Dalla bietola alla stalla? Si passa per il biometano

Convegno a Fieragricola Verona sull’inedita partnership fra la Confederazione generale bieticoltori italiani (Cgbi) e alcune realtà del mondo zootecnico, tra le quali Granarolo. L’ampliamento dell’attività dei bieticoltori al settore delle produzioni animali è servito a incrementare la disponibilità di sottoprodotti con cui alimentare i fermentatori, restando nei parametri imposti dal decreto biometano

Dalla bietola alla stalla il passo può anche essere breve, se si parla di bioenergie. Sulla base di questa constatazione, due anni fa la Confederazione generale bieticoltori italiani (Cgbi) aprì le porte alle aziende zootecniche. Lo fece con l’obiettivo di realizzazione impianti di biometano alimentati con reflui e sottoprodotti, in modo da rispettare i requisiti dell’ultimo Decreto biometano e avere accesso alla tariffa incentivata.

I risultati di questa inedita partnership, che ha visto la confederazione dei bieticoltori stringere alleanze con realtà del calibro di Granarolo, sono stati illustrati dal presidente di Cgbi Gabriele Lanfredi nel corso di un convegno a Fieragricola Verona tra i cui relatori figurava Biomethane Hub, società partner di Cgbi, nata nell’aprile 2023 per gestire a livello finanziario e tecnologico i progetti di nuovi impianti consortili.

«La Cgbi resta fortemente ancorata al settore bieticolo; non a caso gestiamo 7.500 ettari di contratti», ha spiegato Lanfredi. Da essi, ha aggiunto, si ottengono 50mila tonnellate di polpe surpressate, con cui è possibile alimentare gli impianti. «Le polpe sono un prodotto fantastico: facilmente digeribili, generano molta energia e si integrano bene con le altre matrici», ha spiegato il presidente a margine del convegno.

Potenzialità produzione biometano nel bacino Cgbi

Bovini
Nr capi Lombardia 1.500.000
Nr capi Veneto 750.000
Nr capi E. Romagna 500.000
Impianti biometano realizzabili 200
Potenziale mc biometano
600 milioni
Avicoli
Impianti teorici da avicoltura 100
Potenziale teorico mc biometano da avicoltura
200 milioni

L’ampliamento dell’attività al settore zootecnico è servito a incrementare la disponibilità di sottoprodotti con cui alimentare i fermentatori, restando nei parametri imposti dal decreto Biometano. «I nostri progetti sono sostenibili ambientalmente ma anche economicamente, poiché vanno addirittura oltre le prescrizioni normative. Per esempio, copriamo le vasche di stoccaggio, geo-referenziamo tutti gli spostamenti del digestato e interriamo quest’ultimo per sfruttarne il potenziale fertilizzante e ridurre le emissioni. Con queste caratteristiche e limitando la raccolta delle matrici a non più di 10 km dall’impianto, riduciamo le emissioni del 90% e del 70% l’uso di fertilizzanti minerali, oltre ad azzerare l’impiego di energie fossili».

Sulla stessa lunghezza d’onda Tommaso Honorati, presidente di Biomethane Hub: «I nostri progetti che prevedono l’impiego anche di reflui zootecnici ottengono un risparmio di Ghg (gas serra, ndr) del 150% rispetto alle fonti fossili. Sono valori che in altri paesi darebbero accesso a tariffe ulteriormente agevolate e ritengo che nei prossimi decreti si dovrebbe prevedere una norma di questo genere».

In materia di decreti, non è mancato un accenno all’ultima revisione delle tariffe incentivate: «Dal primo decreto del 2021 sono stati fatti sostanziali passi avanti. L’ultimo adeguamento all’inflazione – ha ricordato Lanfredi – rende sostenibili e finanziabili a livello bancario i nuovi progetti. Ciò nonostante si sono persi anni e dunque sarà impossibile raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Per questo motivo chiediamo una proroga, con misure che arrivino perlomeno al 2030».

Attenzione all’agrivoltaico

«Fotovoltaico e agrivoltaico ci sembrano ottime possibilità di investimento, ma per sfruttarle sarà necessario sviluppare una rete, creando sinergie tra le aziende agricole, che mettono a disposizione i terreni, e chi realizza e gestisce gli impianti. Sinergie i cui cardini sono tutti da costruire, poiché sul tema vi è, attualmente, una scarsa bibliografia».

Così Tommaso Honorati ha commentato l’interesse della Biomethane Hub per il settore del fotovoltaico e per quello, tutto da scoprire, dell’agrivoltaico.

Dalla bietola alla stalla? Si passa per il biometano - Ultima modifica: 2024-02-14T15:20:56+01:00 da Laura Della Giovampaola

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