Per la montagna trentina sia in funzione agricola che ambientale che turistica è di fondamentale importanza che le malghe vengano monticate. È tradizione che vengano portate in malga in particolare i capi in allevamento o le vacche in asciutta anche per i problemi che crea la mungitura e la successiva lavorazione del latte.
Solo una parte delle malghe, infatti, è attrezzata par la lavorazione del latte. Altre trasportano quotidianamente il latte a valle nei caseifici sociali. È per questo che la monticazione avviene particolarmente per i capi giovani e quelli in asciutta.
Al fine di sostenere le spese relative al benessere animale, che non si sovrappone ai premi per la gestione dei pascoli, la Provincia autonoma di Trento garantisce agli allevatori, per l'attività di alpeggio di bovini giovani, un contributo che quest’anno è stato deliberato potrà raggiungere complessivamente la cifra di 1,1 milione di euro. Questo, con l’obiettivo di integrare l’importo raggiungendo gli 1,8 milioni di euro con la prossima manovra di assestamento di bilancio.
Il bando - approvato in sede di Giunta su proposta dell’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli - prevede la presentazione delle domande a partire da lunedì 27 maggio e fino al 3 luglio 2024, attraverso il portale SrTrento. “Si tratta di un intervento a sostegno dell’alpeggio, che vuole spronare le aziende zootecniche a praticare questa attività tradizionale con benefici consistenti per gli animali e per il territorio montano, favorendone la cura e l’attrattività”, afferma l’assessore. Si tratta di sostenere una pratica molto diffusa, basti pensare che nel 2023 le malghe caricate in Trentino sono state 378 e si sono concessi gli aiuti a 7158 capi bovini.
L'aiuto consiste in un premio del valore massimo di 200 euro per ogni capo giovane alpeggiato, per le aziende medio-piccole, fino all’età di 3 anni, oppure al primo parto, alpeggiato (fino a un massimo di 40 capi) per un minimo di 70 giorni all'interno della fascia 1° giugno - 15 settembre. Questo importo tiene in considerazione le spese sostenute dalle aziende zootecniche per assicurare l'attività di alpeggio, con particolare riferimento all’affitto dei terreni e delle strutture di malga, nonché alle spese per il trasporto degli animali e di quanto altro necessario per la monticazione dei bovini.
Numerose le novità rispetto al passato, a partire dallo snellimento delle procedure e dal regime di aiuto che non è più a de minimis.
È stata inoltre inserita una disposizione secondo cui, qualora uno o più animali vengano predati e uccisi dai grandi carnivori, il premio venga ricalcolato proporzionalmente ai giorni in cui gli animali hanno stanziato in alpeggio: in passato questi capi non venivano ammessi a contributo.