I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci nella prima settimana di luglio hanno fatto registrare nuovi rincari per il latte spot che si sono contrapposti alla flessione osservata per le materie grasse. Deboli segnali positivi anche per le due maggiori Dop casearie. Stabilità, invece, sul mercato dei bovini.
Latte
La crescita del latte spot non accenna a rallentare in avvio di luglio. I prezzi del comparto hanno subito un incremento medio del +2,8% settimanale e sono stati trainati ancora dal latte spot nazionale che si è mostrato in rialzo sulla piazza di Milano (395-405 €/t, +2,6%), di Verona (405-420 €/t, +3,1%) e di Brescia (395-405 €/t, +2,6%).
Fanno eco nuovi aumenti anche per il latte estero sul listino di Milano, sia per il prodotto francese (365-375 €/t, +2,1%) che per quello tedesco (380-395 €/t, +2,1%). Contestualmente anche il latte di provenienza tedesco-austriaca ha visto crescere la sua quotazione sul listino di Verona (390-400 €/t, +2,6%).
Stazionario il siero di latte sia ad uso industriale che zootecnico.
Per tutti i prodotti monitorati si conferma la variazione positiva rispetto allo scorso anno, con una crescita del +15% circa per il latte spot di origine nazionale.
Materie grasse
Dopo i segnali di frenata dei ribassi osservati nella settimana a cavallo tra giugno e luglio, nel mercato delle materie grasse è tornato a prevalere il segno “meno” nella prima settimana di luglio. Il calo settimanale ha colpito prevalentemente burro e zangolato, risparmiando invece la panna.
I prezzi del burro prodotto con crema di latte calano nella stessa entità sia a Milano che a Mantova (3,75 €/kg, -1,3%), intaccando solo parzialmente l’ampia crescita di prezzo che persiste rispetto allo scorso anno (+19%).
Come detto, stazionaria la crema di latte di origine comunitaria (2,02 €/kg sul listino di Milano) e di origine italiana (2,06 €/kg).
Sui mercati esteri prosegue da oltre un mese il ribasso del prezzo all’ingrosso del burro: le quotazioni di scambio del Markenbutter tedesco alla Borsa di Kempten sono scese sui 3,80-3,94 €/kg, pari a un -0,8% rispetto alla precedente rilevazione.
Grana Padano
Lievi segnali di apprezzamento sul mercato del Grana Padano nella prima settimana del mese di luglio. Il segno positivo ha interessato le stagionature più brevi (10 mesi e oltre) quotate a Mantova e Verona, con rialzi settimanali inferiori all’1%. Stabili le altre stagionature.
Il differenziale di prezzo rispetto al 2020 si avvicina al +17% per le stagionature brevi mentre resta mediamente inferiore al +10% per quelle medio-lunghe.
Parmigiano Reggiano
Anche per il Parmigiano Reggiano giungono segnali di lievi variazioni positive nei listini all’ingrosso, riconducibili ai rialzi registrati alla Borsa merci di Parma per tutte le stagionature quotate (+0,05 €/kg su base settimanale).
I prezzi attuali si confermano in forte crescita rispetto ad un anno fa. Stabile lo scostamento di prezzo rispetto al 2020 per le stagionature di 12-15 mesi, ferme sul +39% nei listini di Mantova e sul +36% circa sulle altre piazze. Mediamente oltre il +20%, invece, lo scostamento annuale per le stagionature 30 mesi.
Bovini vivi
La settimana appena conclusa ha mostrato una sostanziale stabilità per i prezzi dei bovini da macello, segnati da una domanda limitata. Listini fermi sia per i vitelli a carne bianca che per i vitelloni da macello, sia delle razze nazionali che francesi. Stabili anche le quotazioni delle scottone.
Tra i capi da allevamento, prezzi fermi anche per i vitelli baliotti.
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