Dalla stalla alla tavola, una filiera sostenibile

filiera sostenibile
La famiglia Miotto, un’azienda familiare che guarda al futuro
L’azienda agricola della famiglia Miotto segue con cura ogni fase, dalla selezione degli animali alla gestione della razione alimentare, grazie anche al carro miscelatore Zago che assicura miscele precise e costanti. Grande attenzione è dedicata a sostenibilità e tracciabilità

A Pieve di Sacco, nella provincia di Padova, l’azienda agricola Miotto si distingue per la produzione di scottona Limousine: “Sono tutte femmine, allevate su lettiera e alimentate con cura”, spiega Federico Miotto. L’azienda attualmente gestisce circa 1000 capi e collabora con Emmedue Carni, una piattaforma di distribuzione per il sistema Horeca e macellerie locali. Per garantire la qualità e la standardizzazione del prodotto durante tutto l’anno, Miotto produce internamente la maggior parte della razione alimentare per gli animali. “Abbiamo 120 ettari a seminativo che coprono il 75-80% della razione – racconta.

Gli animali ricevono foraggi e pastone integrale di mais, mentre l’unica componente acquistata esternamente è un nucleo proteico, composto da farine di soia e girasole. Questo consente di garantire uniformità e controllo sulla carne, fondamentale per i macellai che cercano prodotti costanti e di qualità.
Le scottone vengono acquistate in età compresa tra i 9 e i 12 mesi, a un peso di circa 320 kg. Vengono macellate tra i 12 e i 24 mesi, raggiungendo un peso di 520-560 kg.

L’azienda si trova nel bacino scolante della laguna di Venezia, un’area che ha beneficiato di fondi per ridurre l’impatto dei nitrati in laguna. La famiglia Miotto, nel 2000, ha sfruttato questi finanziamenti per migliorare la gestione agronomica e strutturale: “Abbiamo coperto la concimaia che trattiene tutta la produzione di sei mesi e il letame prodotto dà un’ottima risposta agronomica del terreno”, spiega Federico.

La gestione agronomica è altrettanto curata: l’azienda dispone di 120 ettari a seminativo, dove si alternano mais, frumento e soia. La produzione dei foraggi segue rigorosi protocolli di qualità per garantire una dieta equilibrata alle bovine. Inoltre, da oltre dieci anni, gli insilati vengono prodotti monitorando l’umidità alla raccolta: la foraggera, grazie al sistema Nirs, regola automaticamente la lunghezza del taglio in base al livello di umidità, ottenendo frammenti di circa 2 cm, con il 35% di sostanza secca, assicurando foraggi uniformi e digeribili.

Sono allevate esclusivamente scottone Limousine

La scelta del carro Zago

Uno dei macchinari a cui si affida l’azienda è il carro miscelatore semovente della ditta Zago, modello King Lion Avant. “Lo abbiamo scelto perché le nostre scottone lo richiedevano”, spiega Federico.

Il carro miscelatore Zago davanti alla trincea, pronto a caricare gli alimenti per la razione

Il sistema Free Flow Mix combina quattro coclee orizzontali, due coclee trincia-miscelatrici e due coclee superiori tronche, che assicurano una miscelazione completa di tutti gli ingredienti. Lo scarico avviene lateralmente a sinistra, tramite un tappeto in acciaio inox, permettendo di distribuire la foraggiata in modo rapido.

“Grazie alla comunicazione machine-to-machine, è possibile monitorare ogni fase della miscelazione, controllando input e output della razione. Con quattro coclee e una capacità di 20 m³, il carro consente di alimentare mille capi due volte al giorno” spiega Federico. La sequenza di caricamento – paglia e sfarinati prima, insilati per ultimi – preserva la qualità del foraggio e ne facilita la digestione.

La miscela è precisa, rispettando la lunghezza del taglio ed evitando che il foraggio diventi poltiglia. Anche piccole quantità possono essere miscelate senza compromessi. La scelta di Zago, inoltre, non si limita alla tecnologia: l’azienda garantisce anche un servizio post-vendita affidabile, fondamentale per la gestione quotidiana.

Dal campo al piatto

Gli animali appena arrivano sono nutriti con fieno ad libitum, pastone integrale, nucleo proteico e paglia. Dopo circa un mese dall’arrivo, la razione viene calibrata: 50% insilato, 20% pastone, 25% nucleo proteico e 5% paglia. La gestione accurata della dieta e la miscelazione con il carro Zago garantiscono uniformità e digeribilità.

La carne prodotta trova oggi spazio in ristoranti e macellerie locali. “Prima alcuni ristoratori e albergatori utilizzavano lombate irlandesi, ora preferiscono la nostra carne. Sia per una questione di qualità sia per la shelf life”, sottolinea Federico, evidenziando come la qualità e la tracciabilità siano diventati fattori determinanti nel mercato locale.

Le scottone in corsia di alimentazione. La razione viene distribuita due volte al giorno, per garantire alimentazione uniforme e costante

Tradizione che guarda al futuro

La famiglia Miotto è allevatrice da generazioni. Federico, insieme al padre, gestisce l’azienda con passione e competenza. La prima stalla risale al 2000, in piena crisi della Bse. Quell’epoca ha cambiato completamente il modo di allevare e gestire la carne: sicurezza, tracciabilità e qualità sono diventati imprescindibili. “Noi abbiamo scelto di investire in strutture moderne e in una gestione integrata della razione e dei foraggi, per offrire carne sicura, di alta qualità, allevata e macellata in Italia, un progetto completamente italiano”.

La collaborazione con Emmedue Carni si basa sul servizio e sulla qualità, giocando in un segmento diverso dall’industria”, spiega Federico. Questo approccio consente di offrire carne tracciabile e standardizzata, rispondendo anche a scandali alimentari del passato e alle esigenze dei consumatori più attenti.

Veduta aerea dell’azienda agricola Miotto, tutti gli edifici rurali sono ricoperti da pannelli fotovoltaici

La famiglia Miotto ha investito anche in sostenibilità: l’allevamento è coperto da pannelli fotovoltaici e l’irrigazione avviene tramite manichette, con pompe elettriche che alimentano l’impianto. L’intero sistema, gestibile da smartphone, riduce l’uso di carburante e consente un significativo risparmio idrico. Inoltre, i film plastici per rotoballe e teli sono molto sottili e a barriera all’ossigeno (non in PVC), e i teli di copertura sono riutilizzabili e possono durare fino a dieci anni. Tutto ciò contribuisce a limitare l’impatto ambientale.

Dalla stalla alla tavola, una filiera sostenibile - Ultima modifica: 2025-09-22T15:59:37+02:00 da Laura Della Giovampaola

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