Gli allevatori delle aree montane hanno bisogno di strumenti che ne riconoscano il ruolo strategico e le particolari difficoltà operative. Lo ha sottolineato l’europarlamentare Herbert Dorfmann, coordinatore del gruppo Ppe in Commissione Agricoltura, alla riunione del 30 giugno scorso della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, dedicata alla discussione sulla relazione di iniziativa per il futuro sostenibile del settore zootecnico europeo.
«Non esiste un’alternativa all’allevamento nei prati stabili delle nostre montagne – ha dichiarato Dorfmann – e se queste attività si riducono, il rischio concreto è l’abbandono di territori preziosi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e il presidio rurale».
Dorfmann ha annunciato la presentazione di emendamenti alla relazione per proporre misure dedicate e risorse aggiuntive a favore dell’allevamento estensivo e delle aziende agricole di montagna, nell’ottica di un approccio più equilibrato e coerente con gli obiettivi di solidarietà territoriale.
Il premio Pac degli ecoschemi non valorizza la montagna
Occorre evitare che misure pensate per valorizzare i territori più fragili producano effetti contrari. L’europarlamentare osserva che l’esperienza del premio al pascolo previsto dagli ecoschemi della Pac ben evidenzia questa dinamica. La misura era stata concepita con l’obiettivo di sostenere in modo particolare l’agricoltura di montagna e premiare le aziende che operano in condizioni più complesse; nella pratica molte aziende di pianura hanno potuto accedervi, mentre per diverse realtà montane il beneficio è risultato inferiore alle attese.
Nell’Ue oltre 470mila aziende zootecniche montane
Secondo i dati Eurostat (Agriculture, forestry and fishery statistics, edizione 2024), nelle sole regioni montane dell’Ue operano oltre 470mila aziende zootecniche, che generano un valore economico stimato in oltre 40 miliardi di euro l’anno, pari a circa il 20% del valore complessivo del comparto zootecnico europeo.
La popolazione rurale di queste aree è composta da circa 16 milioni di persone, con un’età media superiore ai 57 anni. In molti casi, l’allevamento è l’unica attività in grado di garantire reddito e mantenimento del paesaggio.