I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse Merci nella seconda settimana di novembre, rispetto a 7 giorni prima, hanno mostrato un'inversione di tendenza per il latte spot che è quindi tornato a crescere. Ulteriori aumenti sono stati registrati per le due maggiori Dop casearie mentre i prezzi della crema di latte sono stati segnati da un nuovo ribasso. Stabilità nei mercati del burro e dei bovini vivi.
Latte
La seconda settimana di novembre ha mostrato dei segnali di aumento per i prezzi del latte spot nazionale, dopo la fase di stasi osservata nelle settimane precedenti. A sostenere i prezzi è stata una maggiore richiesta di prodotto al consumo.
Sulla piazza di Lodi il prezzo si è attestato sui 340-355 €/t per il prodotto sfuso in cisterna, registrando un aumento dello 0,7% rispetto a sette giorni prima. Rialzo anche alla Borsa merci di Verona (+1,4%). I prezzi attuali restano comunque nettamente più bassi rispetto allo scorso anno (-21%).
Tornando all’analisi settimanale, una certa stabilità è prevalsa per le alternative estere in arrivo da Francia e Germania e per il latte di produzione biologica, fermo a Lodi sui 490-540 €/t.
Ulteriore aumento si è rilevato per il latte estero scremato, anche in questo caso sostenuto dal buon andamento delle richieste. Rialzi si sono osservati sia a Lodi (+2,3% su base settimanale) che a Verona (+4,3%) ma rimasto su livelli sempre inferiori rispetto ad un anno fa.
Materie grasse
Tra le materie grasse, proseguono i ribassi per la crema di latte, sia per i prezzi del prodotto nazionale che di provenienza comunitaria, complice una domanda contenuta.
Sulla piazza di Milano la crema di origine nazionale è scesa su 1,78 €/kg, cedendo il 2,2% rispetto a sette giorni prima. Giù anche il prezzo della crema di latte comunitaria (-3,5%), attestato su 1,66 €/kg. Entrambe le origini restano più basse anche nel confronto con un anno fa, con un -12,7% per la crema nazionale e un -10,8% per la crema comunitaria.
Si conferma statico, invece, il mercato del burro, con quotazioni ancora invariate per tutte le tipologie (3,27 €/kg per il burro prodotto con crema di latte). Stabilità che, volgendo lo sguardo al mercato europeo, continua a segnare l’andamento anche in Germania, dove le quotazioni del burro si sono confermate sui 3,35 – 3,55 €/kg.
Grana Padano
Restano orientati al rialzo i prezzi all’ingrosso del Grana Padano, con aumenti nella seconda settimana di novembre per tutte le stagionature e su tutte le principali piazze di scambio. Alla Borsa merci di Mantova il prezzo all’ingrosso dello stagionato 20 mesi si è portato sui 9,15 – 9,30 €/kg, in crescita dello 0,5% rispetto a sette giorni prima e del +5,1% rispetto allo scorso anno.
Parmigiano Reggiano
Non si ferma la corsa dei prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano grazie al buon ritmo degli scambi. Alla Borsa merci di Parma lo stagionato 12 mesi ha guadagnato 0,20 €/kg, portandosi sui 9,80 – 10,00 €/kg.
Da metà luglio il prezzo ha messo a segno un recupero del 30%, pari a 2,35 €/kg, riportandosi in linea con i valori che si registravano lo scorso anno (-0,5%).
Bovini vivi
Mercato statico e prezzi invariati per i bovini da macello nella seconda settimana di novembre. Permane inoltre l’incertezza legata all’impatto nelle prossime settimane della chiusura dell’Ho.re.ca. in molte regioni italiane.
Alla Borsa merci di Modena i prezzi dei vitelloni di macello si sono confermati sui valori della settimana precedente.
Mercato pesante anche per i vitelli a carne bianca: alla Borsa merci di Mantova il prezzo dei pezzati neri, a peso morto, ha perso 0,05 €/kg rispetto alla prima settimana del mese, attestandosi sui 4,65-4,75 €/kg.
Sostanziale stabilità anche per i bovini da latte, ad eccezione dell’aumento di 50 €/capo per le vacche da latte pezzate nere della filiera del Parmigiano Reggiano.
Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici