Via libera dall’Ue al “Pacchetto Ucraina” di aiuti all’agricoltura

Già discusso in Consiglio Agricolo, il "Pacchetto Ucraina" di sostegno agli agricoltori ha ricevuto oggi il semaforo verde della Commissione europea

Commenti sostanzialmente positivi sono arrivati dal mondo agricolo anche se le risorse sono state valutate, complessivamente, insufficienti.

Via libera dell’Esecutivo comunitario al “Pacchetto Ucraina”, il pacchetto Ue di aiuti agli agricoltori che è stato già discusso in sede di Consiglio Agricolo. La “Comunicazione sulla protezione della sicurezza alimentare e sul potenziamento della resilienza dei sistemi alimentari” (safeguarding-food-security-reinforcing-resilience-food-systems) prevede, infatti, l’accesso per la prima volta alla riserva Pac da 500 milioni di euro,  deroghe al greening per tutto il 2022 sui terreni a riposo, e «un quadro temporaneo di crisi» sugli aiuti di Stato che pone un tetto di 35 mila euro per azienda a copertura delle spese sugli input produttivi.

Il pacchetto Ucraina dell'Ue prevede anche maggiori anticipi sulla Pac, lo stoccaggio delle carni suine; il monitoraggio di input e produzioni per assicurare la continuità delle forniture. Viene, inoltre data la possibilità agli Stati membri di ridurre l’Iva di alcuni prodotti per alleviare l’impatto degli alti prezzi degli alimenti.

Le misure di sostegno all'agricoltura varate dalla Commissione europea

Entrando nel dettaglio la Commissione Ue ha adottato oggi queste misure:

  • un pacchetto di sostegno del valore di 500 milioni di euro, che utilizzerà anche la riserva di crisi, per sostenere i produttori più colpiti dalle gravi conseguenze della guerra in Ucraina. Partendo da questa base, gli Stati membri potrebbero fornire un sostegno finanziario supplementare agli agricoltori per contribuire alla sicurezza alimentare mondiale o affrontare le turbative del mercato derivanti dall'aumento dei costi dei fattori di produzione o dalle restrizioni commerciali. Dovrebbe essere data priorità al sostegno agli agricoltori impegnati in pratiche sostenibili, garantendo al contempo che le misure siano destinate ai settori e agli agricoltori che sono stati colpiti più duramente dalla crisi;
  • maggiori anticipi sui pagamenti diretti agli agricoltori nonché per le misure di sviluppo rurale connesse alla superficie e agli animali a partire dal 16 ottobre 2022;
  • misure di sicurezza del mercato a sostegno del settore delle carni suine, in considerazione della sua situazione particolarmente difficile del settore;
  • una deroga eccezionale e temporanea per consentire la produzione di tutte le colture alimentari e correlate ai mangimi su terreni lasciati a riposo, mantenendo al contempo l'intero livello del pagamento di inverdimento per gli agricoltori. Ciò incrementerà la capacità produttiva dell'UE nonostante la limitata disponibilità di terreni fertili;
  • specifiche flessibilità temporanee rispetto agli attuali requisiti per l'importazione di mangimi contribuiranno ad alleviare la pressione sul mercato di tali prodotti.

La Commissione ha proposto un nuovo e autonomo quadro temporaneo di emergenza che copre anche gli agricoltori, i produttori di concimi e il settore della pesca. In questo modo possono essere concessi aiuti agli agricoltori colpiti da aumenti considerevoli dei costi dei fattori di produzione. I prezzi dei concimi e le forniture per gli agricoltori saranno monitorati per garantire che non siano compromesse le prospettive per i raccolti dell'UE.

Gli Stati membri dovranno comunicare mensilmente i dati sulle scorte private delle materie prime essenziali per alimenti e mangimi per avere un quadro accurato e aggiornato della loro disponibilità.

Giansanti, Confagricoltura:  «Necessario raggiungere il potenziale produttivo dell’Ue»

Il "Pacchetto Ucraina" è stato valutato abbastanza positivamente dal mondo agricolo. Secondo il  presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, si tratta di «un passo avanti importante che abbiamo sollecitato, ma la decisione dei ministri dell’Agricoltura della Ue potrebbe rivelarsi inadeguata rispetto all’intensità della crisi in atto».

Giansanti ha anche ricordato come in Ucraina sia previsto un calo di almeno il 30% della produzione agricola e ha aggiunto che «per scongiurare una grave carenza di offerta sui mercati internazionali, l’Ue deve utilizzare al massimo il proprio potenziale produttivo, eliminando, anche in prospettiva, ogni ostacolo alle semine».

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

Confagricoltura, infine, valuta positivamente l’annuncio fatto dalla Commissione relativo alla richiesta agli Stati membri di trasmettere mensilmente i dati relativi alla disponibilità di prodotti e mezzi di produzione essenziali, allo scopo di assicurare in ogni circostanza la continuità delle forniture.

 

Coldiretti: «Via libera ad altri 200mila ettari di semine in Italia»

La  Coldiretti ha sottolineato la possibilità di seminare «in Italia di altri 200mila ettari di terreno per una produzione aggiuntiva di circa 15 milioni di quintali di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione, necessari per ridurre la dipendenza dall’estero».

Tra le regioni più interessate – ha sottolineato la Coldiretti - ci sono la Campania con 10.500 ettari, la Lombardia con 11.000, il Veneto con 12.300 ettari, il Piemonte con 17.544 e l’Emilia-Romagna con 20.200.

«Appare però del tutto insufficiente - ha evidenziato la Coldiretti - l’annunciato impiego della riserva di crisi della Pac che per l’Italia significa un importo inferiore ai 50 milioni di euro i quali, anche se possono essere cofinanziati per il 200%».

La Cia ha chiesto strumenti assicurativi per compensare il calo dei prezzi

«Dall’Ue arriva una prima risposta importante per garantire - ha commentato la Cia - la sicurezza alimentare e aiutare gli agricoltori a fronteggiare gli effetti della guerra in Ucraina», tuttavia serve «un vero Piano straordinario europeo, secondo la logica adottata con la pandemia, per mobilitare maggiori fondi sull’emergenza in atto anche attraverso un nuovo debito comune».

Sono indispensabili, secondo Cia, incentivi a seminare, partendo dal granturco, come ad esempio strumenti assicurativi in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali.

Le risorse della riserva Pac e il tetto degli aiuti, ha fatto sapere ancora Cia «dipendono poi molto dalle risorse singole che ogni Paese metterà in campo e, quindi, potrebbero creare delle disparità nei sostegni al settore».

La Cia ha chiesto anche regole sull’utilizzo delle nuove tecniche di miglioramento genetico, in modo da permettere l’aumento delle rese insieme alla riduzione dell’impatto dei prodotti chimici e al risparmio di risorse idriche.

Per Copagri  risorse «limitate», ma rappresentanono «una boccata di ossigeno»

Franco Verrascina, presidente di Copagri

«Fare sistema a livello Paese e comunitario è e deve continuare a essere l’imperativo da seguire per cogliere tutte le possibilità offerte dal nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di stato per sostenere l’economia che rappresenta un segnale importante e forte – ha affermato il presidente della Copagri, Franco Verrascina –, rispetto alla drammatica crisi in atto».

Per Copagri le risorse  «pur se limitate» rappresentano comunque «una boccata di ossigeno» per gli agricoltori.

Pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 22 marzo 2022 il decreto legge Ucraina

Il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha, intanto, annunciato la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 22 marzo il  decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina”. «Sono quindi a disposizione delle aziende agroalimentari – ha sottolineato - gli strumenti che ho proposto in Consiglio dei Ministri per fronteggiare le sfide poste al settore primario da questo evento drammatico e inatteso».

transizione verde
Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole

Per preservare la redditività delle aziende agricole c’è la rinegoziazione dei mutui, la garanzia gratuita fino a 5 milioni di euro di Ismea, assieme ai 35 milioni di euro al “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura”.

In secondo luogo il credito d’imposta al 20% cedibile per l'acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole e della pesca che rappresenta  un’ulteriore risposta al caro-carburanti. «Fondamentale – ha ricordato Patuanelli - anche la misura introdotta per garantire la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni, con ricadute positive in termini energetici, di economia circolare e di costi. È una prima risposta che si inserisce in un mosaico di provvedimenti che investono la pluralità dei settori produttivi del Paese. Un primo passo nella direzione che avevamo chiesto, applicando una corretta tassazione degli extra profitti: è giusto che chi, da questa crisi energetica, si è arricchito a discapito delle fasce di cittadini e piccole e medie imprese più deboli, dia il suo contributo».

Sul credito d’imposta per l’acquisto di carburante Confagricoltura aveva fatto notare nei giorni scorso che si limitava a quello utilizzato nel primo trimestre solare dell'anno 2022, mentre le operazioni in agricoltura iniziano effettivamente nelle prossime settimane. Inoltre, non sono compresi i consumi degli altri comparti, come l’allevamento, le serre.

 

 

 

 

Via libera dall’Ue al “Pacchetto Ucraina” di aiuti all’agricoltura - Ultima modifica: 2022-03-23T19:03:20+01:00 da Francesca Baccino

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