Brocajoli: «Il mio latte per il Grana Padano? Pagato 84,7 centesimi al kg»

Margini record e costi in calo contraddistinguono il 2024 come spiega Massimo Luigi Brocajoli, allevatore socio di una cooperativa mantovana

Brocajoli
Massimo Luigi Brocajoli produttore di latte per il Grana Padano
È uno dei 13 soci della Latteria Casaticese di cui è anche vicepresidente. Il 2024 verrà ricordato come un anno decisamente soddisfacente in termini di rendimento

A Massimo Luigi Brocajoli, allevatore di Marcaria e vicepresidente della Latteria Casaticese, una cooperativa del mantovano che ha puntato esclusivamente sul Grana Padano con una produzione di oltre 38mila forme l’anno (da una raccolta di circa 230mila quintali di latte), nel 2024 è andata bene. Anzi è andata benissimo: come produttore di latte della filiera della Dop più consumata al mondo ha ricevuto, infatti, un conguaglio a fine anno straordinariamente alto per il latte venduto e trasformato dalla realtà cooperativa di cui è socio e che ha presentato i risultati dell’annata in questi giorni: 84,7 centesimi al chilo al kg Iva inclusa, partendo dai 77 centesimi al kg (prezzo netto).

«È uno dei prezzi più alti mai registrati nella filiera del Grana Padano, pari a circa 15 centesimi in più rispetto all’annata precedente» sottolinea specificando che si tratta del prezzo finale pagato all’allevatore che in cooperativa riesce a percepire anche il valore aggiunto della trasformazione. «Nel 2023 – aggiunge Brocajoli – avevamo percepito 70 centesimi al kg Iva compresa. L’anno ancora precedente eravamo a 72 centesimi al kg iva compresa».

L'allevamento di Massimo Luigi Brocajoli a Marcaria nel mantovano

«È stata un’annata di grazia» commenta Brocajoli sottolineando come il 2024 verrà ricordato come un anno eccezionale per i ricavi e i margini di tutte le stalle del Grana Padano. «Per chi ha un po’ di debiti o deve investire – aggiunge –  è questo il momento di farlo». Nell’universo delle cooperative che lavorano la materia prima a Grana Padano e che già pagano mediamente un prezzo superiore a quello del mercato (non per niente la destinazione a Grana Padano è quella più remunerativa del latte omogeneo, ossia prodotto da vacche alimentate a silomais) esiste una stella che brilla più delle altre: il valore di conguaglio riconosciuto a fine anno ai 13 soci della Latteria Casaticese, di cui è presidente Claudio Marcante, è forse il più alto mai pagato per il latte destinato a Grana Padano.

Prezzo del Grana Padano alle stelle: vicino agli 11 euro/kg

A spingere i margini è stato il prezzo di mercato del Grana Padano, salito in dodici mesi da una media di 9,50 euro al kg  per lo stagionato di 9 mesi fino a punte di 10,60 e 10,70 euro al kg. Un valore che in qualche momento ha superato persino la soglia degli 11 euro.

Il magazzino di stagionatura della Latteria Casaticese

Quest’anno la differenza l’ha fatta il prezzo del formaggio Dop e anche il valore delle panne: «Un euro e mezzo in più al chilo di formaggio, per un caseificio, significa 10 euro in più su ogni quintale di latte lavorato» spiega Brocajoli. Ma non è tutto perché anche le panne, altro sottoprodotto cruciale nella lavorazione del latte, hanno avuto un ruolo chiave nel trainare i conti del 2024: «Nel 2023 le panne valevano 4,30 euro al kg, oggi – afferma Brocajoli – viaggiano sui 6,60 euro». Un aumento netto che ha influito ulteriormente sulla redditività di questo prodotto e sul valore aggiunto del latte.

Costi di lavorazione del Grana Padano in calo: un euro in meno a quintale di latte prodotto

A fronte di questo boom nei ricavi, sorprendentemente, i costi di produzione sono calati di 1 euro al quintale: «Siamo passati da 14 a 13 euro a quintale come costo di lavorazione in caseificio – dice Brocajoli – grazie anche al blocco dei rincari energetici e a una leggera flessione dei costi energetici».

Dal confronto tra costi e ricavi, emerge chiaramente la portata del risultato economico del 2024: come ha sottolineato Brocajoli, nel 2023 un quintale di latte rendeva circa 70 euro, mentre oggi ne rende 84,7 euro, con una crescita di 14,70 euro.

«Il margine nel mio allevamento: 2–3 mila euro al giorno»

Anche in stalla la musica non cambia, salgono i ricavi con margini soddisfacenti. La spesa per l’alimentazione del bestiame, che incide fortemente sul bilancio aziendale e vale il 50% circa del costo totale dell’allevamento, resta sotto controllo: «Parliamo di un costo di circa 9–10 euro per capo al giorno di alimentazione – specifica Brocajoli –. Prendendo come esempio la mia stalla con 550 vacche in lattazione e circa 10mila euro di spese alimentari al giorno un’azienda che conferisce latte a una cooperativa Grana Padano incassa dai 12mila ai 13mila euro al giorno. Il margine netto giornaliero è, quindi, di 2mila–3mila euro».

Il costo totale di produzione del latte (inclusi alimentazione, lavoro, struttura) si attesta oggi nell’allevamento di Brocajoli intorno ai 60–62 euro a quintale. Un prezzo che, rapportato agli 84,7 euro, Iva compresa pagati a conguaglio del 2024 dalla Latteria Casaticese, garantisce margini molto elevati.

L’allarme: «Il rischio è nella sovrapproduzione di Grana Padano»

Nonostante l’ottimismo Brocajoli insiste su un concetto fondamentale: l’offerta deve essere sempre commisurata alla domanda. «Il formaggio tira e tutti – sostiene Borcajoli - si buttano. Ma poi il listino scende. È sempre stato così». Pe evitare tutto ciò è quindi caldamente raccomandato di non produrre oltre il limite stabilito dal Piano produttivo del Grana Padano che quest’anno è stato rinnovato per un altro triennio proprio con questo obiettivo. In conclusione Brocajoli invita alla prudenza: «Con questi margini è facile esaltarsi, ma bisogna controllare la produzione. Se fai troppo formaggio, poi, il prezzo crolla».

La chiave del futuro? Sarà difficile che questa combinazione di prezzi alti e costi di produzione in calo si possa ripetere, ma da una gestione attenta dell’offerta, dalla cooperazione tra produttori e dall’attenzione per la qualità del prodotto potrebbero arrivare altre annate favorevoli: se poco o molto simili al 2024 dipenderà dalla regia.

La scelta strategica dell’indice più adatto alla produzione di Grana Padano

L’allevamento di Brocajoli produce circa 60mila quintali di latte l’anno con 550 vacche in lattazione e 1.050 capi totali. L’impiego del robot di mungitura, così come l’investimento sul sistema di alimentazione automatizzato, che fornisce la razione su misura alle diverse categorie di bovine, hanno contribuito a innovare e razionalizzare alcune operazioni fondamentali della stalla come la raccolta del latte e la gestione dell’alimentazione zootecnica.

Massimo Luigi Brocajoli con il figlio Marco

L’attenzione alla selezione e al miglioramento genetico della razza Frisona è stata un'altra  scelta strategica aziendale nell’allevamento di Brocajoli: «Potendo scegliere tra numerosi indici – ha fatto notare – io ho scelto di utilizzare quello più idoneo alla trasformazione del latte in formaggio, ossia il Pft, l’indice di selezione della razza Frisona Italiana che combina produzione e qualità del latte, funzionalità e tipo (messo a punto dall’Anafibj, l’Associazione nazionale allevatori di razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana). Negli ultimi anni abbiamo sempre utilizzato solo i primi 4 tori del ranking facendo attenzione al tenore di grasso, ma soprattutto al contenuto di caseina. Come produzione di latte siamo intorno ai 110–115 quintali a capo, un dato superiore alla media provinciale».

 

Brocajoli: «Il mio latte per il Grana Padano? Pagato 84,7 centesimi al kg» - Ultima modifica: 2025-04-30T11:50:28+02:00 da Francesca Baccino

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