Bmti listini, ancora giù latte spot, burro, Grana Padano e Pecorino Romano. Su il Parmigiano Reggiano

Si conferma in calo il mercato del latte spot nella settimana che va dal 15 al 20 divcembre 2025. Dopo l'assenza di rilevazione per la festività dell'8 dicembre, le quotazioni del prodotto nazionale si attestano sulla piazza di Milano a 387,5 €/t, segnando un arretramento di 45 €/t rispetto alla fine di novembre (-10%).

Un andamento analogo si osserva anche sulla piazza di Verona, dove le quotazioni arretrano di 20 €/t rispetto a due settimane prima, anche in questo caso dopo la pausa dovuta alla chiusura dell’8 dicembre. Il confronto su base annua resta marcatamente negativo, attestandosi intorno al -37%.

A determinare la pressione ribassista continua ad essere l’abbondante disponibilità di latte a livello europeo, sostenuta soprattutto dai principali paesi produttori. In flessione anche le quotazioni del latte di provenienza estera da Germania e Francia ma il differenziale a favore del prodotto nazionale continua ad ampliarsi, raggiungendo valori che non si registravano dalla primavera del 2023. In calo, infine, anche le quotazioni del latte biologico, sia sulla piazza milanese che su quella mantovana.

Burro/crema di latte

Torna a prevalere il segno negativo nel comparto del burro pastorizzato, con una decisa contrazione delle quotazioni. Sulla piazza di Milano il prezzo scende a 2,45 €/kg, registrando una riduzione di 50 centesimi rispetto alla prima settimana di dicembre, pari a un calo del -17%, mentre la flessione su base annua si accentua fino a raggiungere il -58%. Andamento analogo anche presso la piazza di Mantova, dove il burro arretra a 2,60 €/kg. In ribasso si collocano inoltre lo zangolato e la crema di latte, rispettivamente quotati a 2,25 €/kg e 1,98 €/kg sulla piazza milanese. Sul fronte internazionale, dopo una lunga fase caratterizzata da ribassi e stabilità, si osservano lievi rialzi per il burro di Kempten in Germania e per il Verse Boter olandese, segnali che interrompono temporaneamente la precedente dinamica negativa.

Grana Padano

Settimana all’insegna dei ribassi anche per il comparto del Grana Padano, ancora penalizzato da una dinamica produttiva particolarmente sostenuta. Sulla piazza di Milano il prezzo dello stagionato 9 mesi arretra a 9,88 €/kg rispetto ai 9,98 €/kg di due settimane prima, con un calo del -6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Andamento analogo si registra anche sulle piazze di Cremona, Mantova e Verona. Sul fronte europeo, tra i principali formaggi monitorati dalla Commissione UE prevale una sostanziale stabilità, con la sola eccezione dell’Edam che evidenzia una flessione del -4%.

Parmigiano Reggiano

Tra i formaggi DOP, si muove in controtendenza il comparto del Parmigiano Reggiano, mettendo a segno un rialzo. In particolare, sulla piazza di Parma le quotazioni dello stagionato 12 mesi avanzano a 13,95 €/kg, mentre quelle del 24 mesi salgono a 16,58 €/kg, entrambi con un incremento di 10 centesimi rispetto alla settimana precedente. Segnali di aumento si registrano anche sulle altre principali piazze di scambio, ad eccezione di Modena, dove i listini rimangono sostanzialmente invariati.

Pecorino Romano

Prosegue l’andamento altalenante del comparto del Pecorino Romano, caratterizzato da fasi di ribasso alternate a periodi di stabilità. Sulla piazza di Milano, le quotazioni dello stagionato 5 mesi scendono a 11,20 €/kg, registrando una riduzione di 10 centesimi rispetto a due settimane prima. Analoga flessione per lo stagionato 8 mesi, attestato a 11,43 €/kg. Su base annua, la variazione rimane negativa e prossima al -7%.

Bovini da macello

Dopo un mese consecutivo di rincari il mercato bovino torna a mostrare segnali di stabilità. I vitelloni di razza Charolaise mantengono le quotazioni di 4,84 €/kg sulla piazza di Mantova e 4,97 €/kg su quella di Modena. Andamento analogo per gli incroci nazionali e per i Limousine. Gli incrementi tendenziali restano compresi indicativamente tra il +23% e il +30% a seconda delle piazze e delle categorie. Si mantengono stabili, invece, i bovini da ristallo, fermi sui 5,6 €/kg.  Listini invariati anche per i prezzi all’ingrosso dei vitelli a carne bianca, quotati 7,57 €/kg per la piazza lombarda e 7,85 €/kg presso quella emiliana.

Suini

Continua la fase ribassista per il mercato dei suini da macello. Per la categoria 160–176 kg del circuito Dop, la Cun ha fissato un prezzo di 1,750 €/kg, in diminuzione di 4 centesimi rispetto alla settimana precedente, con una flessione su base annua che resta intorno al -17%. Il calo continua a essere alimentato da un’offerta eccedentaria, nonostante la fisiologica ripresa della domanda legata all’avvicinarsi delle festività natalizie.

Sul versante internazionale, le quotazioni mostrano una maggiore tenuta in Germania e Francia, mentre prevalgono ribassi negli altri paesi, in particolare in Spagna, penalizzata dalla diffusione della peste suina e dal conseguente blocco delle esportazioni verso diversi mercati extraeuropei. Il contesto, già complesso, risulta ulteriormente aggravato dalla decisione della Cina di introdurre dazi antidumping compresi tra il 4,9% e il 19,8% sulle importazioni di carne suina e prodotti derivati dall’Unione europea, con un orizzonte temporale di cinque anni.

Stabile il comparto dei tagli di carne suina fresca dopo i rialzi registrati la settimana precedente, con l’eccezione della coppa fresca con osso, che arretra di 10 centesimi attestandosi a 3,80 €/kg. Proseguono invece i ribassi per le cosce suine fresche, scese a 5,66 €/kg nel circuito Dop e a 4,86 €/kg nel circuito non-Dop per il taglio pesante. In flessione anche la spalla fresca disossata e la pancetta fresca squadrata, che si attestano rispettivamente a 4,15 €/kg e 4,07 €/kg.