Parmalat, società del Gruppo francese Lactalis, ha riconsegnato la sua quota di maggioranza della Centrale del Latte di Roma (75%) al Comune di Roma Capitale che già deteneva il 6,7%, come ha stabilito la sentenza della Corte di Appello capitolina.
Lo ha comunicato la multinazionale ha fatto sapere, infatti, sottolineando anche che l’operazione è avvenuta «con riserva di rientrare nella piena titolarità della quota in caso di accoglimento del ricorso per cassazione».
La Giunta capitolina aveva in precedenza approvato una Memoria che chiedeva agli uffici di avviare tutte le procedure, a partire da quelle necessarie alla regolazione dei rapporti con la società Parmalat che doveva riconsegnare materialmente le quote,.
Per il Comune di Roma necessaria la continuità industriale
«Il Comune – precisa un comunicato – «intende in questo modo mettere in atto le attività tecniche e gestionali indispensabili a garantire la continuità industriale e la stabilità economico-patrimoniale. Partiranno immediatamente le operazioni per individuare il nuovo organo di amministrazione, tenendo conto della composizione azionaria. Una volta definito il quadro giuridico grazie alla sentenza della Cassazione, resta l’obiettivo di costruire una forte partnership con un affermato gruppo industriale che possa garantire lo sviluppo a lungo termine della Società».
«Ora possiamo difendere un marchio storico e individuare la strada migliore per farlo, a seguito delle note sentenze che hanno dato ragione all’Amministrazione – ha spiegato il sindaco, Roberto Gualtieri –. È il nostro impegno per le garanzie e il rispetto dovuti a milioni di consumatori, a centinaia di allevatori del territorio e agli oltre 160 lavoratori dell’azienda. Manca ancora la sentenza della Cassazione ma, dopo anni di contenziosi Roma Capitale non intende certo perdere tempo ma, anzi, contribuire al rafforzamento della Società anche individuando rapidamente un management di altissima qualità».
Oltre 30 milioni di euro investiti dal Gruppo Lactalis
«Parmalat ringrazia – afferma Maurizio Bassani, general manager di Parmalat – tutto il personale di Centrale del Latte di Roma, che ha contribuito in tutti questi anni con passione ed entusiasmo al piano di rilancio e poi allo sviluppo dell’azienda. Gli oltre 30 milioni di investimenti distribuiti nel corso di questi 20 anni hanno contribuito, con il lavoro delle persone ed il supporto delle organizzazioni del territorio, a portare Centrale del Latte di Roma ad avere bilanci sempre in utile, garantendo lavoro nella regione Lazio e supporto alla filiera».
«Restituiamo – ha aggiunto Bassani – le azioni a Roma Capitale in adempimento spontaneo della sentenza della Corte d’appello, ma continueremo a coltivare i contenziosi pendenti e confidiamo che la Corte di Cassazione accolga le nostre ragioni».
La storia di Parmalat a fianco della Centrale del Latte di Roma prende avvio nel 1999 quando l’azienda versava in evidenti difficoltà. L’ingresso nel Gruppo con base a Collecchio l’ha portata a diventare un player di primo livello sul mercato, assorbendo circa un terzo di tutta la produzione del latte vaccino del Lazio.
Coldiretti, chiesta un un’audizione alla Commissione Trasparenza
Intanto Coldiretti Lazio ha chiesto un’audizione alla Commissione Trasparenza. «Apprendiamo della riconsegna delle quote da parte di Parmalat e ci sorprende – ha spiegato il presidente David Granieri – che non sia stata accompagnata anche dal deposito. La produzione di prodotti di alta qualità è preziosa per il nostro territorio e va potenziata, tra questi il latte fresco, di cui Roma e il Lazio sono tra i maggiori consumatori in Italia».
Il comparto zootecnico del Lazio, offre lavoro a più di 20mila dipendenti, conta oltre un milione di capi che rappresentano circa il 5% del dato nazionale, con una presenza dell’86% di ovini, caprini, bovini e oltre il 5% di bufalini e il 4% di suini