Riccardo Deserti nuovo presidente mondiale di Origin

È la prima volta per l’Italia. L’obiettivo, spiega, è contribuire alla crescita delle produzioni di qualità a indicazione geografica come modello di sostenibilità

È un italiano il nuovo presidente mondiale di Origin, si tratta di Riccardo Deserti (nella foto), il direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano. Ed è la prima volta per l’Italia. Deserti succede al francese Claude Vermot-Desroches.

“È un grande onore e una grande responsabilità – ha dichiarato Deserti – assumere questa importante carica per il prossimo biennio. Una responsabilità per il ruolo di un’organizzazione che rappresenta oltre 575 indicazioni geografiche di 40 paesi nel mondo. E per il fatto che per la prima volta nella storia di Origin, la presidenza è assegnata ad un’indicazione geografica italiana. L’obiettivo è contribuire alla crescita delle produzioni di qualità a indicazione geografica quale modello di sostenibilità economica e ambientale, con un’attenzione particolare alle specificità dell’Unione Europea”.

Rete internazionale

La sigla Origin sta per Organization for an International Geographical Indications Network, organizzazione per una rete internazionale delle indicazioni geografiche. L’organizzazione viene definita anche come “l’alleanza mondiale delle indicazioni geografiche”.

È una organizzazione non governativa senza scopo di lucro, con sede a Ginevra, di cui Origin Italia è membro. Fondata nel 2003, oggi Origin rappresenta circa 575 associazioni di produttori e altre istituzioni legate alle indicazioni geografiche, IG, di quaranta paesi a livello internazionale. Fra i principali obiettivi di Origin c’è quello di promuovere l'effettiva protezione legale e l'applicazione delle IG a livello nazionale, regionale e internazionale, attraverso campagne rivolte ai decisori, ai media e al pubblico in generale; ma anche di promuovere una protezione delle IG come strumento di sviluppo sostenibile per i produttori e le comunità.

Importante per le singole nazioni

Il lavoro di Origin, puntualizza lo stesso Deserti, “è molto importante anche per le singole realtà nazionali. Infatti Origin lavora per far crescere un quadro di regole di tutela a livello mondiale per dare protezione alle singole indicazioni geografiche. Dunque si tratta di un’alleanza in grado di poter curare i nostri interessi. E i nostri interessi sono avere regole per la protezione delle dop e delle IG, non essere esposti allo strapotere delle multinazionali che altrimenti farebbero man bassa nei confronti delle denominazioni”.

Queste ultime sono realtà come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, lo Champagne, il Tequila, il Cafè de Colombia, il Comtè francese, lo Scotch whisky… tutti grandi prodotti che hanno interesse nell’avere una tutela a livello internazionale.

Questa alleanza di tutte le più grandi denominazioni, continua Deserti, “vuole proporre anche l'esportazione del modello indicazione geografica come modello di sviluppo anche per le agricolture povere, per le agricolture più ai margini del mondo, che vedono in questo modello una possibilità di sviluppo economico. E noi del Parmigiano, che abbiamo questa esperienza, questa cultura pluricentenaria, dentro Origin abbiamo lo scopo anche di trasferire know-how, competenze, per aiutare anche i prodotti minori, quelli delle aree più povere del mondo, a crescere, e quindi a far sì che anche in quei paesi i governi diano attenzione all'indicazione geografica. Questo ci ritornerà con gli interessi perché se in Cina, se in Brasile, se in Perù, si creano delle leggi simili a quelle europee sulle indicazioni geografiche allora nei prossimi decenni sarà tutelata anche la nostra esportazione, lo sviluppo del mercato anche per i nostri prodotti”.

E non è cosa indifferente il fatto che sia la prima volta che la presidenza venga offerta a una denominazione italiana: “L'opportunità è esportare know-how nell'interesse del sistema ma anche con un interesse di questo tipo: se diamo una mano alle altre denominazioni riceveremo una mano in cambio”.

Il nodo Nutrscore

Ora, è notizia di attualità che l'Antitrust abbia avviato cinque istruttorie sul Nutriscore, sull’uso del sistema di bollinatura denominato Nutriscore da parte di alcune società. E chiediamo a Deserti se non si possa affermare che questa novità sia anche merito dell'azione di pressione effettuata da Origin.

Risponde Deserti: “Siamo assolutamente a favore. Sottolineo che in quanto membri fondatori di Origin possiamo aver contribuito all’affermazione di una nuova consapevolezza con un fatto storico avvenuto in Italia proprio a settembre, quando Parmigiano Reggiano e Grana Padano in un consiglio d'amministrazione congiunto, che è un fatto senza precedenti tra queste due dop, ci hanno messo la faccia e si sono  presi la responsabilità di uscire allo scoperto dichiarando come pratica ingannevole quella del Nutriscore. E, andando allo scontro anche con catene distributive francesi, vietando ai nostri confezionatori di accettare il Nutriscore sulle nostre confezioni”.

Una iniziativa che poi è stato seguita da altre denominazioni in Italia e in Europa. “Sicuramente con questa azione possiamo probabilmente un pochino prenderci il merito di aver dato forza al movimento del no al Nutriscore, movimento che si sta finalmente consolidando. Davvero il Nutriscore non è il metodo corretto per informare il consumatore che vogliamo, come indicazioni geografiche; l’informazione deve essere data con strumenti che non distorcano la concorrenza”.

In quella occasione, dice ancora Deserti, “c’è stato un fronte compatto; e quindi va anche dato atto della maturità anche dei nostri operatori perché chiaramente anche loro han dovuto fare un il braccio di ferro con soggetti ben più grandi come alcune catene francesi che all’inizio si sono opposte. Ma al momento possiamo dire che questo braccio di ferro pensiamo di cominciare a portarlo dalla nostra parte del campo”.

L’episodio della decisione congiunta Parmigiano-Grana, conclude Deserti, “ha dimostrato che rifiutarsi di adottare l’etichetta Nutriscore era possibile, che in quel caso noi eravamo già pronti, e siamo pronti, ad alzare il tiro, ad andare sia nei confronti dell'Unione europea sia, come è avvenuto nel piccolo, in Italia. E poi ora c’è l'antitrust che ha dedicato attenzione a questo problema. E quindi è una responsabilità anche di chi si vuole opporre perché siamo assolutamente sicuri di avere le motivazioni le ragioni per difendere questa posizione. Il Nutriscore, un semaforo sul prodotto, non è il modo giusto per fare educazione alimentare ma è un modo per penalizzare singoli prodotti”.

Riccardo Deserti nuovo presidente mondiale di Origin - Ultima modifica: 2021-11-26T00:10:58+01:00 da Giorgio Setti

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