. Sono tutti obiettivi strategici individuabili nelle politiche agricole ambientali comunitarie però va dato atto che anche in Regione Lombardia da tempo – cioè prima delle armoniche e comunicative sigle che accompagnano lo sviluppo della nuova Pac 2023-2027 quali “Farm to Fork”, “Next Generation Ue”, “Ffa” (Forum for the Future of Agricolture) si stanno portando avanti in varie operazioni Psr (ma non solo), perché sono attivi anche bandi con risorse esclusivamente regionali/nazionali che hanno le medesime finalità, molte iniziative di sostegno e sviluppo che puntano a far sì che le aziende agricole si dotino di attrezzature, impianti e strutture (la parola asset è più spiccia ma l’uso dell’inglese non va per la maggiore) in grado di migliorare le loro prestazioni ambientali. Peraltro anche la politica regolatoria in primis quella specifica sui nitrati e sull’applicazione dell’omonima Direttiva insiste progressivamente da anni per contenere le perdite ammoniacali incentivando le pratiche agronomiche efficienti.
Ora, la tecnica della fertirrigazione condotta e analizzata attraverso gli scenari del progetto Arimeda rende evidente ma soprattutto percorribile un concetto all’apparenza banale nella sua semplicità. Alle tecniche di irrigazione che sfruttano tecnologie impiantistiche che puntano a ridurre i consumi di acqua si può utilmente aggiungere la componente nutritiva normalmente apportata al campo da apposite distinte operazioni di distribuzione dei reflui zootecnici. Le tecniche di irrigazione della coltura unitamente alle basse concentrazioni ammoniacali e quindi alla stabilità chimica della soluzione fertirrigante fanno sì che l’operazione agronomica non rilasci ne odori ne emetta ammoniaca.
È un doppio vantaggio di cui non si può non tenerne conto.
L’implementazione delle tecniche descritte nell’ambito del progetto Life Arimeda prevede ingenti investimenti da parte degli agricoltori. Quali sono le attuali e le future dotazioni finanziarie del Psr – se previste – a sostegno di questi interventi? Quale riscontro - fino ad oggi - da parte degli imprenditori rispetto al/i bando/i legato/i alla suddetta misura?
Nella versione vigente del Psr 2014-2020, la dotazione finanziaria dell’operazione 4.1.03 specifica per sostenere gli investimenti per impianti di irrigazione è completamente impegnata (anzi è stato necessario integrarla) attraverso l’unico bando che lo scorso 24 settembre ha ripartito su circa 70 domande ammesse a finanziamento quasi 4 milioni di euro di aiuto. L’investimento complessivo dei progetti connessi alle domande finanziate vale circa 10 milioni di euro.
In estrema sintesi, attraverso la pubblicazione del primo bando (2019), che aveva un carattere sperimentale, è stato possibile verificare l’interesse delle imprese agricole verso questo tipo di investimento.
Poiché l’utilizzo efficiente della risorsa irrigua è sempre più un tema dirimente per la resilienza delle imprese agricole rispetto ai cambiamenti climatici, si ritiene opportuno proseguire anche nel biennio ‘21-‘22 di estensione del Psr attuale con un nuovo bando sperando di mettere a disposizione delle imprese anche un volume maggiore di risorse, così da incrementare significativamente la superficie interessata da interventi di efficientamento dei sistemi di irrigazione. Però per essere attuata tale previsione ha ancora bisogno che le risorse a vari livelli preventivate vengano definitivamente confermate.
Sperando quindi in un rifinanziamento dell’operazione 4.1.03, gli imprenditori agricoli che uniranno all’impiantistica tradizionale anche le tecniche della fertirrigazione avranno la possibilità di accesso alle risorse previste dal bando?
Posso confermare che alcuni tra i progetti finanziati sulle domande presentate con il bando del 2019 contenevano anche la componente di preparazione della soluzione fertirrigua. Non credo fosse a base di derivati da reflui zootecnici secondo il percorso validato dal progetto Life Arimeda, più probabile che si trattasse di modalità per dosare soluzioni acquose derivate da fertilizzanti di sintesi. Ad ogni modo, il bando che si è chiuso non includeva il finanziamento di queste unità di miscelazione/dosaggio pur non avendo nulla da obiettare se il progetto impiantistico prevedeva anche tali elementi.
Ora, alla luce delle evidenze numeriche del progetto Arimeda e soprattutto visti gli ottimi risultati nel contenimento dei rilasci atmosferici di NH3, è spontanea la domanda se non sia più che utile includere nel finanziamento anche la componente ingegneristica necessaria per la filtrazione spinta e la miscelazione/addizione del digestato o del refluo zootecnico, componente che al momento non rientra tra le spese ammissibili ma che in futuro sarebbe opportuno valutare la possibilità di includere. Tuttavia prima ancora di creare aspettativa su qs punto sarà meglio attendere la conferma di una riapertura del bando dell’operazione 4.1.03 anche nel prossimo biennio 21-22 del Psr.
Com’è che diceva Trapattoni? “Don’t say cat if you don’t have it in the sack.” Lui sì che è comunicativo.
Dott. Zucchelli, secondo lei le misure a superficie del Psr potrebbero sostenere anche l’utilizzo basso-emissivo di reflui/digestati attraverso la fertirrigazione?
È molto forte il collegamento tra i risultati del progetto Arimeda e quindi delle tecniche di fertirrigazione con gli obiettivi connessi alle finalità ambientali del Psr. Io, da tecnico che si occupa delle misure strutturali del Psr, posso solo auspicare che anche sulle misure di superficie si tenga conto che lo sforzo di investimento per l’acquisto di dotazioni complesse dovrebbe anche essere accompagnato da un sostegno nell’applicazione corrente di queste tecniche. Per la minima lavorazione/semina su sodo il sostegno all’acquisto delle attrezzature e quello al loro utilizzo in campo viaggiano a braccetto, speriamo possa accadere anche per gli investimenti in attrezzature basso emissive per l’applicazione dei reflui zootecnici incluso le tecniche di fertirrigazione.