Bmti listini, stabili latte spot e Pecorino Romano, ancora giù burro e Grana Padano

Continua a scendere, invece, il prezzo del latte biologico quotato presso la piazza di Milano. Arretrano ulteriormente le quotazioni del latte estero, proveniente da Germania e Francia, con il differenziale a vantaggio del prodotto nazionale che balza dai 5 €/t della settimana precedente a 25 €/t.

Burro/crema di latte

Altra settimana all’insegna del “meno” per il comparto del burro che continua a registrare flessioni, sebbene a ritmo più moderato. Il prodotto pastorizzato perde ulteriori 13 centesimi di euro, attestandosi su 4,05 €/kg sulla piazza di Milano; analoga tendenza al ribasso emerge per il mercato di Mantova. Si accentua il calo annuo, che raggiunge il -36%.

Pesantezza anche per lo zangolato e la crema di latte, che si fermano rispettivamente su 3,85 €/kg e 2,76 €/kg (piazza di Milano). Sul fronte estero prevale la stabilità, con il burro di Kempten (Germania) stabile al di sotto della soglia dei 6 €/kg, livello ormai abbandonato anche dal prodotto francese.

Dal lato produttivo, i dati del primo semestre 2025 evidenziano un aumento dell’offerta comunitaria di burro (+3,7%), prossima al milione di tonnellate, dinamica in parte fisiologica dopo la forte contrazione del 2024. L’incremento produttivo ha coinvolto la maggioranza dei Paesi europei, con rialzi più significativi in Germania e Irlanda. Anche l’Italia ha contribuito positivamente, segnando un +8,6% su base annua e portando la produzione a circa 56mila tonnellate.

Grana Padano

Terza settimana consecutiva di cali per i listini del Grana Padano, condizionati dal livello elevato delle produzioni. Sulla piazza di Milano il prezzo all’ingrosso dello stagionato 9 mesi cede altri 15 centesimi di euro, scendendo a 10,68 €/kg. La variazione annua, pur ridimensionata, si mantiene comunque in territorio positivo, attestandosi al +5%. Segnali di flessione emergono anche sulle piazze di Mantova, Verona e Cremona. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione UE si rilevano cali per il Gouda e l’Edam.

Parmigiano Reggiano

Non mostra, al momento, segnali di indebolimento il comparto del Parmigiano Reggiano. Sulla piazza di Parma le quotazioni restano stabili, con il 12 mesi confermato a 13,65 €/kg e il 16 mesi a 16,18 €/kg. Su base annua i rincari si mantengono significativi, pari al +21% per il 12 mesi e al +26% per la stagionatura più lunga. Prevale la stabilità anche presso le altre principali piazze, fatta eccezione per Reggio Emilia, dove si rilevano aumenti per le stagionature più brevi.

Pecorino Romano

Dopo due settimane consecutive di flessione torna la stabilità nel comparto del Pecorino Romano.  Sulla piazza di Milano il prezzo dello stagionato 5 mesi rimane fermo a 11,93 €/kg, livello pressoché identico a quello osservato dodici mesi fa. Analoga dinamica per lo stagionato 18 mesi, che si conferma stabile a 12,15 €/kg.

 Bovini da macello

Dopo una prolungata fase di rialzi, il comparto dei bovini mostra una battuta d’arresto. Tra i principali capi, i prezzi all’ingrosso dei vitelloni Charolaise si mantengono invariati a 4,66 €/kg sulla piazza di Mantova e a 4,77 €/kg su quella di Modena. Sostanziale stabilità anche per la razza Limousine e per gli incroci nazionali. Fanno eccezione i bovini da ristallo, che registrano una lieve flessione di 3 centesimi di euro, segnando un andamento che non si osservava dal luglio 2024; su base annua, tuttavia, la crescita resta sostenuta, attestandosi al +45%. Invariati, infine, i listini dei vitelli a carne bianca, quotati 7,27 €/kg sulla piazza lombarda e 7,7 €/kg su quella emiliana.

Suini

Dopo tre mesi circa di crescita pressoché ininterrotta, il comparto dei suini registra un’inversione di tendenza, allineandosi ai ribassi diffusi sui principali mercati europei alimentati dall’applicazione dei dazi cinesi sugli acquisti di carne suina dall’Ue.

Per la categoria 160-176 kg, la Cun di settore ha formulato un prezzo di 2,191 €/kg, in calo di 1,2 centesimi di euro rispetto alla seduta precedente (circuito Dop). Parallelamente si accentua il ribasso su base annua, che si porta al -7%. Dinamica analoga per il circuito non-DOP, con prezzi attestati sui 2,053 €/kg (categoria 160-176 kg).

Dopo il non formulato della settimana precedente si registrano cali anche per i listini dei tagli di carne suina fresca. In particolare, scendono a 4,10 €/kg, le quotazioni di lombo Padova, lombo Bologna e busto con coppa, con riduzioni comprese tra 20 e 30 centesimi di euro rispetto ai livelli di due settimane fa. In ribasso di 40 centesimi la coppa fresca con osso. Tra gli altri tagli, in netta flessione anche la spalla fresca disossata e la pancetta fresca squadrata, che si posizionano rispettivamente sui 4,55 €/kg e 4,47 €/kg. Prevale invece la stabilità per le cosce suine, sia dop che non-dop, confermate sui 6 €/kg e 5,21 €/kg (taglio pesante).