I tre big: viva la scuola

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Grana, Parmigiano e Granarolo si rivolgono sempre più direttamente a studenti e insegnanti. Gli ultimi casi

I tre principali player del settore lattiero caseario italiano, il consorzio del Grana Padano, quello del Parmigiano Reggiano e la Granarolo, nelle ultime settimane hanno intensificato la propria azione di comunicazione nei confronti delle scuole e degli studenti.
La nostra rivista non ha mancato di darne via via notizia sul proprio sito internet: si veda ai link https://bit.ly/2NbZiCi per il Grana, https://bit.ly/3rZJlOj per il Parmigiano, https://bit.ly/3al1mkg per la Granarolo.

Il Grana Padano

Le iniziative del Grana Padano, per esempio, sono numerose e riscuotono grande seguito in ambito locale. Consistono in particolare in un progetto didattico battezzato “A scuola di cucina con il Grana Padano”, che si rivolge alle scuole da oltre 15 anni.
In breve un formatore del consorzio effettua due ore di lezione negli istituti alberghieri lungo la penisola, fra l’altro consegnando a studenti e professori il manuale “Tecniche da assaporare - Metodi di cottura fra tradizione, scienza e creatività”.

Agli studenti, e ai prof, il formatore del Grana Padano non parla solo di gastronomia e di cucina, ma anche delle normative che regolamentano i prodotti dop e le iniziative di tutela.
Oltre alla lezione teorica viene proposta anche un’ora di didattica sugli aspetti sensoriali: si approfondisce il metodo più adatto per scoprire le caratteristiche organolettiche del Grana Padano dop attraverso una degustazione verticale guidata di tre differenti stagionature del prodotto. Dall’analisi visiva a quella olfattiva, a quella meccanico-gustativa, gli studenti partecipano a una esperienza sensoriale in cui aromi, gusti e profumi si legano a tradizione e professionalità.
Spiegano dal consorzio: «Ci rivolgiamo soprattutto agli istituti alberghieri perché li valutiamo come i futuri attori della ristorazione. Non dobbiamo però dimenticare le numerose altre attività che in modo spot e su richiesta effettuiamo anche nella scuola primaria».
La foto qui accanto fa riferimento appunto a uno degli ultimi di questi incontri, quello andato in scena nelle cucine dell’Istituto alberghiero di Agnone (Isernia), con gli alunni delle classi quarte e quinte. Si diceva del grande interesse suscitato da queste iniziative a livello locale: all’iniziativa di Agnone hanno voluto essere presenti anche il sindaco Daniele Saia, il presidente della Provincia Alfredo Ricci e numerosi titolari dei caseifici del territorio.

Il Parmigiano Reggiano

A metà gennaio il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha lanciato “Amo ciò che mangio 3.0”, un progetto gratuito rivolto a insegnanti, classi e famiglie delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado «per costruire esperienze di benessere in classe e in famiglia». Giunta alla sesta edizione, l’iniziativa ha coinvolto 6mila insegnanti e più di 150mila studenti a livello nazionale.
Dopo tre incontri di formazione per gli insegnanti, gennaio, aprile e maggio, è prevista una “gita virtuale” in caseificio: studenti e insegnanti potranno interagire con il processo che dà vita a una forma di Parmigiano Reggiano.

La Granarolo

Grande attivismo infine anche da parte della Granarolo. Il gruppo bolognese «porta direttamente in classe la propria filiera e presenta la nuova offerta didattica a distanza dedicata agli studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado», vedi www.gruppogranarolo.it/percorsi-didattici.

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Si tratta in breve di una visita virtuale dello stabilimento del confezionamento del latte, di una dimostrazione su come si producono panna burro e formaggio, di simpatiche idee su come riciclare in modo creativo le confezioni Granarolo, di spunti didattici sulla corretta alimentazione e sul consumo responsabile.
Granarolo consegnerà direttamente in classe il materiale necessario per realizzare questi laboratori nonché i prodotti per la merenda.

Perché lo fanno

Ora, siamo di fronte a iniziative piuttosto costose. Costose, e per di più penalizzate dai problemi creati dal covid (ridotta presenza dei ragazzi nelle scuole, ridotta funzionalità della didattica a distanza), che rendono impossibile raggiungere risultati del cento per cento.
Allora perché Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Granarolo vi dedicano ugualmente grandi risorse e grande impegno? Chi scrive non sa rispondere se non citando i tre presidenti.
«Crediamo in una cultura della qualità e nella passione dei giovani chef di domani, chiamati ad essere ambasciatori planetari del made in Italy con serietà e competenza», dice Renato Zaghini.
«In questo momento, così precario e imprevedibile - afferma Nicola Bertinelli - il Parmigiano Reggiano diventa promotore del benessere. Non solo dal punto di vista alimentare, ma anche sostenendo insegnanti, alunni e famiglie nell’esperienza di un benessere quotidiano, da vivere nelle emozioni, nel rapporto con gli altri e la comunità, nella relazione con il territorio e l’ambiente».
Gianpiero Calzolari: «Granarolo è da sempre attiva in numerosi progetti didattici rivolti alle nuove generazioni, i cittadini e i consumatori del domani. Progetti didattici dedicati alla conoscenza della filiera del latte, alla divulgazione delle corrette diete alimentari e alla promozione del consumo responsabile».

I tre big: viva la scuola - Ultima modifica: 2021-03-17T11:59:08+01:00 da Giorgio Setti

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