Le rilevazioni effettuate dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci hanno mostrato in avvio di ottobre un diverso andamento dei prezzi dei vari prodotti zootecnici, con un incremento registrato per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano, seppur in modo meno marcato per quest'ultimo. I prezzi del latte spot e delle materie grasse sono rimasti pressoché invariati mentre tendenze diverse sono state osservate per le varie categorie del mercato bovino.
Parmigiano Reggiano
Nel mercato lattiero-caseario italiano prosegue il recupero dei prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano. Ulteriori aumenti ci sono stati su tutte le principali piazze di scambio e per tutte le stagionature, ancora sostenuti dal buon andamento degli scambi. Alla Borsa merci di Parma lo stagionato 12 mesi si è portato sugli 8,60-8,90 €/kg, in crescita del 2,6% rispetto alla settimana precedente. Pur restando ampio, si riduce il calo rispetto allo scorso anno, che scende sotto i 20 punti percentuali.
Grana Padano
Segnali di aumento meno accentuati si sono riscontrati invece per il Grana Padano, con il prodotto stagionato 9 mesi che sulla piazza di Milano si è attestato sui 6,25-6,40 €/kg, pari a un +0,8% rispetto a sette giorni prima. Anche per il Grana il confronto anno su anno rimane negativo, con i prezzi attuali dello stagionato 9 mesi più bassi del 20,4%.
Latte
Listini orientati alla stabilità per il latte spot, sia di origine nazionale che di provenienza estera, in un mercato segnato da una buona disponibilità di prodotto. Sulla piazza di Lodi il latte spot nazionale è rimasto invariato sui 340-355 €/t, mantenendosi però in forte contrazione rispetto allo scorso anno (-22,8%). Volgendo lo sguardo alle alternative estere, i prezzi sono rimasti fermi anche per il latte di provenienza francese (340-360 €/t) e tedesca (370-380 €/t), che, tuttavia, restano su valori più elevati rispetto al latte spot di origine nazionale. Entrambe le origini confermano inoltre un calo più contenuto rispetto allo scorso anno, pari a un -15,7% per il latte francese e a un -11,8% per il latte tedesco.
Burro e crema di latte
Listini all’ingrosso stabili anche per le materie grasse, con i prezzi di burro e crema di latte fermi sui valori di sette giorni prima. Sulla piazza di Milano il burro prodotto con crema di latte resta invariato sui 3,27 €/kg, in linea anche rispetto allo scorso anno (-0,9%). Quotazioni in calo sui principali mercati europei: in Germania i valori sono scesi sui 3,35-3,55 €/kg (-1,4% su base settimanale), in Francia si sono portati sui 3,40 €/kg (-1,2%). Tornando al mercato italiano, prezzi invariati anche per la crema di latte, con il prodotto di origine nazionale quotato a Milano fermo su 1,86 €/kg e quello di origine estera su 1,82 €/kg.
Bovini vivi
Nel mercato dei bovini da macello, segnali di aumento si sono registrati per i prezzi dei vitelloni di razza Charolaise quotati alla Borsa merci di Modena, in rialzo dell’1,2% rispetto alla settimana precedente. Il confronto con lo scorso anno resta però negativo, pari ad un -5,3%.
Grazie al buon andamento degli scambi, restano in recupero i prezzi dei vitelli da carne bianca, sia alla Borsa merci di Modena che sulle piazze lombarde. In particolare, sulla piazza di Montichiari i valori hanno guadagnato 0,10 €/kg rispetto alla settimana precedente portandosi sui 2,35-2,50 €/kg.
Assenza di variazioni per i prezzi delle vacche da latte, che restano però in calo rispetto allo scorso anno, con un -8% alla Borsa merci di Mantova.
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