Poco meno di 130 miliardi di euro (127,5 per la precisione) e 891mila aziende coinvolte: è la prima fotografia al 2021 dell’economia derivante dal mangime (feed economy) che emerge dal rapporto economico promosso da Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici), in collaborazione con Nomisma, presentato a Roma presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Senato della Repubblica).
Il dato -anche se ancora incompleto- mostra l’enorme portata del settore ed è la risultanza della somma tra il giro d’affari della componente agricola dedicata all’alimentazione animale, che con circa 20 miliardi rappresenta il 35% del totale; della produzione alimentare legata alla zootecnica, che con circa 51 miliardi di valore rappresenta il 39% della produzione complessiva; cui si aggiunge la spesa alimentare degli italiani, altri 57 miliardi circa, vale a dire circa il 38% del totale.
«Un nuovo indicatore economico per dare valore alla filiera zootecnica»
«Per la prima volta abbiamo quantificato l’impatto economico della filiera agro-zootecnica-alimentare italiana, che prende avvio dal lavoro degli agricoltori e passa dalla produzione mangimistica, settore produttivo che rappresenta il volano dell’allevamento nazionale da cui derivano latte, carni uova pesce e tutti i prodotti derivati, fino ad arrivare alla distribuzione e all’horeca. Il ruolo della mangimistica nella filiera alimentare – ha commentato la direttrice generale Assalzoo, Lea Pallaroni – era un’idea sulla quale in Associazione lavoravamo da tempo.
Era per noi importante riuscire a trovare la chiave per veder finalmente riconosciuto il ruolo essenziale che svolge la mangimistica nel comparto alimentare. Il nostro settore è generalmente nascosto, lavora nella retroguardia, però gli ultimi eventi ci hanno fatto capire come una problematica a livello mangimistico si ripercuote lungo tutta la filiera agroalimentare. Quindi abbiamo voluto creare un nuovo indicatore economico che ci permette di dare reale un valore alla filiera zootecnica. Questo report – ha concluso – è un primo passo in questa direzione. Negli anni a venire proseguiremo su questa strada, definendo in maniera ancora più ampia e inclusiva il valore della feed economy».
Il rapporto Nomisma
Ersilia Di Tullio, responsabile Nomisma del report, ha spiegato che questo studio definisce il sistema della feed economy in Italia e misura l’intensità delle relazioni tra fase agricola, allevamento, industria chimico-farmaceutica, trasformazione e distribuzione alimentare, attraverso una serie di indicatori economici che esprimono il valore dell’industria mangimistica e del suo indotto.
Di Tullio ha poi sottolineato che le produzioni Dop/Igp zootecniche valorizzano una quota rilevante della materia prima nazionale.
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«La filiera corta la facciamo da sempre. Ma mancano le materie prime»
«Oggi si parla tanto di filiera corta. Noi la filiera corta la facciamo da sempre – ha puntualizzato il vicepresidente di Assalzoo Michele Liverini –. Ora vogliamo sensibilizzare tutto il Parlamento, e quindi la politica, sul fatto che siamo in carenza di materie prime mangimistiche. Importiamo dall’estero circa il 50% di mais, il 60% di grano e l’80% della soia».
«Rivedere le norme sulla condizionalità rafforzata»
«Considerando che la Pac con le nuove norme sulla condizionalità rafforzata vuole anche diminuire i terreni di coltivazione, prevediamo rese ancora inferiori per mais e grano: quindi – ha incalzato Liverini – l’attuale situazione di criticità peggiorerà ulteriormente».
Liverini ha poi ricordato che fino a 15 anni fa il nostro Paese per il mais era autosufficiente in termini produttivi.
Che cos’è
La feed economy è, letteralmente, l’economia derivante dal feed, il mangime. La mangimistica è un settore chiave della filiera alimentare che si pone tra i primi anelli della filiera della produzione zootecnica. Con il report, promosso da Assalzoo in collaborazione con Nomisma, questa filiera produttiva viene letta per la prima volta in maniera unitaria, evidenziando come il prodotto finale che arriva sulle tavole del consumatore abbia una stretta connessione con il ruolo fondamentale svolto dalla mangimistica.