I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, in apertura di agosto, si sono mostrati al rialzo per il latte spot e la crema di latte. Tendenza opposta per le altre materie grasse, il Pecorino Romano e i vitelli a carne bianca.
Latte spot
Nuovi aumenti per il latte di spot di origine nazionale, trainati in particolare dalla minore raccolta di latte, sebbene cresciuta a seguito dell’abbassamento delle temperature. A Milano i prezzi guadagnano 10 €/t rispetto alla settimana scorsa e si assestano sui 517,5 €/t. Aumento che si manifesta anche per la piazza i Verona. I listini chiudono così il mese di luglio con un aumento medio del +1,5% rispetto a giugno. Al contempo scende al -20% il calo rispetto allo scorso anno.
Avanza anche il latte di importazione, sia francese che tedesco, quotato a Milano (entrambi +2%), che torna così sui valori registrati a fine giugno. Resta stabile sui 55 €/t il differenziale rispetto al latte spot.
In crescita, seppur marginale, anche il latte di origine biologica.
A livello continentale, secondo gli ultimi dati del Milk market observatory della Commissione europea, a giugno i prezzi medi del latte alla stalla subiscono un nuovo ribasso (-2,5% su base mensile), a conferma della dinamica negativa registrata a partire dagli esordi del 2023. A concorrere verso questa situazione la flessione della domanda di prodotti lattiero-caseari, complice una minore domanda interna congiuntamente ad un calo delle spedizioni verso i paesi extra-europei.
Materie grasse
Prosegue la tendenza al ribasso per il comparto nazionale delle materie grasse. A Milano il burro pastorizzato scende sotto la soglia dei 2,70 €/kg, un valore che era stato precedentemente oltrepassato a metà febbraio. In flessione anche la piazza di Mantova mentre tengono i prezzi sulla piazza di Cremona.
Torna il segno “più” per il burro di centrifuga di Kempten che registra 4,36 €/kg, in crescita dell'1,5% rispetto alla settimana precedente. In timido aumento anche l’olandese Verse Boter (+0,5%). Dal punto di vista dell’offerta, la Germania registra a maggio una produzione di 44mila tonnellate, in crescita del +8% su base annua. Performance positiva, anche se marginale, per l’Italia che archivia un +1,3% per un volume complessivo di 8mila tonnellate. Negativo invece il dato relativo alla Francia (-2%).
Tornado ai listini nazionali, ribassi anche per lo zangolato sulla piazza di Milano (-2%). In controtendenza, invece, la crema di latte nazionale (+1,8%).
Grana Padano
Ancora nessuna variazione per i listini all’ingrosso del Grana Padano, fermi ormai da cinque settimane. A Milano lo stagionato 9 mesi conferma gli 8,73€/Kg, valore in corso dagli inizi di giugno. Andamento analogo per le piazze di Mantova e Verona. Stabile anche la piazza di Cremona eccezione fatta per la stagionatura più corta. Su base tendenziale i prezzi si mantengono in linea con i livelli dello scorso anno.
Stazionarietà anche a livello continentale, in particolar per il Cheddar inglese e i formaggi olandesi Edamer e Gouda.
Dal punto di vista dell’offerta, i dati più aggiornati del Consorzio per la tutela del Grana Padano evidenziano un numero di forme prodotte tra gennaio e luglio pari a 3,4 milioni di tonnellate, in aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Parmigiano Reggiano
Sulla scia di quanto osservato per il Grana Padano, si protrae il contesto di stabilità anche per i listini del Parmigiano Reggiano. A Parma lo stagionato 12 mesi continua a viaggiare sui 9,98 €/kg e lo stagionato 24 mesi sugli 11,75 €/kg. Dinamica che è stata replicata per tutte le stagionature sulle piazze di Modena, Mantova, Milano e Reggio Emilia. I prezzi restano più bassi in media del 7% nel confronto anno su anno.
Sul versante dell’offerta, dall’inizio della campagna commerciale fino a giugno la produzione di Parmigiano Reggiano ha raggiunto quota 2 milioni di tonnellate (dati Consorzio per la tutela del Parmigiano Reggiano), sostanzialmente in linea con i dati del 2021 e del 2022.
Pecorino Romano
Dopo la pausa della settimana scorsa, riprendono a scendere i listini del Pecorino Romano. In particolare, lo stagionato 5 mesi quotato a Milano retrocede a 13,55 €/Kg, 10 centesimi in meno su base settimanale. I prezzi attuali restano più alti rispetto allo scorso anno sebbene la variazione si sia ridotta ulteriormente, portandosi a ridosso del +10%.
Bovini vivi
Nuova settimana all’insegna della stabilità per il comparto dei bovini da macello dopo la contrazione della settimana scorsa. Tra i principali capi, a Modena i vitelloni Charolaise si assestano sui 3,41 €/kg (peso vivo). Anche i vitelloni della razza Limousine e gli incroci nazionali confermano i valori della settimana scorsa, rispettivamente pari a 3,59 €/kg e 3,1 €/kg (peso vivo). Dinamica piatta che si è replicata sulla piazza di Mantova. I prezzi si attestano su valori lievemente superiori a quelli del 2022, con picchi del 6% per i Limousine.
Di contro, continuano a calare i vitelli a carne bianca sulla piazza di Modena, con il segno “meno” che si estende anche alla piazza mantovana.
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