Quotazioni Bmti, stabili burro e Parmigiano Reggiano. In aumento i bovini, ancora in calo i suini Dop

Listini dei prodotti lattiero-caseari non formulati presso le piazze di Milano e Verona in occasione della festività dell’Immacolata, quindi in temporanea pausa dopo una fase di forte calo dei prezzi.

Dal massimo annuo di 677,5 €/t registrato a metà luglio (piazza di Milano), le quotazioni hanno infatti subito un progressivo ridimensionamento, arrivando a perdere il 36% del valore e scendendo fino a 432,5 €/t, un livello che non si osservava da maggio 2024.

Sul fronte degli scambi commerciali, nei primi otto mesi del 2025 le importazioni italiane di latte intero sfuso hanno mostrato un lieve incremento dei volumi (+1,8%), accompagnato da un aumento sostenuto in valore (+19%), complice un rialzo del prezzo medio all’importazione.

Burro/crema di latte

Dopo un mese di ribassi consecutivi, torna la stabilità nel comparto del burro pastorizzato nella settiman ache va dall'8 al 13 dicembre 2025. Sulla piazza di Mantova le quotazioni confermano i 3 €/kg della settimana precedente con una flessione annua pari al -50%. Proseguono i ribassi per il burro di Kempten (Germania) e del Verse Boter olandese, ormai prossimi alla soglia dei 4 €/kg, a conferma della fase di insofferenza del settore a livello continentale.

Grana Padano

Differenziato, a seconda del mercato, l’andamento dei prezzi del Grana Padano. Presso la piazza di Mantova, lo stagionato 10 mesi rimane stabile sugli 8,68 €/kg, mentre a Cremona lo stagionato 9 mesi registra un arretramento di 10 centesimi, scendendo a 9,88 €/kg. Le variazioni tendenziali restano negative, con flessioni comprese tra -3% e -7% in funzione della stagionatura.  Per quanto riguarda gli scambi commerciali, nel periodo gennaio-agosto del 2025 le esportazioni complessive di Parmigiano Reggiano e Grana Padano mostrano una crescita contenuta in volume (+2,2%), accompagnata però da un aumento significativo del valore (+20%), che supera il miliardo di euro. Gli Stati Uniti si confermano il secondo mercato di sbocco dopo la Germania, assorbendo circa il 16% dei volumi complessivi.

Parmigiano Reggiano

Rinnovata stabilità per il comparto del Parmigiano Reggiano.  Sulla piazza di Parma, le quotazioni dello stagionato 12 mesi rimangono ferme a 13,85 €/kg, mentre il 24 mesi si mantiene sui 16,48 €/kg. Prevale l’invariato anche presso le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Prezzi non formulati a Milano per il comparto del Pecorino Romano, complice la festività dell’Immacolata. Dopo una lunga fase di stabilità attorno ai 12,13 €/kg, lo stagionato 5 mesi ha intrapreso da metà settembre un progressivo percorso di ribasso, che ha portato i prezzi a 11,30 €/kg nella prima settimana di dicembre, con una contrazione complessiva di circa il -7%, livelli che non si registravano da giugno 2022. Sul versante degli scambi con l’estero, si osserva un rallentamento delle esportazioni di Pecorino Romano e Fiore Sardo in termini di volumi (+1,7%), mentre la crescita in valore risulta sostanzialmente azzerata. Gli Stati Uniti continuano a rappresentare il principale mercato di destinazione, assorbendo poco meno del 60% delle spedizioni complessive.

Bovini da macello

Continuano i rincari nel comparto bovino, arrivati alla quarta settimana consecutiva di aumento. I vitelloni di razza Charolaise mettono a segno un rialzo di 5 centesimi, raggiungendo rispettivamente 4,84 €/kg presso la piazza di Mantova e 4,97 €/kg presso quella di Modena. Andamento analogo per gli incroci nazionali e per i Limousine.  Stabili, invece, i prezzi dei bovini da ristallo, pari a 5,60 €/kg. Listini invariati anche per i prezzi all’ingrosso dei vitelli a carne bianca.

Suini

Prosegue la fase di debolezza nel comparto dei suini da macello. La CUN di settore ha formulato per la categoria 160–176 kg (circuito DOP) un prezzo di 1,790 €/kg, in flessione di 4 centesimi rispetto alla settimana precedente e con un calo tendenziale del -17%. La dinamica resta condizionata da una disponibilità di capi superiore alla domanda di carni, quadro che trova riscontro anche nei mercati internazionali, dove prevalgono ribassi diffusi.

Torna il segno “più” invece per il comparto dei tagli di carne suina fresca. Nello specifico il lombo Bologna e il lombo Padova guadagnano rispettivamente 20 e 30 centesimi, attestandosi a 3,80 €/kg e 4,00 €/kg. Incrementi analoghi per il busto con coppa e la coppa fresca con osso, saliti a 3,80 €/kg e 3,90 €/kg. Tra gli altri tagli, continuano a perdere terreno le cosce suine fresche, scendendo a 5,73 €/kg nel circuito DOP e a 4,93 €/kg nel circuito non-DOP per il taglio pesante. Sulla stessa onda la spalla fresca disossata e la pancetta fresca squadrata, quotate rispettivamente a 4,23 €/kg e 4,13 €/kg.