Assemblea Assalzoo, produzione di mangimi in netto calo nel 2022

L’offerta di mangimi cala del 4,3% sul 2021. Il settore avicolo, che vale il 40% dei consumi, è il più colpito. Cresce la produzione del comparto bovino

Sull'andamento della mangimistica italiana hanno pesato i forti incrementi dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. Anche per questo il fatturato è aumentato nel 2022

In decisa frenata l’offerta della mangimistica italiana nel 2022. Il dato generale segna una contrazione a livello produttivo del 4,3% sull’anno precedente, pari a una riduzione di circa 668 mila tonnellate di mangimi. È cresciuto, invece, il fatturato nominale, gonfiato dalla crescita dell’inflazione per l’esplosione dei costi di produzione in seguito alla guerra in Ucraina.

Sono i dati presentati in occasione dell’assemblea annuale di Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici) che si è svolta all’Università Bocconi di Milano.

Produzione di mangimi torna sotto i 15 milioni di tonnellate

 Il settore più colpito è quello avicolo. In leggera contrazione è, tuttavia, anche quello suinicolo. Tiene e mette a segno una crescita, invece, la filiera bovina che intercetta un quarto dell’offerta.

Entrando nel dettaglio dei numeri nel 2022 si è bruscamente interrotta la tendenza al rialzo dei livelli produttivi rilevata negli anni precedenti: si è, infatti, nuovamente scesi appena sotto la soglia dei 15 milioni di tonnellate di mangimi prodotti. Dagli stabilimenti sono usciti 14 milioni 967 mila tonnellate di alimenti per animali, con una contrazione del 4,3% rispetto al 2021, anno che aveva fatto segnare un record produttivo con un picco di 15,6 milioni di tonnellate.

«La contrazione mostrata dalla mangimistica nel 2022 dipende quasi interamente dal settore avicolo e, in piccola parte, da quello suino. Questi dati – ha sottolineato Silvio Ferrari, presidente di Assalzoo – dimostrano il contesto di estrema difficoltà che il settore mangimistico nel complesso è stato costretto ad affrontare. Pur in un contesto generale molto difficile, l’industria mangimistica mostra forti doti di resilienza, confermandosi anello imprescindibile dell’intera economia zootecnica».

In direzione completamente opposta il fatturato complessivo che ha fatto registrare un balzo, sfiorando la soglia dei 12 miliardi di euro e un aumento medio di oltre il 23% sull’anno precedente.  Articolando le singole voci, i mangimi hanno prodotto ricavi per 8 miliardi e 200 milioni di euro, le premiscele per 1,4 miliardi e il pet-food per 2,3 miliardi. Purtroppo quest’aumento del fatturato rappresenta un elemento positivo solo a livello numerico, perché la mangimistica ha dovuto affrontare un aumento dei costi di produzione complessivi nettamente superiore rispetto a quanto evidenziato dal fatturato.

Filiera avicola, mangimi in flessione di oltre il 10%

Per il 2022 l’avicoltura ha segnato una forte battuta d’arresto, accusando i contraccolpi pesanti correlati alla diffusione dell’influenza aviaria. Il livello di output per i volatili ha fatto un salto indietro del 10,5%, passando da 6.372.000 a 5.705.000 tonnellate (in riduzione rispetto anche al dato del 2020 quando era intorno ai 6 milioni).

Il dato è negativo, soprattutto in considerazione del fatto che l’avicoltura rappresenta il comparto leader nella produzione di mangimi, all’interno dei quali occupa nel 2022 poco meno del 40% del totale della produzione italiana.

In dettaglio tutte le singole specie avicole hanno visto un forte ridimensionamento dei volumi prodotti: polli da carne (-7,5%), galline ovaiole (-9,5%) e altri volatili (-15,7%). Più pesante ancora il dato finale della categoria dei tacchini: qui la riduzione raggiunge il 23%, dopo aver conosciuto negli anni precedenti importanti risultati.

Filiera suina, decrescita dell’1,4% della produzione mangimistica

Segno meno anche per l’alimentazione dei suini. Nei dodici mesi del 2022 la suinicoltura ha consumato 4,043 milioni di tonnellate di mangimi con una decrescita minima rispetto all’anno precedente dell’1,4% (erano 4.101.000 t nel 2020).

Pesano anche qui i timori per i rischi, per ora fortunatamente evitati, dovuti ad alcuni casi di Psa negli animali selvatici, ma ovviamente pesa anche un mercato internazionale pesante delle carni bovine, anche a causa del venir meno degli sbocchi sul mercato cinese.

 Filiera bovina, aumento dell’1,3% della produzione

Bene invece la produzione di mangimi complementari per bovini. Il comparto dell’alimentazione bovina, destinatario di quasi il 25% della produzione totale di alimenti per animali, registra 3.705.000 tonnellate di mangimi con un rialzo dell’1,3%. Nel dettaglio, le vacche da latte vedono il minor incremento (+1,2%), rispetto ai bovini da carne (+1,5%) e ai bufali (+1,5%).

Ottima performance per l’acquacoltura, ovini ed equini

Dopo due anni di relativa difficoltà, torna un vigoroso segno positivo per il settore dell’acquacoltura che segna un incremento della produzione dell’11,5% per una produzione di 146.000 tonnellate.

Tra le altre specie animali si segnalano performance positive per gli ovini e gli equini, oltre il 9% per entrambi. Continua la congiuntura negativa per i conigli, in pesante calo anche quest’anno del 9,6%.

L’esplosione dei costi delle materie prime e dell’energia

L’andamento del 2022 è legato, come ha sottolineato Assalzoo, a un ulteriore aumento del costo delle materie prime, che già nel 2021 era schizzato verso l’alto. Per il 2022, sebbene si sia rimasti sotto la soglia del 42% del 2021 sul 2020, si è arrivati tuttavia in media al 35% in più sull’anno precedente. Quindi sul biennio si deve ragionare su un aggravio intorno all’80%.

A ciò nel 2022 si è aggiunta in modo prepotente la crisi sull’approvvigionamento energetico. L’esplosione dei prezzi d’importazione dell’energia (gas, petrolio e di riflesso l’elettricità) ha generato un’esplosione dei costi di produzione industriale e dei costi del trasporto mai registrata prima. Questo determina uno scenario tutt’altro che rassicurante per un settore fortemente dipendente dall’importazione di materie prime e ad alto consumo energetico.

Incremento del fatturato non positivo

 L’aumento del fatturato rappresenta dunque un falso positivo, perché in realtà nel corso dell’anno la marginalità delle aziende si è spesso praticamente azzerata per sostenere gli allevatori in grave crisi a causa dei prezzi dei prodotti zootecnici nettamente al di sotto dei costi di produzione.

«Come presidente di Assalzoo­­ – ha evidenziato Ferrari – sono davvero fiero di come il settore mangimistico e i nostri associati siano stati in grado di affrontare una congiuntura economica di così eccezionale difficoltà, mantenendo l’attività produttiva, riuscendo a garantire prodotti di qualità sempre maggiore e assicurando continuità di rifornimento agli allevatori. Credo però siano maturi i tempi per affrontare alcune questioni generali (come la produzione agricola interna, l’applicazione in agricoltura della ricerca scientifica in campo e la valorizzazione delle filiere di prodotto interamente italiano), perché altrimenti il sistema Italia non sarà in grado di rispondere alle esigenze di un mercato, sia interno che internazionale, che chiede sempre più prodotti del Made in Italy alimentare».

Il saldo negativo della bilancia commerciale sale a 132 milioni di euro

«Da segnalare - ha aggiunto Ferrari - che la situazione economica non ha, purtroppo stimolato la capacità d’investimento, che si è contratta nel 2022, mentre abbiamo protetto l’occupazione che conferma circa 8300 addetti, escluso l’indotto. Si aggrava, infine, il deficit del commercio con l’estero, su cui grava la forte dipendenza dalle importazioni, che si amplia fino a 132 milioni di euro dai 76 dell’anno precedente».

Tabella - Principali indicatori economici 2022 dell’industria mangimistica italiana

(Valori in euro correnti negli anni considerati)

 

Variabili

Unità di misura  

Anno 2021

 

 

Anno 2022

(stime)

 

Produzione

 

000. di tonn. 15.635 14.967
Fatturato totale

di cui:

 

Mio di €uro 9.682      11.917
-          Mangimi Mio di €uro 6.510 8.202
-          Premiscele Mio di €uro 1.112 1.405
-          Pet-food Mio di €uro 2.060 2.310
Costi di produzione Var. % +42%      +43,0%
Costo del lavoro Var. % +1,8% +1,2%
Investimenti fissi lordi Mio di €uro 90 80
Utilizzo impianti In %  

 

 

65%

 

 

65%
Occupati Unità 8.300 8.300
Commercio estero:      
-          Esportazioni Mio di €uro 957 1.194
-          Importazioni Mio di €uro 1.033 1.326
-          Saldo commerciale Mio di €uro -76 -132
Fonte: Assalzoo

 

Assemblea Assalzoo, produzione di mangimi in netto calo nel 2022 - Ultima modifica: 2023-06-14T21:18:46+02:00 da Francesca Baccino

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