Al via la delibera emanata da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sui prezzi minimi garantiti per gli impianti di biogas. Il provvedimento sui prezzi minimi garantiti era stato approvato dal Parlamento con il dl Rigassificatori, ma viene attuato definitivamente solo con la delibera dell’Autorità.
La delibera prevede che il Gse riconosca ai produttori, con effetti a decorrere dalla data del 28 luglio 2023, una remunerazione a copertura dei costi di esercizio determinata mensilmente sulla base delle indicazioni ricevute da Arera e del rapporto elaborato da Gse.
«La decisione di Arera sui prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas rappresenta un passo fondamentale – ha dichiarato il presidente del Cib (Consorzio italiano biogas), Piero Gattoni – per non disperdere il patrimonio di impianti di biogas che sono diventati un’infrastruttura strategica per la competitività e la transizione ecologica delle aziende agricole italiane. Questo provvedimento arriva a chiusura di un lungo e intenso lavoro che abbiamo portato avanti con il Governo, con le forze parlamentari e, nel corso di questi ultimi mesi, con l'Autorità».
Il Cib parteciperà alla consultazione avviata da Arera
«Questa misura - ha aggiunto Gattoni - è essenziale per garantire che gli impianti di biogas agricoli possano continuare a operare contribuendo ad accrescere la sicurezza energetica e a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese. Ringrazio tutti quanti hanno contribuito a questo risultato, che ha confermato il supporto ad una filiera strategica per il nostro Paese. Il Consorzio, insieme alle altre associazioni del settore, parteciperà alla consultazione che verrà avviata da Arera, verificando le modalità di determinazione dei costi previste al fine di rendere il modello proposto pienamente rispondente alle condizioni di operatività delle nostre aziende. Ci auspichiamo che l’erogazione delle risorse alle aziende possa avvenire in tempi rapidi.»
Che cosa prevede la delibera di Arera
La norma sui prezzi minimi garantiti permette a tutti gli impianti biogas che beneficiano di incentivi in scadenza entro il 31 dicembre 2027 e che non sono in grado di convertire a biometano di ricevere la garanzia di un prezzo minimo basato sui costi di produzione effettivamente sostenuti, proseguendo la produzione di energia elettrica e termica rinnovabile.
Dalla pubblicazione della delibera, Arera apre una consultazione a tutti i soggetti interessati che si concluderà il 24 maggio 2024. Il Gse erogherà quanto spettante a ciascuna azienda salvo l’eventuale conguaglio che dovesse derivare a seguito delle osservazioni e delle proposte presentate.
Necessari correttivi
«La misura, sostenuta fortemente da Coldiretti, non solo riconosce il valore dell’energia pulita prodotta dal settore agricolo – ha commentato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in merito al provvedimento pubblicato dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente –, ma riflette l’impegno concreto verso gli agricoltori che hanno investito in impianti a biogas, incentivando ulteriori investimenti verso la transizione ecologica intrapresa dal nostro Paese e garantendo competitività e sostenibilità delle nostre aziende nel contesto energetico attuale, in particolare per quelle zootecniche”.
La delibera arriva dopo un lungo lavoro svolto da Coldiretti, che ha proposto la norma approvata nel Dl Rigassificatori e ne ha sollecitato l’approvazione superando ritardi accumulati non più sostenibili per le aziende.
«L’obiettivo è ora quello di inserire dei correttivi – conclude Coldiretti - che valorizzino maggiorante la flessibilità della produzione di biogas, anche attraverso la partecipazione degli impianti in esercizio alle Comunità Energetiche Rinnovabili. L’agricoltura italiana continuerà così grazie all’innovazione a rappresentare una risorsa fondamentale per la sicurezza alimentare ed energetica del nostro Paese».