«C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico». Così recitano i primi versi della poesia “L’Aquilone” di Giovanni Pascoli. Nel mondo che si trasforma a una velocità siderale, anche noi ci interroghiamo sul nuovo che avanza e su come ci dobbiamo orientare.
Lo tsunami annunciato del lattiero caseario della prima parte dell’anno scorso e l’energica ripresa negli ultimi mesi del 2016 ci hanno fornito, o meglio confermato, insegnamenti inequivocabili. E abbiamo capito il valore di tre regole antiche ma quanto mai attuali e illuminanti del nostro futuro, ovviamente riferite al comparto lattiero caseario del Grana Padano e dintorni.
Queste tre regole si sintetizzano in tre concetti antichi: qualità, programmazione e informazione del consumatore. La strada del nostro futuro dovrà sempre più essere orientata verso queste tre mete.
Qualità - Solo distinguendoci sempre più in qualità potremo continuare ad essere preferiti rispetto a prodotti analoghi ma realizzati a minor costo. E si badi bene che la qualità non è solo il pur imprescindibile e importantissimo risultato al palato del prodotto, ma è un concetto più ampio, che racchiude anche sicurezza, salubrità, legame con il territorio, rispetto dell’ambiente, rispetto degli animali e quindi sostenibilità in senso ampio.
Programmazione - Guai, grossi guai a scostarsi dal produrre solo orientati alla ricettività del mercato evitando energicamente di stoccare in Grana Padano le periodiche eccedenze di latte. Si deve produrre ciò che il mercato può assorbire a prezzi adeguati e non per incrementare giacenze e scorte, il cui andamento è la più grossa variabile che condiziona il valore.
Guai a pensare di ridurre i costi di produzione aumentando le quantità per ridurre l’incidenza dei costi fissi: i costi di produzione si devono ridurre migliorando le performance della stalla e del caseificio, anche concentrandosi strategicamente. In tale direzione ci sono spazi enormi di miglioramento strutturale, produttivo e strategico purché ci si convinca che è solo questa la corretta via per il domani.
Informazione del consumatore - Solo attraverso gli strumenti sia tradizionali che moderni della comunicazione e della pubblicità si può raggiungere l’universo dei consumatori per informarli delle nostre grandi positività distintive rispetto ai più economicamente convenienti competitor. Gli esperti chiamano questo concetto “il valore del brand”; il valore del brand è necessario sia reale e non effimero, ma resta insufficiente se non è raccontato, rinnovato e ricordato in continuazione.
Oggi il consumatore è stimolato da una moltiplicazione di informazioni in tutte le direzioni, dal salutistico all’etico, dal rispetto dell’ambiente alla gradevolezza del prodotto, dal valore nutrizionale all’utilizzo facile e versatile, dal prestigio alla community, ed è qui che, in tutte le direzioni, occorre presidiare tali variabili che condizionano l’acquisto. Il Grana Padano Dop ha la grandissima fortuna di poter convincentemente e credibilmente accreditarsi positivamente in ognuno di questi segmenti che influiscono nella scelta del consumatore e in questa dimensione non va lasciato un centimetro, perché ogni spazio che si libera nel mercato viene immediatamente coperto da qualcun altro.
Perciò la grande novità di oggi verso il futuro è l’antico, secondo le sue più moderne e innovative accezioni. Per guardare avanti non occorre inventarsi nulla di rivoluzionario; è sufficiente, anzi necessario, radicarsi al passato, tesaurizzarlo e gestirlo con strumenti moderni rispondendo ai bisogni nuovi del consumatore di oggi e di domani.
Qualità, programmazione e costante colloquio con il consumatore sono le tre ante di un’unica porta: la porta del nostro futuro.
Leggi l’articolo su Informatore Zootecnico n. 4/2017
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