Listini Bmti, giù latte spot e burro, Grana Padano e Pecorino Romano. Nuovo aumento per i suini

Proseguono i ribassi nel mercato del latte spot secondo le rilevazioni dalle Camere di Commercio e Borse Merci elaborate da Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) nella settimana che va dal 15 al 20 settembre 2025.

Le quotazioni presso la piazza di Milano cedono ulteriori 15 €/t, scendendo a 542,5 €/t, livello che non si registrava da metà maggio. Si amplia così la flessione tendenziale, ora pari a -17%. Più marcata la contrazione sulla piazza di Verona, dove i prezzi si attestano su 562,50 €/t. In calo anche il latte biologico, quotato 645 €/t prezzo la piazza di Milano e 735 €/t presso quella di Mantova.

Continua la fase di debolezza anche per i prezzi del latte estero, proveniente da Germania e Francia, con il differenziale a favore del latte italiano che resta fermo a 12,5 €/t.

Burro/crema di latte

Nuova settimana di flessioni per il comparto del burro, complice l’aumento della produzione europea unito ad una domanda debole. Presso la piazza di Milano, il prodotto pastorizzato scende a 4,68 €/kg dai 4,88 €/kg della settimana precedente, registrando una variazione annua del -25%. In calo anche il prodotto registrato presso la piazza di Mantova. Perdono ulteriore terreno i listini dello zangolato e della crema di latte, quotati rispettivamente 4,48 €/kg e 3,10 €/kg (piazza di Milano). Sul fronte estero, il burro di Kempten (Germania) ha perso il 17% in tre settimane portandosi sotto la soglia dei 6 €/kg, mentre il Verse Boter olandese si attesta su 5,6 €/kg.

Grana Padano

Torna il segno “meno” nei listini del Grana Padano, complice l’indebolimento della domanda. Presso la piazza di Milano il prezzo all’ingrosso del prodotto stagionato 9 mesi arretra di 5 centesimi di euro, abbandonando il livello record di 10,93 €/kg mantenuto da fine marzo. Su base annua la variazione resta comunque positiva, pari al +7%. Flessioni si osservano anche per le piazze di Mantova, Verona e Cremona. Per quanto riguarda i principali formaggi monitorati dalla Commissione UE, si rileva un aumento per l’Edam mentre il Cheddar e il Gouda evidenziano una sostanziale stabilità. In controtendenza l’Emmental che perde il 2% su base settimanale.

Parmigiano Reggiano

Settimana all’insegna della stabilità per il comparto del Parmigiano Reggiano. Nel dettaglio, il prezzo dello stagionato 12 mesi quotato presso la piazza di Parma si conferma sui 13,65 €/kg della settimana precedente. Parallelamente il prodotto 16 mesi resta fermo sui 16,18 €/kg. Prevale la stabilità anche presso le altre principali piazze. Restano consistenti i rincari annui con punte che arrivano fino al +33% per il 24 mesi scambiato sulla piazza di Reggio Emilia.

Pecorino Romano

Dopo una prolungata fase di stabilità, si registra il segno negativo anche per il comparto del Pecorino Romano, un risultato che non si osservava da inizio settembre del 2024. In particolare, il prezzo dello stagionato 5 mesi cede 10 centesimi, fermandosi a 12,03 €/kg, in linea con il livello registrato un anno fa. Stesso calo per il 18 mesi che scende a 12,25 €/kg.

Bovini da macello

Nuovo aumento per il comparto dei bovini presso la piazza di Mantova, che prolunga così una fase rialzista in atto da inizio agosto, sostenuta anche da una generale flessione del patrimonio bovino in Europa. Tra i principali capi, i prezzi all’ingrosso dei vitelloni Charolaise spuntano 3 centesimi di euro portandosi sopra la soglia dei 4,6 €/kg. Dinamiche analoghe interessano la razza Limousine e gli incroci nazionali, quotati rispettivamente 4,92 €/kg e 4,15 €/kg.  Stabili, invece, le quotazioni sulla piazza di Modena.  Per i vitelli a carne bianca si osserva un rialzo presso la piazza emiliana, dove i prezzi raggiungono i 7,6 €/kg, mentre restano invariati a 7,17 €/kg i listini presso la piazza lombarda. Si confermano ampiamente positive le variazioni annue, con punte del +40% per i bovini da ristallo (piazza di Mantova).

Suini

Continua la salita per il comparto dei suini grazie ad una maggiore richiesta da parte dei macellatori. Per la categoria 160-176 kg, la CUN di settore ha formulato un prezzo pari a 2,2 €/kg, in crescita di 2,5 centesimi di euro rispetto alla seduta precedente (circuito DOP). Si accentua tuttavia il ribasso annuo, che segna il -3%.  Prevalgono i ribassi sul fronte estero.

Nuovi rincari per i listini dei tagli di carne suina fresca. ll lombo Padova e il lombo Bologna mettono a segno aumenti rispettivamente di 10 e 20 centesimi, portandosi a 4,40 €/kg e 4,30 €/kg. In crescita di 10 centesimi di euro anche il busto con coppa, mentre si muove in controtendenza la coppa fresca con osso, che arretra sotto la soglia dei 5 €/kg. Tra gli altri tagli, stabili le cosce suine DOP e le cosce non-DOP, ferme a 6 €/kg e a 5,21 €/kg (taglio pesante). Invariati anche i listini della spalla fresca disossata, mentre arretra la pancetta fresca squadrata che si porta a 4,79 €/kg. Si registrano diffusi ribassi sulle principali piazze europee.