Pochi giorni fa, con un appello dai toni accorati (vedi https://informatorezootecnico.edagricole.it/featured/assalzoo-la-guerra-in-ucraina-e-lo-stop-dellungheria-possono-affossare-la-zootecnia-italiana/ ), l’associazione degli industriali mangimisti italiani, l’Assalzoo, aveva invitato gli agricoltori italiani a destinare nuovi ettari a mais, in modo che l’aumento della produzione nazionale possa opporsi alla carenza di materie prime per i mangimi determinata dalla guerra in Ucraina.
Bene, ora arriva la risposta del presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “Siamo pronti a coltivare da quest’anno 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e di tenero per la panificazione, per rispondere alle difficoltà di approvvigionamento dall’estero determinate dalla guerra”.
E ha aggiunto: "Proponiamo all’industria alimentare e mangimistica di lavorare da subito a contratti di filiera con impegni pluriennali per la coltivazione di grano e mais e il riconoscimento di un prezzo di acquisto equo, basato sugli effettivi costi sostenuti nel rispetto della nuova normativa sulle pratiche sleali, per consentire di recuperare livelli produttivi già raggiunti nel passato”.
Questi annunci sono stati diffusi da Coldiretti in occasione del tavolo sull’emergenza grano convocato al Mipaaf dal sottosegretario all’agricoltura Gian Marco Centinaio.