Influenza aviaria, a ottobre altri tre focolai nel veronese

I casi di influenza aviaria in allevamenti di tacchini a Oppeano e a Isola della Scala. Scattate le zone di restrizione anche nel mantovano

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Il Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea ha sviluppato nuovi test RT-PCR digitali in grado di rilevare il virus con estrema precisione anche in matrici difficili, come le acque reflue

Accertati tre focolai di influenza aviaria in Veneto in allevamenti di tacchini. Tutti scoperti dall'8 al 14 ottobre scorso, il primo a Oppeano e gli altri due a Isola della Scala  in provincia di Verona secondo il Bollettino epidemiologico nazionale veterinario. 

Sono scattate, come ha fatto sapere Confagricoltura Mantova, le misure e le zone di restrizione nell’area attorno al focolaio che coinvolgono, quindi, anche la provincia di Mantova. Nella zona A (ad alto rischio di introduzione e diffusione) sono stati inseriti i Comuni di Acquanegra sul Chiese, Asola, San Giorgio Bigarello, Canneto sull’Oglio, Casalmoro, Casaloldo, Casalromano, Castel D’Ario, Castel Goffredo, Castelbelforte, Gazoldo degli Ippoliti, Mariana Mantovana, Piubega, Porto Mantovano, Redondesco, Rodigo, Roncoferraro, Villimpenta, Bagnolo San Vito, Borgo Virgilio, Mantova.

In zona B (ad alto rischio di introduzione e maggiore diffusione) ci sono i Comuni di Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Ceresara, Goito, Guidizzolo, Marmirolo, Medole, Monzambano, Ponti sul Mincio, Roverbella, Solferino e Volta Mantovana.

«Quest’anno l’aviaria è arrivata prima del solito, ma siamo pronti: negli anni gli allevatori, in sinergia con il personale dell’Ats Val Padana, hanno sviluppato sistemi di biosicurezza solidi per proteggere i loro allevamenti e impedire la diffusione del virus – commenta il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi –. Ricordiamo l’importanza di applicare rigorosamente le misure collaudate e cogliamo l’occasione per sollecitare che le stesse misure, ormai rodate e di efficacia provata, siano sempre più parte del lavoro quotidiano degli allevatori, non solo nel comparto avicolo, ma in tutti i settori della zootecnia. Ovviamente per fare questo processo non servono solo impegno e cultura sulla biosicurezza, ma anche investimenti che andrebbero incentivati e sostenuti attraverso appositi contributi».

Strumenti innovativi per il monitoraggio

Per migliorare la sorveglianza e la rapidità diagnostica, il Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea ha sviluppato nuovi test RT-PCR digitali in grado di rilevare il virus con estrema precisione anche in matrici difficili, come le acque reflue. Lo studio, realizzato in collaborazione con diversi enti europei, apre la strada a un monitoraggio più efficace dei focolai e del rischio zoonotico associato al ceppo H5Nx.

L’influenza aviaria si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo, portando ad abbattimenti di massa di polli o tacchini negli allevamenti avicoli a causa della sua natura altamente contagiosa e mortale.
La preoccupazione maggiore per la diffusione del virus è legata al fatto che può infettare anche i mammiferi, tra cui bovini, gatti ed esseri umani. Sebbene non si sia in grado di diffondersi tra un essere umano e un altro, la sua capacità di infettare i mammiferi solleva problemi di salute pubblica e richiede un maggiore monitoraggio.

 

 

 

 

Influenza aviaria, a ottobre altri tre focolai nel veronese - Ultima modifica: 2025-10-16T16:08:54+02:00 da Francesca Baccino

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