Il protocollo d’intesa, che dovrebbe garantire un prezzo alla stalla di 41 centesimi al litro, resta inapplicato perché ancora non sono stati definiti i dettagli operativi da parte di Gdo e delle industrie di trasformazione che dovrebbero versare il premio d’emergenza. Entrano, tuttavia, nel paniere dei prodotti lattiero caseari che possono accedere all’aiuto, anche gorgonzola dolce, provolone dolce e le caciotte, oltre a latte alimentare, yogurt, stracchino, taleggio e mozzarelle.
Lo ha sottolineato Giorgio Apostoli, responsabile zootecnia di Coldiretti, spiegando l'esito dell’incontro dell’11 gennaio al tavolo latte del Mipaaf: «L’intesa è stata firmata nel novembre scorso (vedi qui per i contenuti) e per la prima volta coinvolge anche la Gdo. Non è stata, tuttavia, ancora applicata perché non sono stati definiti tutti i dettagli. Resta ancora da decidere, ad esempio, come Gdo e industria possano contabilizzare, al loro interno, il contributo che ciascuno darà come premio d’emergenza sul prezzo del latte».
Il latte per Gorgonzola e Provolone dolce potrà accedere al premio d'emergenza
La novità dell’incontro dell’11 gennaio, come spiega Apostoli, è «la possibilità di estendere il premio anche ad altri prodotti lattiero caseari, ossia a a gorgonzola dolce, provolone dolce e caciotte. Finora nel paniere di prodotti che potevano accedere al contributo c’erano latte alimentare, yogurt e formaggi freschi e molli come stracchino, taleggio e mozzarelle. Non si fa differenza tra prodotti Dop e non Dop purchè non vengano superati i 60 giorni di stagionatura e ovviamente vengano venduti attraverso la Gdo».
Ancora non è stato deciso, tuttavia, quando verrà applicato il protocollo d'intesa:«Sono mesi - aggiunge Apostoli - che i produttori attendono un aumento sul prezzo del latte. L'accordo è stato firmato a novembre, ma, per queste incertezze sulla contabilizzazione dei prodotti, potrebbe essere applicato solo a partire dal mese di gennaio».
Il mondo agricolo chiede l’applicazione del protocollo d’intesa
Il prezzo del latte alla stalla dovrebbe essere pagato 41 centesimi al litro. Se non raggiunge questo prezzo dovrebbe essere integrato dal premio d’emergenza. Così ha stabilito il protocollo d’intesa ministeriale firmato nel novembre scorso e questo chiedono i produttori di latte, applicare subito l’accordo. Il mondo agricolo ha cominciato da giorni, a inviare segnali sempre più chiari, e a distanza sempre più ravvicinata, di delusione e anche di nervosismo, soprattutto dopo il via libera all’intesa da parte dell’Antitrust.
Una sensazione palpabile che si avverte nelle stalle e soprattutto tra i produttori di latte che non riescono ad arrivare a un pagamento di 41 centesimi al litro e avrebbero diritto, in base all’accordo, a un’integrazione sul prezzo, sia da parte della Gdo che dell’industria di trasformazione.
La Cia lancia un appello ad Assolatte
A distanza di quasi due mesi dalla firma del protocollo d’intesa, su iniziativa del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, le parti non hanno ancora concordato i dettagli operativi. Nonostante il via libera dell’Antitrust mancherebbe l’accordo di Assolatte alla definizione dell’impegno assunto.
Lo ha segnalato la Cia che ad Assolatte aveva chiesto, in vista del tavolo dell’11 gennaio «di assumersi le sue responsabilità» e presentare «una posizione finalmente ragionevole». «A seguito dei rincari di materie prime, dei mangimi, oltre ai maggiori oneri per proteggere i lavoratori dal Covid, gli allevatori – si legge nel comunicato della stessa Cia – lavorano da mesi drammaticamente sotto i costi di produzione (oltre i 43 centesimi al litro)».
Secondo l’organizzazione agricola «è inaudito che il prezzo del latte spot si mantenga abbondantemente sopra i 45 centesimi al litro, mentre il latte alimentare sotto-contratto non superi i 39 centesimi».