Veterinario aziendale, pubblicato il manuale

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Iniziativa del Ministero della Salute. I compiti di questa figura professionale per gli aspetti che interessano più direttamente le aziende zootecniche. I rapporti con l’applicativo “ClassyFarm”, che si trova sul portale vetinfo.it

La figura del veterinario aziendale sta diventando sempre più importante nei rapporti tra allevatore e sistema sanitario. Da sottolineare è la doppia veste del veterinario aziendale: se da un lato si tratta di un libero professionista, che ovviamente gode della piena fiducia dell’allevatore, dall’altro lato assume anche una fisionomia istituzionalizzata, che gli assegnerà un ruolo di collegamento tra azienda zootecnica e istituzioni sanitarie.
Recentemente, su questa figura è stato pubblicato il manuale operativo da parte del Ministero della Salute; vediamone i tratti che interessano più direttamente le aziende zootecniche, senza distinzione di tipo di allevamento.
Innanzitutto va detto che il manuale riguarda anche il sistema di epidemio-sorveglianza che, per quanto riguarda la dimensione pubblica, sta un po’ alla base dei compiti del veterinario aziendale. Proprio perché nel manuale, la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Minsalute ha evidenziato (dando così attuazione al decreto ministeriale del 7 dicembre 2017, incentrato appunto sui sistemi di reti di epidemio-sorveglianza) i compiti, le responsabilità e i requisiti del veterinario aziendale.
Ma cerchiamo di capire meglio. Il sistema di reti di epidemio-sorveglianza è finalizzato alla raccolta, gestione e interscambio di dati tra l’operatore del settore alimentare (Osa), in questo caso l’azienda zootecnica in quanto primo anello della catena della produzione alimentare, e le autorità competenti del settore veterinario, della sicurezza alimentare e dei mangimi. Quali sono questa autorità? Il manuale le elenca e si tratta in primis del Ministero della Salute, quindi per le rispettive competenze le Regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le Aziende unità sanitarie locali.
Tutto deve essere gestito digitalmente, e ciò avviene attraverso il Sistema informativo Vetinfo (www.vetinfo.it).
In questo portale, i dati provenienti dall’attività del controllo ufficiale e quelli dell’autocontrollo resi disponibili dall’operatore in via volontaria per mezzo del veterinario aziendale vengono raccolti ed elaborati ai fini della categorizzazione degli allevamenti in base al rischio. Una operazione che verrà effettuata attraverso l’applicativo “ClassyFarm”, che si trova sul portale ed è collegato alla Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica (Bdn).
Chi è
Ma quali sono le caratteristiche di questa figura professionale? Per il manuale, che riprende il decreto, si tratta di un veterinario privato scelto volontariamente dall’allevatore quale consulente “chiamato ad operare nell’interesse dell’azienda, lavorando per incrementare il livello sanitario della stessa”. Nel contempo il veterinario aziendale facilita il rapporto tra l’operatore e i servizi sanitari competenti. Peraltro, sempre ai sensi del decreto 7/2017, l’allevatore può incaricare come veterinario aziendale solo medici veterinari iscritti in un elenco nazionale tenuto dalla Fnovi.
Il produttore zootecnico che si avvarrà per scelta volontaria di un veterinario aziendale è tenuto a fornirgli tutte le informazioni sullo stato sanitario e sulla gestione dell’allevamento. Ma i dati che l’allevatore fornirà al veterinario aziendale saranno utilizzati esclusivamente per catalogare l’azienda in base a classi si rischio, senza alcuna conseguenza su eventuali singole non conformità a qualche norma di legge.
Viceversa, l’allevatore ne trarrà dei vantaggi in quanto avrà a disposizione una valutazione dei punti critici delle sue strutture o della sua gestione, con la possibilità di intervenire in modo mirato, aumentando l’efficienza dell’allevamento.
Tanto che nel manuale il sistema che ruota attorno al veterinario aziendale e a Classy Farm è definito come “una misura facoltativa di autocontrollo che può essere attivata in qualsiasi tipologia di allevamento”.l

Veterinario aziendale, pubblicato il manuale - Ultima modifica: 2019-03-05T15:04:31+01:00 da Lucia Berti

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