I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse Merci, nell'ultima settimana di novembre, hanno registrato un leggero aumento per il latte spot nazionale e un'inversione di tendenza per la crema di latte che è tornata a crescere. Ulteriori incrementi anche per le due maggiori Dop casearie mentre rimangono segnati da una certa stabilità i mercati del burro e dei bovini da macello.
Latte
Novembre si è chiuso mettendo in evidenza un ulteriore aumento del prezzo del latte spot di origine nazionale, seppur meno accentuato rispetto alla settimana precedente. Sulla piazza di Lodi il prezzo si è attestato sui 355-370 €/t per il prodotto sfuso in cisterna, l’1,4% in più rispetto a sette giorni prima. Stabili, invece, i prezzi rilevati alla Borsa merci di Verona (365-375 €/t). Su entrambe le piazze resta a doppia cifra il calo dei prezzi attuali rispetto allo scorso anno, pari a un -18%.
A limitare i rialzi nei listini nazionali è anche la crescita produttiva che continua a caratterizzare l’attuale annata. A settembre le consegne di latte sono aumentate del 4,3% su base annua. Nel complesso, tra gennaio e settembre 2020 la crescita è del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, a fronte di un incremento medio nei 27 Stati membri dell’UE del +1,8%.
Tornando ai prezzi, resta all’insegna della stabilità l’attuale andamento dei prezzi delle alternative estere, sia di origine francese che tedesca.
Il latte biologico portandosi sui 490-530 €/t ha registrato un calo dell'1% rispetto alla settimana precedente.
Materie grasse
Tra le materie grasse, dopo cinque settimane consecutive di ribassi si è arrestata la discesa dei prezzi della crema di latte. Sulla piazza di Milano i prezzi sono tornati in crescita, sia per la crema di origine nazionale, risalita su 1,76 €/kg (+1,1% su base settimanale) che per la crema di provenienza comunitaria, attestata su 1,68 €/kg (+3,7%). Il confronto con lo scorso anno resta però negativo, pari a un -14,3% per la crema comunitaria e a un -16,2% per la crema nazionale.
Rimane stazionario il mercato del burro, con prezzi all’ingrosso ancora invariati, pari a 3,25 €/kg per il burro prodotto con crema di latte.
Grana Padano
È proseguita anche in chiusura di novembre la risalita dei prezzi all’ingrosso del Grana Padano, con aumenti per tutte le stagionature e su tutte le principali piazze di scambio. Alla Borsa merci di Mantova il prezzo all’ingrosso dello stagionato 10 mesi si è portato sui 7,25–7,35 €/kg, in crescita di 0,10 €/kg rispetto a sette giorni prima. Grazie all’ulteriore recupero i prezzi si sono riportati in linea con lo scorso anno.
Parmigiano Reggiano
Ancora un ulteriore rialzo per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano, sempre sostenuti dal buon ritmo degli scambi. Alla Borsa merci di Parma lo stagionato 12 mesi ha guadagnato 0,10 €/kg, portandosi sui 10,00–10,20 €/kg. Aumenta così anche il divario positivo rispetto allo scorso anno che passa dal +2% della penultima settimana di novembre all’attuale +5,2%.
Bovini vivi
Nel mercato dei bovini da macello persiste ancora la stasi per i vitelloni che risentono indirettamente della staticità dei prezzi delle carni bovine, soprattutto dei tagli di maggior pregio. Alla Borsa merci di Modena, i vitelloni da macello di razza Charolaise cedono il 6,2% rispetto allo scorso anno.
Tra i capi da macello, scambi maggiormente attivi si sono registrati per le vacche da macello, con prezzi in aumento alla Borsa merci di Mantova (+2% per i capi di 1° qualità).
Novembre si è invece chiuso all’insegna della stabilità per i capi da latte. Il mercato resta però tutt’altro che positivo, con i prezzi attuali delle bovine da latte in calo di quasi il 10% rispetto ad un anno fa.
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