I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, in chiusura di maggio, si sono mostrati in aumento per quanto riguarda il latte e le materie grasse mentre non sono state registrate variazioni per Grana e Parmigiano. Anche sul mercato dei bovini è prevalsa la stabilità, ad eccezione del consueto aumento dei prezzi dei vitelli baliotti.
Latte
La minore disponibilità di prodotto che comincia ad accompagnare i mesi estivi, unita ad una domanda sostenuta, spinge al rialzo il mercato del latte anche questa settimana. La media di comparto è pari al +2% settimanale e gli incrementi dei prezzi lambiscono diverse piazze e prodotti. Aumento settimanale si è riscontrato sulla piazza di Milano, dove il latte spot nazionale crudo risulta in crescita del 2,9% (345-355 €/t), come pure a Verona (355-365 €/t, +2,9%) e a Brescia (342-350 €/t, +3%).
In crescita anche il latte di provenienza estera che, sul listino di Milano, si apprezza dell’1,4% con riferimento al prodotto francese (335-345 €/t) e dell’1,5% (355-365 €/t) a quello di origine tedesca.
Stabile il siero di latte sulla piazza di Verona.
Rispetto allo scorso anno si sta cominciando a ridurre il divario di prezzo tra il latte estero (nell’ordine del +12/13%) e quello omologo di produzione nazionale (+3% circa).
Materie grasse
Il mercato all’ingrosso delle materie grasse fa registrare una settimana di diffusi rialzi (+1,8% medio) che vanno a coinvolgere sia il comparto del burro che quello della panna. I prezzi del burro prodotto con crema di latte crescono dell’1,3% su base settimanale sia a Milano che a Mantova, assestandosi sulla medesima quotazione di 3,85 €/kg e risultando in ambedue i casi oltre il +32% rispetto ai listini del 2020.
A Milano la crema di latte italiano e quella comunitaria si sono entrambe attestate sui 2 €/kg risultando in crescita del 2% rispetto alla scorsa settimana e nell’ordine del +25% sul 2020.
Lo zangolato di creme fresche da burrificazione, quotato 2,05 €/kg sui listini di Mantova e Milano, è il prodotto il cui prezzo è maggiormente cresciuto rispetto ad un anno fa, di fatto raddoppiandosi.
Sui mercati esteri, in rialzo la quotazione del burro scambiato in Germania sulla piazza di Kempten (4,00-4,05 €/kg, +1,3% sulla precedente rilevazione).
Grana Padano
Il Grana Padano conferma anche sul finire del mese di maggio una pressoché totale stabilità delle quotazioni di mercato. La settimana appena conclusa è segnata da variazioni medie nulle in tutti i listini del comparto.
Rispetto allo scorso anno la crescita resta compresa tra il +3% e +13% per la quasi totalità delle stagionature. Rappresenta l’unica eccezione il Grana stagionato 12/15 mesi quotato a Cremona che attualmente si attesta sui 7,50-8,05 €/kg, ovvero lo 0,6% in meno rispetto alla passata stagione.
Parmigiano Reggiano
Anche il mercato del Parmigiano Reggiano si conferma estremamente stabile ed i prezzi all’ingrosso si mantengono sugli stessi livelli della scorsa settimana (-0,1% medio per il comparto) con la sola eccezione dello stagionato 12 mesi quotato a Reggio Emilia e a Parma. Per queste ultime, infatti, la contrazione è rispettivamente del -0,2% (10,05-10,40 €/kg) e del -1% (10,10-10,40 €/kg).
Il margine derivante dal confronto annuale si amplia ancora, soprattutto a causa dei prezzi minimi toccati a cavallo di maggio e giugno 2020. Il maggiore divario si registra per le stagionature di 12 e 15 mesi che hanno superato il +35% sulla piazza di Mantova ed il +30% su tutte le altre.
Bovini vivi
Si conferma la fase di stabilità nel mercato dei bovini da macello. Assenza di variazioni nei listini dei vitelli a carne bianca, delle vacche e delle manze. Scenario simile per i vitelloni da macello.
Tra i capi da allevamento prosegue l’aumento stagionale per i prezzi dei vitelli baliotti, il cui prezzo conferma una robusta crescita rispetto allo scorso anno.
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