I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella seconda settimana di settembre, hanno mostrato segnali di frenata per il latte spot nazionale e i bovini da macello. Stabilità anche per Grana Padano e Parmigiano Reggiano. In aumento, invece, i prezzi delle materie grasse e del Pecorino Romano.
Latte
Dopo lo scatto in apertura di mese, nella seconda settimana di settembre restano stabili i listini del latte spot nazionale, con le quotazioni che rimangono, ad ogni modo, su livelli che rappresentano i massimi storici per il comparto. A Milano le quotazioni si attestano sui 665–675 €/t per un prezzo medio di 670 €/t, in frazionale aumento (+0,3%) rispetto alla settimana precedente. Invariato sui 675 €/t il listino di Verona. Si mantiene sul +64% la variazione media dei listini rispetto a dodici mesi fa.
A fronte del persistere delle criticità lato offerta, cominciano a manifestarsi i primi segnali di rallentamento della domanda con l’industria di trasformazione che fatica a soddisfare i recenti rialzi delle quotazioni applicate dagli allevatori dovuti, in primis, agli aumenti eccezionali dei costi energetici. Da monitorare nelle prossime settimane se il mercato, tramite la flessione della domanda, sarà in grado di trovare un equilibrio a quotazioni più basse.
Ancora in aumento a Milano il latte di provenienza estera, sia francese (+1,6%) che tedesco (+1,5%).
Invariato a quota 690 €/t il latte di origine biologica, con il divario con le quotazioni del latte spot che si assottiglia a 20 €/t.
Materie grasse
Aumenti per i listini delle materie grasse nella seconda settimana di settembre, seppur con timidi segnali di indebolimento della tendenza rialzista su alcune delle principali piazze di scambio nazionali. A Milano il burro pastorizzato avanza del +1,4% su base settimanale raggiungendo quota 5,25 €/kg, a 13 centesimi dal massimo storico per la piazza fatto registrare a fine giugno. In rialzo anche i prezzi sulla piazza di Cremona (+0,8%) mentre si mantiene invariato sui 5,05 €/kg il listino di Mantova. Scende al +116% la crescita media annua delle quotazioni contro il +123% della settimana precedente.
Primi segnali di rallentamento anche a livello continentale, con il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, che dopo un mese di rialzi corregge del -1,4% su base settimanale, riportandosi sui 7 €/kg. Invariate le quotazioni in Olanda e Francia dopo i rialzi intorno al +1% della settimana precedente.
Si mantengono tonici gli altri prodotti del comparto delle materie grasse. Lo zangolato avanza del +1,4% su base settimanale e torna sopra quota 5 €/kg per la prima volta da metà luglio. Aumenti di oltre il +1% per la crema di latte nazionale che raggiunge quota 3,56 €/kg, a soli 2 centesimi dal massimo storico stabilito a luglio.
Grana Padano
Assenza di variazioni quasi completa nei listini del Grana Padano nella settimana in esame. L’unico rialzo si osserva sulla piazza di Cremona dove le forme stagionate 9 mesi si apprezzano dello 0,6% rispetto alla settimana precedente. Il prezzo medio delle forme stagionate nove mesi rimane sugli 8,90 €/kg mentre la quotazione per le forme stagionate venti mesi rimane sui 9,9 €/kg. La variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso si attesta su un valore medio del 19,7%, con picchi del 31% per i fuori sale quotati sulla piazza di Mantova.
Parmigiano Reggiano
Non si rilevano cambiamenti nei prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano, a conferma dell’attuale fase di stabilità. Il prezzo medio per le forme stagionate 12 mesi si conferma sui 10,70 €/kg mentre per le forme stagionate 24 mesi resta sui 12,66 €/kg. La variazione tendenziale media dei prezzi si attesta al +2,8%.
Fase di leggero rialzo per i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea dopo una settimana di ribassi. Il Cheddar si conferma per la terza settimana sui 4,68 €/kg, l’Edam sale a 5,27 €/kg (+0,8%), il Gouda arriva a 5,21 €/kg (+0,8%). Si impenna la quotazione dell’Emmental che raggiunge i 6,30 €/kg (+2,8%).
Pecorino Romano
Non si arresta la corsa dei listini del Pecorino Romano stagionato cinque mesi. Sulla piazza di Milano i prezzi hanno raggiunto la soglia compresa tra i 12,30 e i 12,60 €/kg. Su base settimanale si registra un aumento dell’1,2% mentre la variazione annua supera il +35%.
Bovini vivi
Pausa di riflessione nella seconda settimana di settembre per il mercato dei bovini da macello, con i vitelloni da macello che interrompono la striscia di rialzi partita a inizio agosto. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise quotati a Mantova restano sostanzialmente stabili rispetto ai livelli della settimana precedente, assestandosi sui 3,41 €/kg (peso vivo), mentre le razze da incroci nazionali restano invariate a Modena sui 2,96 €/kg. Segnali di assestamento, dunque, per il mercato che dopo più di un mese di rialzi apre ad una fase di stabilizzazione, pur su livelli che continuano a rappresentare i massimi storici per tutte le principali piazze nazionali. In termini tendenziali scende al +28% la crescita media annua delle quotazioni dei vitelloni.
Stabilità anche per i listini dei vitelli a carne bianca che restano invariati sia a Mantova che Modena. Continua la discesa della variazione media annua delle quotazioni dei vitelli a carne bianca che raggiunge il +8% contro il +10% della settimana precedente.
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