Aral Lombardia, così i controlli funzionali

controlli funzionali
L’esperienza di Aral Lombardia. Il rapporto tra questa attività, svolta dalle associazioni allevatori, e il miglioramento genetico.

Il Decreto Legislativo 52/2018 rappresenta la normativa quadro che disciplina la corretta gestione del patrimonio genetico delle razze di interesse zootecnico nei settori della riproduzione, selezione, ricostituzione, creazione di nuove razze e conservazione della biodiversità zootecnica. Il Decreto prevede che il Mipaaf riconosca gli Enti selezionatori e gli Enti ibridatori e approvi i loro programmi genetici.
È importante il fatto che gli Enti Selezionatori per poter accedere a contributi pubblici finalizzati allo svolgimento di programmi genetici, nel caso in cui il programma genetico approvato preveda la raccolta dei dati in allevamento (quali i controlli dell’attitudine produttiva per la produzione del latte e della carne o controlli funzionali), devono delegare la raccolta dei dati in allevamento a un soggetto terzo in possesso di specifici requisiti. Al momento tale soggetto è rappresentato esclusivamente dall’Associazione italiana allevatori (Aia), della quale le Associazioni regionali allevatori (Ara) sono l’emanazione territoriale. In Lombardia è attiva l’Aral, Associazione regionale allevatori Lombardia.
In tale contesto risulta chiaro che la delega da parte dell’Ente Selezionatore è fondamentale per poter beneficiare del finanziamento pubblico che consente di mantenere calmierato il costo dei controlli funzionali per l’allevatore.


Lo stesso decreto caratterizza che la raccolta dati per i programmi di miglioramento genetico ha valenza nazionale, mentre la raccolta finalizzata alla consulenza ha valenza regionale.
Nell’ambito dei programmi di miglioramento genetico, anche se siamo entrati nell’era della genomica, non dobbiamo dimenticare che la raccolta dati rappresenta il presupposto per la misurazione dei fenotipi d’interesse per lo sviluppo di indici di selezione e la loro raccolta contribuisce ad alimentare i database di riferimento che permettono di aumentare costantemente l’efficienza informativa degli indici genomici.
In estrema sintesi i controlli funzionali in piena “era genomica” continuano a rappresentare un supporto fondamentale ai programmi di miglioramento genetico.

I controlli funzionali in pratica

L’attività di raccolta dati è effettuata seguendo disciplinari approvati con decreto del Mipaaf e delibere dei Comitati tecnici dei controlli funzionali carne e latte, secondo i metodi e le norme sancite dall’International committee for animal recording (Icar), organismo internazionale deputato all’omologazione dei metodi e alla standardizzazione a livello internazionale dei protocolli operativi. Questo garantisce una uniformità e confrontabilità dei dati in tutto il territorio nazionale ed internazionale.
I dati dei controlli funzionali vengono in parte raccolti in azienda e in parte generati dall’analisi di laboratorio eseguita sui campioni raccolti in azienda. I dati raccolti vengono inviati:

  •  all’Aia, che provvede al loro inserimento in una banca dati unica nazionale e alla gestione per ottenere informazioni riassuntive sulle produzioni di ogni animale e di ogni azienda;
  • agli Enti selezionatori, per la selezione genetica;
  • agli allevatori, in forma elettronica o cartacea, quale strumento per il management aziendale al fine di migliorare l’efficienza aziendale, il miglioramento del benessere animale e conseguentemente la sostenibilità dell’allevamento.

Controlli latte:

  • Rilevazione della quantità e qualità del latte prodotto da tutte le fattrici presenti in azienda.
  • Rilevazione degli eventi vitali e riproduttivi degli animali presenti in allevamento.
  • Raccolta di campioni biologici nell’ambito dei programmi di campionamento stabiliti dalle Associazioni Nazionali di specie o razza per essere utilizzati nell’ambito di tali programmi solo dalle medesime Associazioni.

Controlli carne:

  • Rilevazione dei pesi e/o misure necessarie alla determinazione del peso degli animali, ove previsto dallo schema di selezione della razza o specie o su espressa richiesta dell’allevatore.

  • Rilevazione eventi vitali e riproduttivi degli animali presenti in allevamento.
  • Raccolta di campioni biologici nell’ambito dei programmi di campionamento stabiliti dalle Associazioni nazionali di specie o razza per essere utilizzati nell’ambito di tali programmi solo dalle medesime Associazioni.

Nel proseguo della trattazione faremo riferimento alla bovina da latte.

I controlli per la produzione del latte bovino

Il personale del Sistema Allevatori, con periodicità stabilita dai disciplinari, provvede alle operazioni dettagliate nella tabella 1, dove sono descritte le diverse modalità di esecuzione dei controlli per la produzione di latte bovino.
Sicuramente determinante per l’esecuzione dei controlli funzionali è la figura del controllore, che rappresenta il punto di contatto fra l’allevatore ed il sistema allevatori. Questa figura con il tempo si è evoluta insieme alla complessità degli impianti di mungitura e degli allevamenti e rappresenta ormai una figura di riferimento per tanti allevatori.
Sui campioni effettuati durante il controllo funzionale latte vengono eseguite dai laboratori del Sistema allevatori numerose analisi, alcune specifiche dei controlli funzionali, altre di pertinenza del grande progetto Leo (Psrn 2014-2020 – sottomisura 16.2, Leo: Livestock Environment Opendata - Piattaforma open data per la zootecnia).
Il progetto Leo è finalizzato alla costituzione di un grande open data utile per alimentare un sistema informativo in grado di caratterizzare informazioni con vari livelli di approfondimento e di interesse (per l’allevatore, il consulente, il consumatore…). I principali parametri misurati sono: grasso, proteine, cellule somatiche, cellule differenziali, lattosio, caseina, urea, profilo degli acidi grassi, BHB, acetone.
I laboratori sono accreditati da Accredia e controllati da Aia tramite ring test e analisi di campioni di riferimento prodotti dal Laboratorio standard del latte della stessa associazione. Il laboratorio dell’Ara della Lombardia, per i soli controlli funzionali, analizza in un anno più di 4 milioni di campioni, producendo varie decine di milioni di misure.

Il Servizio controllo mungitura

L’attività di raccolta dati contempla anche il Servizio controllo mungitura (Scm), nell’ambito del quale, come autocontrollo, viene verificata l’efficienza dell’impianto di mungitura e le operazioni ad essa correlate. In questo modo da una parte si assicura il corretto funzionamento degli strumenti di registrazione delle produzioni di latte (lattometri e vasi), garantendo l’attendibilità dei dati rilevati direttamente in azienda, e dall’altro si favorisce il benessere animale eliminando possibili cause di stress alla mammella che possono sfociare in vere e proprie mastiti.
L’Aia a livello nazionale si occupa della gestione e del coordinamento del Scm, organizzando corsi di formazione, seminari di aggiornamento e provvedendo all’abilitazione dei tecnici. Inoltre, attraverso il Centro prove conferme metrologiche effettua la taratura periodica degli strumenti in dotazione ai tecnici.
L’Aral sul proprio territorio si occupa di svolgere il servizio di controllo della mungitura in tutte le aziende iscritte ai controlli funzionali latte eseguendo il controllo statico dell’impianto di mungitura e il collaudo / taratura degli strumenti di registrazione delle produzioni (lattometri e vasi misuratori).
Negli ultimi anni è notevolmente aumentato l’utilizzo di tecnologia elettronica negli impianti di mungitura, di conseguenza Aral ha investito in  strumentazione di ultima generazione dotata di vacuometro e pulsografo digitale con sensori elettronici di alta precisione per monitorare e misurare al meglio l’efficienza dell’impianto di mungitura e dei suoi componenti, definendo un protocollo di intervento per la verifica del sistema di regolazione del vuoto di mungitura, al fine di fornire agli allevatori un assistenza sempre più qualificata.
Il “controllo statico” si esegue sull’impianto in assenza di animali e comprende:

1 - prove flussometriche:

  • misurazione del vuoto di lavoro e delle cadute di vuoto,
  • misurazione della portata d’aria della/e pompa/e,
  • misurazione dei consumi e delle perdite dell’impianto e dei suoi componenti,
  • misurazione della riserva utile dell’impianto;

2 - la verifica del sistema di regolazione del vuoto:

  • controllo del regolatore,
  • controllo dell’inverter,
  • sensibilità di regolazione;

3 - la verifica dei pulsatori;

4 - la verifica dello stato igienico dell’impianto:

  • controllo stato di usura guaine e parti in gomma,
  • controllo pulizia parti in acciaio e vetro.

Al fine di soddisfare le esigenze degli allevatori sempre più sensibili ai temi relativi al benessere animale, sanità della mammella, riduzione dell’impiego del farmaco in allevamento e miglioramento della qualità del latte, l’Aral fornisce un ulteriore servizio Scm che comprende:

  • controllo dinamico;
  • controllo e verifica del sistema di lavaggio dell’impianto di mungitura;
  • controllo e verifica del Tank di refrigerazione.

In particolare, il “controllo dinamico”, che a differenza di quello statico si esegue durante la mungitura, comprende:

  • misurazione e registrazione delle fluttuazioni del vuoto lavoro;
  • verifica della routine di mungitura;
  • valutazione dei capezzoli.

Controlli funzionali e Si@lleva

Il software Si@lleva, fornito gratuitamente ai soci, è un importantissimo supporto alla valorizzazione informativa dei dati acquisiti nei controlli funzionali. Tramite il programma è possibile raccogliere e gestire i dati rilevati quotidianamente in azienda, pensando alle diverse tipologie di professionisti che collaborano con l’allevatore (veterinario aziendale, consulenti, etc..), dal momento che il software presenta diverse e “mirate” funzionalità e operatività.

In particolare, con Si@lleva si dispone sempre della situazione aggiornata della stalla, così come registrata all’interno della banca dati nazionale dell’Aia: si accede alle informazioni di ogni singolo capo e si dispone di diversi report relativi ai dati dei controlli funzionali, alle caratteristiche produttive e sanitarie degli animali. Inoltre, il software fornisce un contributo alla semplificazione dei vari adempimenti previsti nell’anagrafe zootecnica, con particolare riferimento alla gestione del Modello 4 informatizzato, e alla gestione dei farmaci.
L’Aral sta investendo molto su Si@lleva, infatti in Lombardia sono attualmente attive il 34% delle utenze nazionali con il 43% degli animali.

Controlli funzionali in Lombardia

Considerando l’andamento delle vacche sotto controllo funzionale negli ultimi 15 anni si evidenzia l’incidenza sempre maggiore degli animali controllati in Lombardia, che sono passati dal 38,7% del 2004 al 44,30 % del 2019, con un incremento percentuale complessivo del 5,6%, in controtendenza con il resto dell’Italia (figura 1).
Considerando le principali tipologie di controllo, in Lombardia il 46,6% delle aziende utilizzano la modalità AT4, che prevede 11 controlli l’anno, e il 53,4% utilizza la modalità AT5, che prevede 9 controlli l’anno.


Rientra nella logica operativa dei controlli funzionali il numero di mungiture praticate. In Lombardia il 2% delle aziende pratica tre mungiture, con il 6% delle vacche coinvolte.
Sull’organizzazione dei controlli funzionali incide anche la presenza del robot di mungitura, un mix di automazione e zootecnia di precisione, quest’ultima data dalla presenza di sensoristica che se da un lato supporta la componente robotica, dall’altro rappresenta una importante fonte di dati per l’allevatore.
In Lombardia il 7% delle aziende ha installato dei robot di mungitura, per un totale di 443 robot installati e una media di 1,9 robot per azienda.
I controlli funzionali in aziende con robot di mungitura vengono eseguiti con l’ausilio di un campionatore automatico installato nel robot. In questo caso le analisi prodotte in laboratorio utilizzando i campioni di latte prelevati al controllo funzionale consentono di monitorare il corretto funzionamento dei sensori rappresentando un prezioso strumento di monitoraggio dell’impianto. Lo stesso ragionamento vale per sale di mungiture dotate di sensoristica avanzata.

Controlli funzionali e miglioramento genetico

I controlli funzionali continuano a rappresentare uno strumento fondamentale per il miglioramento genetico. A conferma basti pensare che in Lombardia, nelle aziende sotto controllo funzionale, la produzione media, relativa alle lattazioni convenzionali superiori ai 240 giorni, è risultata nel 2019 di 9.959 kg, superiore di ben 1.143 kg alla media del 2004, con percentuali di grasso del 3,82% e di proteine del 3,34% (figure 2 e 3).
Sicuramente a questi importantissimi risultati ha contribuito anche il livello gestionale sempre più efficiente delle aziende, al quale l’esecuzione dei controlli funzionali contribuisce in maniera determinante.

Controlli funzionali e benessere

Utilizzando i dati raccolti nell’ambito dei controlli funzionali è stato messo a punto dall’Aia un indicatore di benessere che consente di monitorare in modo continuativo lo stato di benessere degli animali allevati.
L’indicatore è calcolato mediante misure basate sugli animali che provengono dai dati raccolti nell’ambito dei controlli funzionali: ordine di parto, giorni di lattazione, numero di cellule somatiche, contenuti di grasso e contenuti di proteine. I parametri utilizzati sono: Longevità, Regolarità riproduttiva, Sanità della mammella, Chetosi subclinica, Acidosi subclinica.
L’indicatore del benessere Aia (tabella 2) è calcolato per azienda su base mensile e quindi a livello annuale.


Per rendere confrontabili i parametri fra di loro, vengono standardizzati su una scala che va da 0 a 30. Per 0-10 la valutazione è buona, per valori 10 e 20 la valutazione è sufficiente, per valori superiori a 20 la valutazione è a rischio.
La valutazione finale dell’azienda viene espressa con un numero di tre cifre: la prima rappresenta il numero di indicatori a rischio, la seconda rappresenta il numero di indicatori sufficienti e la terza il numero di indicatori buoni. La valutazione globale migliore è 005, mentre la peggiore è 500.

Conclusioni

I controlli funzionali rappresentano la raccolta dati così come caratterizzata dal D. Lgs 52/2018 a supporto dei programmi genetici degli Enti Selezionatori. Ma se adeguatamente gestiti acquisiscono anche una fortissima valenza informativa circa il monitoraggio del benessere degli animali allevati, la verifica del corretto funzionamento dei sensori installati negli impianti di mungitura, aspetti produttivi da valorizzare a livello consulenziale.
In tale contesto il software Si@lleva è uno strumento fondamentale, sia per la esecuzione dei controlli funzionali, che per la consultazione e la gestione informativa dei dati, rappresentando la “porta d’accesso” al grande mondo dei dati raccolti in (e per) l’azienda. Si@lleva è uno strumento essenziale affinché i dati raccolti non solo siano dell’allevatore ma anche “servano” allo stesso per attuare un pieno controllo della propria gestione aziendale.


Ringraziamenti
Una attività così complessa come i controlli funzionali non potrebbe essere realizzata senza una organizzazione aziendale efficiente, ma soprattutto senza un gruppo di persone preparate e dedite al proprio lavoro inteso come missione per i nostri allevatori. Pertanto, è doveroso ringraziare tutto il personale di Aral.

Aral Lombardia, così i controlli funzionali - Ultima modifica: 2021-03-17T11:46:14+01:00 da Lucia Berti

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