Convenzione di Stresa, le denominazioni d’origine compiono 70 anni

La tavola rotonda di Afidop nell’ambito di Forme, la manifestazione in corso a Bergamo, ricorda la Convenzione di Stresa, primo tassello delle denominazioni

formaggi
Obiettivo raggiunto solo nel 1996, come ha sottolineato Renato Zaghini, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, con il riconoscimento delle Dop da parte dell’Unione Europea,

Sono trascorsi 70 anni dalla Convenzione di Stresa, pietra miliare nel percorso che ha portato alla tutela delle Dop. A Stresa fu presa infatti una decisione storica: Austria, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Svezia e Svizzera decisero di darsi regole comuni per la tutela delle denominazioni dei formaggi. Lo ha ricordato Assolatte in occasione della tavola rotonda di Afidop “Dairy Culture and Civilisation Forum: 1951 – Convenzione di Stresa: 70 anni di Denominazioni d’Origine” svoltasi questa mattina a Bergamo nell’ambito della manifestazione Forme, dedicata appunto al settore caseario.

Zanetti, Assolatte: «Le Dop impiegano il 50% del latte italiano»

«Quello dei formaggi Dop - ha detto Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, l’associazione che rappresenta e tutela il settore lattiero caseario nazionale - è un comparto portante non solo dell’industria casearia italiana ma anche di tutto il sistema latte nazionale, poiché il 50% del latte prodotto nelle stalle italiane viene destinato alla loro produzione».

Come sottolineato da Zanetti, quello italiano è un modello di produzione che nessun altro Paese europeo riesce ad eguagliare, sia per numero di denominazioni casearie tutelate – ben 53 – sia per fatturato, che, alla produzione, supera i 5,5 miliardi di euro.

Per il settore lattiero caseario, il 1951 è stato un anno particolarmente importante. “Principale protagonista dell’intesa raggiunta a Stresa nel ’51 fu proprio Assolatte – ha ricordato Zanetti – che in soli 2 anni riuscì a far cambiare in modo rilevante il testo iniziale dell’accordo in favore della tradizione casearia italiana». Fu il primo passo verso la tutela internazionale dei formaggi a denominazione d’origine voluta da Assolatte, che, con grande lungimiranza e contrariamente alle convinzioni dell’epoca, ritenne necessario “mettere in cassaforte” i nomi collegati alle tradizioni italiane.

L’Italia al vertice delle Dop economy casearia

Dalla Convenzione di Stresa è iniziata una “lunga marcia” che ha condotto l’Italia al vertice mondiale delle Dop casearie. «Un percorso che ha visto Assolatte sempre in prima linea – ha sottolineato Zanetti –». Come ad esempio negli anni ’90, quando, al fianco dei Consorzi – molti dei quali nati proprio in Assolatte – riuscì ad allargare a tutta l’Unione le regole relative alle indicazioni geografiche, o quando, più di recente, ha lavorato agli accordi internazionali per il riconoscimento e la tutela dei nostri formaggi su mercati sempre più lontani come Canada, Cina, Giappone, Corea.»

Consorzio Grana Padano:  «Stresa prima tappa verso la tutela»

Nel 1951, il 1° giugno, a Stresa, tecnici e operatori caseari europei siglarono una “Convenzione”, nella quale fissarono norme precise in tema di denominazione dei formaggi con indicazioni sulle loro caratteristiche e soprattutto vennero distinti il formaggio “di Grana Lodigiano”, che poi divenne il “Grana Padano”, e il “Parmigiano-Reggiano”. Lo ricorda il Consorzio di tutela del Grana Padano che ha  sottolineato anche come della Dop nel 2020 siano state prodotte oltre 5,2 milioni di forme prodotte e come da anni sia il formaggio a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo.

Lo stesso Consorzio di tutela, come ha fatto notare il suo presidente, Renato Zaghini -  nacque il 18 giugno del 1954, su iniziativa di Federlatte (Federazione latterie cooperative) e di Assolatte (Associazione industrie attiero-casearie), per riunire tutti i produttori, gli stagionatori e i commercianti del formaggio, due mesi dopo l’entrata in vigore in Italia delle prime norme sulla “Tutela delle Denominazioni di origine e tipiche dei formaggi”.

“Oggi oltre 2 milioni di forme di Grana Padano ha continuato Zaghini - vanno all’estero, facendo apprezzare fuori dai confini nazionali un prodotto che nel 1951 era difficilissimo definire e tutelare in Italia. Per centrare questo obiettivo si dovette comunque attendere il 1996, con il riconoscimento delle Dop da parte dell’Unione Europea, che cambiò le regole sui controlli, ma aprì nuove opportunità che il Grana Padano e i suoi produttori hanno saputo cogliere con impegno e investimenti ingenti».

 

 

Convenzione di Stresa, le denominazioni d’origine compiono 70 anni - Ultima modifica: 2021-10-22T15:36:21+02:00 da Francesca Baccino

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