I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di ottobre, hanno registrato nuovi incrementi per latte spot, materie grasse, vitelloni e vacche da macello. Stabili il Parmigiano Reggiano e i vitelli a carne bianca. In lieve calo il Grana Padano.
Latte
Il segno “più” continua a dominare i listini del latte spot, con nuovi rincari settimanali sia per il prodotto di origine nazionale che di provenienza estera. I prezzi dello spot nazionale (franco arrivo latteria, in cisterna) hanno raggiunto i 425-440 €/t a Milano e i 440-450 €/t a Verona, in crescita rispettivamente del +3% e del +1,1% rispetto a sette giorni prima. Ulteriore aumento anche per il latte spot francese (+2,4%) e tedesco (+2,2%), con quest’ultimo che si conferma su un livello più alto (450-470 €/t) rispetto al prodotto italiano. Su base annua sia il latte spot italiano che estero mantengono una crescita nell’ordine del +23/+24%.
Anche per il latte di origine biologica proseguono i rialzi (+1%) e i prezzi attuali (515-530 €/t) spuntano un incremento del +1,5% rispetto ad un anno fa.
Materie grasse
Prosegue la corsa al rialzo dei prezzi all’ingrosso delle materie grasse, ancora sostenuta dalla ridotta disponibilità di prodotto sul mercato. Nell’arco di due mesi le quotazioni del burro pastorizzato hanno guadagnato il 40%, attestandosi attualmente sui 3 €/kg (+0,20 €/kg rispetto alla settimana precedente) e tornando ai massimi degli ultimi tre anni. Forti rincari anche per il burro prodotto con crema di latte, i cui prezzi si attestano ora sui 4,60 €/kg, in crescita di oltre il 40% rispetto ad un anno fa.
Anche in Germania i listini continuano la loro progressione, toccando i 4,70-5,00 €/kg, pari ad un +3,2% rispetto a sette giorni prima. Scenario simile in Francia, dove i prezzi del burro industriale hanno raggiunto i 4,50 €/kg (+3,1% su base settimanale).
Analogo andamento per la crema di latte, i cui prezzi rimangono orientati al rialzo. Su base settimanale sia la crema nazionale che comunitaria sono rincarate di 0,12 €/kg, continuando a viaggiare appaiate, attualmente su 2,70 €/kg. Per entrambe l’aumento rispetto a dodici mesi fa supera il 40%.
Grana Padano
Il mercato del Grana Padano rimane stazionario e i listini registrano un ulteriore lieve calo settimanale. Sulla piazza di Milano i ribassi hanno colpito tutte le stagionature, con lo stagionato 9 mesi che si è riportato sulla soglia dei 7 €/kg per la prima volta da novembre 2020. La variazione su base annua rimane positiva (+7,7%), a differenza dello stagionato 20 mesi i cui valori sono in linea con dodici mesi fa.
Parmigiano Reggiano
I prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano archiviano un’altra settimana di stabilità. La variazione rispetto allo scorso anno rimane comunque positiva per tutte le stagionature, sempre leggermente più marcata per le stagionature brevi (+11,7% per il 12 mesi quotato a Parma) rispetto a quelle più lunghe (+10,6% per il 24 mesi).
Bovini vivi
Il buon andamento delle macellazioni ha fornito ulteriore sostegno ai prezzi dei vitelloni da macello, autori di un nuovo rincaro su base settimanale sia per le razze Charolaise e Limousine che per le razze da incroci nazionali. Alla Borsa merci di Mantova il prezzo della razza Charolaise è aumentato dell’1,1% rispetto alla settimana precedente e la crescita su base annua si attesta su un +12%. Rincaro su base annua simile si riscontra sulle piazze di Modena e Padova.
Prezzi in rialzo anche per le vacche da macello mentre si consolidano ulteriormente i vitelli a carne bianca, sempre in forte crescita rispetto ad un anno fa (+27% a Modena).
Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici