Rinnovato il 20 luglio l’accordo sul prezzo del latte alla stalla in Lombardia con Italatte, la società del gruppo francese Lactalis che è il maggior primo acquirente del latte italiano (marchi Cademartori, Galbani, Invernizzi e Parmalat). Hanno siglato per il nuovo prezzo i produttori di latte rappresentati da Coldiretti Lombardia e Confagricoltura Lombardia, ma non Cia Lombardia che non ha preso parte all'ultimo tavolo finale di confronto perchè non convocata.
L’accordo è semestrale e prevede quattro fasce di prezzo fino a fine anno: 55 centesimi al litro per luglio e agosto, 57 centesimi al litro per settembre e ottobre, 58 centesimi al litro per novembre e 60 centesimi al litro per dicembre. La media è di 57 centesimi al litro.
«Un risultato positivo che permette alle aziende di guardare ai prossimi mesi con una prospettiva favorevole – ha commentato Paolo Carra, vice-presidente di Coldiretti Lombardia -. Una boccata d’ossigeno anche in relazione agli aumenti dei costi di produzione».
Il prezzo potrebbe non coprire un ulteriore aumento dei costi di produzione
Meno positivo il commento di Maurizio Roldi, presidente della Federazione lattiero-casearia di Confagricoltura Lombardia: «Ci aspettavamo un significativo aumento del prezzo – spiega – e quello c’è stato. Non possiamo esprimere piena soddisfazione, ma sicuramente il salto in avanti è stato notevole, considerando che si partiva da una base di 48 centesimi al litro. La grossa incognita, dal mio punto di vista, è rappresentata dai costi di produzione, che sono ancora in aumento. Il nuovo prezzo ci permette di respirare un po’, ma dovremo capire cosa succederà nelle prossime settimane con i raccolti e i foraggi, che in alcune zone sono critici. Tra due o tre mesi potremo avere un quadro più chiaro della situazione».
Il presidente nazionale della Federazione latte, Francesco Martinoni, ha parlato di «accordo che lascia un po’ di amaro in bocca, dal momento che l’andamento del mercato in questo momento è talmente imprevedibile che è difficile concordare un prezzo valido. Quanto fatto oggi è il meglio possibile dopo una seduta lunga e intensa. Abbiamo deciso di accettare questo contratto pensando che comunque a fine anno si arriverà a 60 centesimi al litro, una buona base di partenza per il 2023».
Non ha condiviso l'accordo Cia Lombardia
Non ha condiviso l'accordo perché non convocato all'incontro decisivo del 20 luglio, Paolo Maccazzola, presidente della Cia Lombardia. «Non siamo stati invitati al tavolo latte del 20 luglio - spiega - con il pretesto che non abbiamo deleghe di conferenti diretti, ma solo di conferenti a cooperative di raccolta del latte. Abbiamo, tuttavia, sempre partecipato ai precedenti incontri. Non condividiamo, comunque, la durata del contratto: un prezzo semestrale in un contesto di forti oscillazioni del mercato non tutela i produttori. Sarebbe stato sufficiente un accordo trimestrale con una media a 57 centesimi al litro di latte. Poi ad ottobre ci saremmo potuti sedere di nuovo intorno a un tavolo per fare il punto sul mercato».