I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella settimana 20-24 novembre, hanno confermato la tendenza al rialzo per latte spot e materie grasse. Tornano a crescere i listini del Grana Padano mentre risultano in calo quelli del Pecorino Romano.
Latte spot
Non si arresta la dinamica rialzista per i listini del latte spot nazionale. In particolare, sulla piazza di Milano i prezzi raggiungono i 565 €/t, 7,50 €/t in più rispetto alla settimana precedente (+1,3%). Dinamica positiva anche per i prezzi del latte spot quotato sulla piazza di Verona, portatosi sui 575 €/t (+0,8%). I rialzi sono dipesi dalla vivace domanda a fronte di un’offerta non altrettanto ampia.
Sebbene il divario si sia ridotto, i prezzi restano più bassi del 15% rispetto allo scorso anno.
Avanzano anche i listini del latte di importazione, sia il prodotto francese che tedesco, con il differenziale rispetto al latte spot sceso sui 35 €/t contro i 42,5 €/t della settimana precedente.
Lieve ritocco verso l’alto anche per i listini del latte biologico, quotato 612,50 €/t.
Materie grasse
Nuovi aumenti sono stati osservati anche per il comparto delle materie grasse. In particolare, il burro pastorizzato quotato a Milano si attesta sui 3,55 €/kg, in crescita di 15 centesimi su base settimanale (+4,4%). Identico incremento per il burro quotato sulla piazza di Mantova, salito sui 3,60 €/kg (+4,4%).
Listini in crescita anche per lo zangolato (+4,7%) e per la crema di latte nazionale (+2%).
Sul fronte estero, collezionano ulteriori aumenti sia il burro di centrifuga di Kempten (+3,9%) sia il Verse Boter nel mercato olandese (+3,7%).
Grana Padano
Dopo un lungo periodo di stabilità, torna il segno “più” per i listini all’ingrosso del Grana Padano quotato a Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi e oltre spunta un rincaro di 5 centesimi, portandosi sugli 8,78 €/kg (+0,6%). Lievi rincari sono emersi anche per le piazze di Verona e Cremona. In controtendenza, la piazza di Mantova con prezzi fermi sui valori della settimana precedente. Il confronto tendenziale per le stagionature più brevi si mantiene in territorio negativo.
Tra i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea, senza variazioni l’inglese Cheddar mentre cede lo svizzero Emmental (-1,6% su base settimanale). Sul mercato olandese, in lieve salita l’Edamer (+1,2%) mentre il Gouda evidenzia timidi segnali di ribasso (-0,7%).
Parmigiano Reggiano
Ancora una settimana senza variazioni per i listini all’ingrosso del Parmigiano Reggiano. A Parma lo stagionato 12 mesi continua a viaggiare sui 9,75 €/kg e lo stagionato 24 mesi sugli 11,53 €/kg. Stabilità che si registra anche presso le altre principali piazze di scambio. I prezzi confermano un divario negativo rispetto allo scorso anno, con flessioni comprese tra i sette e i nove punti percentuali.
Pecorino Romano
Dopo la stabilità della settimana precedente, tornano in calo i listini del Pecorino Romano. In particolare, lo stagionato 5 mesi quotato a Milano scende sui 12,53 €/kg, 17 centesimi in meno rispetto alla seduta precedente. La variazione annua si attesta sul -6%.
Sul versante delle esportazioni, i dati Istat certificano per i primi otto mesi dell’anno una flessione nelle quantità di Pecorino e Fiore Sardo spedite all’estero (-3%). Aumenta, invece, il divario in termini di valore (+20%), risultato dettato dagli elevati livelli raggiunti dai prezzi.
Bovini vivi
Terza settimana consecutiva all’insegna dei rialzi per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise raggiugono i 3,78 €/kg sulla piazza di Mantova e 3,59 €/kg sulla piazza di Modena. Aumenti sono stati riscontrati anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali. Si mantiene lievemente positivo il confronto con lo scorso anno.
Relativamente ai vitelli a carna bianca, avanzano i listini presso la piazza emiliana (+0,8% su base settimanale) mentre restano stabili quelli presso la piazza lombarda.
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