I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, in chiusura di novembre, si sono mostrati stabili per quanto riguarda il latte spot e il Parmigiano Reggiano. Al ribasso le materie grasse a fronte dei rialzi registrati per il Grana Padano, il Pecorino Romano e i bovini da macello.
Latte
Seconda settimana consecutiva all’insegna della stabilità per i listini del latte spot nazionale, con le quotazioni che continuano a seguire un andamento sostanzialmente orizzontale. Il listino di Milano si mantiene stabile in chiusura di novembre sui 672,50 €/t, pressoché lo stesso livello di inizio settembre, con le quotazioni che in questo intervallo non sono mai uscite dal range 670–680 €/t. Invariato per la quarta settimana consecutiva il listino di Verona. In termini tendenziali si attenua la variazione media su base annua delle quotazioni che scende al +40% rispetto al +43% della settimana precedente.
A livello di fondamentali si conferma, dunque, la fase di equilibrio tra domanda e offerta, con la raccolta di latte a livello continentale in lieve ripresa rispetto alle pesanti contrazioni della prima parte dell’anno. Seppur in un contesto di equilibrio, le quotazioni continuano a mantenersi su livelli storicamente elevati poco sotto la soglia significativa dei 700 €/t mai raggiunta in precedenza.
A Milano resta invariato il latte di provenienza estera, sia il prodotto francese che tedesco, così come il latte di origine biologica che si conferma per il terzo mese consecutivo sui 690 €/t. Il divario rispetto ai prezzi del latte spot continua a mantenersi intorno ai 20 €/t contro i 90 €/t di inizio anno.
Materie grasse
Prosegue in chiusura di novembre la decisa fase di correzione per le quotazioni nazionali delle materie grasse. A Milano il burro pastorizzato riprende la discesa (-3,4% su base settimanale) dopo la pausa della settimana precedente, raggiungendo i 4,25 €/kg. Il listino archivia il mese di novembre con un crollo del -15% rispetto alle quotazioni medie di ottobre, la quarta peggiore performance mensile degli ultimi dieci anni in termini percentuali. Marcati ribassi anche a Mantova (-3,4%). Scende al +21% la variazione media su base annua delle quotazioni contro il +100% di inizio ottobre.
Listini continentali contrastati in chiusura di novembre, con il burro di centrifuga di Kempten in Germania che si mantiene stabile sui 5,99 €/kg dopo il -3,4% della settimana precedente. Ancora debole il Verse Boter olandese che mette a segno una variazione settimanale negativa (-1,8%) per la nona settimana consecutiva, così come il burro francese che arretra del -2,3% su base settimanale.
Tra gli altri prodotti del comparto delle materie grasse, in calo lo zangolato a Milano (-3,6% su base settimanale) che scende a quota 4,05 €/kg. In controtendenza la crema di latte nazionale che a Milano guadagna il +0,6% assestandosi sui 3,26 €/kg.
Grana Padano
Listini all’ingrosso del Grana Padano ancora tonici in chiusura di novembre, seppur con segnali di assestamento su alcune delle principali piazze di scambio. Nuovi rialzi settimanali per le quotazioni medie a Milano (+0,5%) e Verona (+0,8%), con lo stagionato 9 mesi che aggiunge a Milano 5 centesimi rispetto alla settimana precedente (+0,5%) attestandosi sui 9,43 €/kg. Invariati, invece, i listini di Mantova e Cremona dopo i rialzi delle ultime settimane, con il primo che mantiene una variazione tendenziale sul +24%.
A livello continentale prevale il segno “meno” tra i principali formaggi, con variazioni settimanali negative per Gouda (-0,5%), Emmentaler (-1,2%) e Edamer (-0,1%). In termini tendenziali i prodotti olandesi conservano la variazione su base annua più ampia tra i prodotti monitorati dalla Commissione europea (+45% sia per Gouda che Edamer).
Parmigiano Reggiano
Continua la fase di staticità per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano, giunti al settimo mese consecutivo di sostanziale stabilità. Invariate a Parma sia le brevi che le lunghe stagionature, con lo stagionato 12 mesi che si conferma sui 10,73 €/kg e lo stagionato 24 mesi stabile sui 12,70 €/kg. Nessuna variazione per i listini di Milano e Modena.
In termini tendenziali si mantiene tra il +2% e il +3% la variazione su base annua delle quotazioni, con un minimo di +1,9% per le quotazioni medie di Mantova e un massimo di +2,9% per il listino di Reggio Emilia.
Pecorino Romano
Prosegue senza soluzione di continuità la scalata delle quotazioni del Pecorino Romano che raggiungono di settimana in settimana nuovi valori record. A Milano lo stagionato 5 mesi guadagna il +0,8% su base settimanale per attestarsi sui 13,45 €/kg, quota mai raggiunta in precedenza. Stabile sul +37% la variazione su base annua delle quotazioni.
Il fattore principale alla base dell’attuale trend rialzista continua ad essere rappresentato dal quadro di deficit della produzione, manifestatosi soprattutto nella prima parte dell’anno con una contrazione produttiva superiore al -7% nei primi quattro mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 (dati Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano).
Bovini vivi
Nuovi rialzi in chiusura di novembre per i listini dei bovini da macello, con gli aumenti che interessano sia i vitelloni da macello che il comparto dei vitelli a carne bianca. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise aggiungono 3 centesimi a Mantova rispetto alla settimana precedente (+0,9%, quinta settimana consecutiva di rialzi) per attestarsi sopra quota 3,51 €/kg (peso vivo). Aumenti trasversali a Mantova anche per le altre razze, in particolare per gli incroci nazionali (+1%) e i vitelloni Limousine (+0,8%). Nuovi aumenti a Modena per le razze da incroci nazionali (+1% su base settimanale) che raggiungono i 3,08 €/kg (peso vivo).
Le quotazioni si mantengono su livelli storicamente elevati continuando a macinare valori record su tutte le principali piazze di scambio, con la spinta rialzista che ha interessato il comparto per la maggior parte dell’anno che non accenna ad esaurirsi.
Accelerano i listini dei vitelli a carne bianca che nell’ultima settimana di novembre mettono a segno rialzi medi intorno al +1,5% sia a Mantova che Modena, superando i massimi di marzo. Torna a salire la variazione su base annua delle quotazioni che si attesta sul +6% (contro il +5% della settimana precedente).
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