Nella seconda settimana di giugno, i prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci hanno fatto registrare ulteriori rialzi per il latte spot e per i vitelli baliotti. Sostanziale stabilità sugli altri mercati.
Latte
Il mercato del latte registra rialzi anche questa settimana. La media di comparto è pari al +0,3% settimanale e gli incrementi dei prezzi sono nuovamente concentrati sul latte crudo spot nazionale. La crescita si riscontra sia a Milano (350-365 €/t, +0,7%) sia a Verona (360-370 €/t, +1,4%), mentre il listino di Brescia non presenta variazioni per il prodotto nazionale.
Il latte estero, invece, è caratterizzato da andamento stabile nel listino di Milano, sia per il prodotto francese (335-350 €/t) che per quello tedesco (355-370 €/t), e da un aumento a Verona per quello di provenienza tedesca e austriaca (360-370 €/t, +1,4%).
Gli aumenti delle ultime settimane hanno riallineato il prezzo all’ingrosso del 2021 rispetto a quello 2020, sia per il latte estero (oggi nell’ordine del +4%) che per quello di origine nazionale (variazioni inferiori all’unità percentuale).
Materie grasse
Dopo un mese di rialzi il mercato all’ingrosso delle materie grasse rallenta e fa registrare una leggera crescita (+0,2% medio) esclusivamente imputabile alla panna di centrifuga quotata a Verona. I prezzi del burro prodotto con crema di latte restano infatti stazionari sia a Milano che a Mantova, assestandosi sulla medesima quotazione di 3,90 €/kg, facendo registrare un’attenuazione del rialzo rispetto a giugno 2020.
A Milano la crema di latte italiano si mantiene stazionaria sui 2,08 €/kg mentre quella comunitaria cede quasi il 3% e viene scambiata a 2,02 €/kg. Anche per la panna si riduce il differenziale di prezzo, ora nell’ordine del +20% sul 2020.
Sui mercati esteri si ferma dopo un mese la crescita sul mercato tedesco: sulla piazza di Kempten, il Markenbutter cede l’1% su base settimanale (4,00-4,07 €/kg).
Grana Padano
Il Grana Padano conferma anche nella prima metà di giugno la staticità delle quotazioni di mercato. La settimana è infatti ancora segnata da variazioni medie pari a zero in tutti i listini del comparto. Si stabilizza anche il differenziale di prezzo rispetto al 2020 e si mantiene al di sotto del +16% per tutte le stagionature. L’incidenza degli aumenti è maggiore per le stagionature fuori sale e, a seguire, per quelle da 9 mesi.
Parmigiano Reggiano
La seconda settimana del mese di giugno ha mostrato qualche lieve movimento nel mercato all’ingrosso del Parmigiano Reggiano. La media di comparto (+0,1% settimanale) varia ad opera delle piazze di scambio di Modena e Parma, sulle quali si registrano apprezzamenti delle stagionature medio-lunghe, seppur inferiori all’unità percentuale. Di conseguenza si amplia ancora, per la quarta settimana consecutiva, il margine di prezzo rispetto al 2020. Il maggiore divario si registra ancora per le stagionature di 12 e 15 mesi che hanno superato il +39% sulla piazza di Mantova ed il +34% su tutte le altre. Da segnalare, tuttavia, anche la crescita delle stagionature medio-lunghe, il cui rialzo su base annua sfiora ormai il +20%.
Bovini vivi
Tra i capi bovini da allevamento prosegue la crescita dei prezzi dei vitelli baliotti, in linea con l’aumento che tipicamente si registra prima della stagione estiva. I prezzi attuali si confermano in rialzo rispetto allo scorso anno, con un incremento superiore al 15% sia a Mantova che a Modena.
Nonostante un buon andamento degli scambi, si sono registrate poche variazioni nei listini dei vitelloni da macello, ad eccezione del lieve rincaro settimanale (+0,7%) registrato sulla piazza di Modena per i capi della razza Charolaise. I prezzi attuali si mantengono in linea con lo scorso anno.
Assenza di variazioni per i prezzi dei vitelli a carne bianca.
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