Riflettori sul piano carni bovine nazionale e sulle proposte per il Piano strategico della Pac 2023-2027, attualmente in discussione, per rispondere alle osservazioni della Commissione europea.
Questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 11 luglio tra l’Aop (Associazione di Organizzazioni produttori ) Italia Zootecnica, i rappresentanza degli allevatori, e il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), Stefano Patuanelli.
«Siamo uno dei pochi settori organizzati direttamente dal basso - ha esordito Alessandro De Rocco, delegato dal presidente dell'Aop. Fabiano Barbisan, e presidente dell'Oi Intercarneitalia, l'interprofessione della zootecnia bovina da carne - abbiamo costruito un piano carni bovine nazionale basandolo su tre pilastri, ovvero, dare un marchio alla carne bovina per renderla riconoscibile, aumentare i ristalli 100% Italia per non dipendere totalmente dall'estero, sviluppare l'interprofessione per rendere autonomo il settore sotto il profilo finanziario con l'applicazione di regole “erga omnes” condivise dall'intera filiera».
Il percorso per arrivare al piano carni bovine nazionale
Il piano carni bovine nazionale (https://bit.ly/3obrhqm) mostra come il settore è stato in grado di organizzarsi partendo dal decreto ministeriale dell'11 marzo 2011 che ha istituito il sistema di qualità nazionale zootecnia, poi con il riconoscimento ministeriale, arrivato nel 2018, del Consorzio Sigillo Italiano partecipato da tutti i capofiliera che gestiscono i disciplinari di produzione del vitellone e scottona allevati ai cereali, del fassone di razza piemontese, dell'uovo+ qualità ai cereali, di acquacoltura sostenibile del bovino podolico al pascolo.
Sempre nel 2018 è arrivato il riconoscimento regionale e ministeriale dell'Aop Italia Zootecnica partecipata dalle principali associazioni ed organizzazioni produttori (Op Apz Calabria, Op Arborea, Op Assobovini, Oo Azove, Op Bovinmarche, Op Scaligera, Op Unicarve, OP Vitellone di marca, Op Vitelli di marca, Op Sicilia, Ap Unicarve, Ap Boccarone, Ap Asprocarne Piemonte, Cons. Carni Piemonte, Coop. Terramadre Campania).
Il Sistema Qualità Nazionale
Nel 2019 il riconoscimento ufficiale da parte del Mipaaf della prima ed unica organizzazione interprofessionale Oi Intercarneitalia che rappresenta oltre il 60% del bovino da carne prodotto in Italia.
Ha fatto seguito anche il via libera della commissione Sqn (Sistema Qualità Nazionale), coordinata dal Pietro Gasparri, e le modifiche del Dm 4 marzo 2011, ammodernato con nuovi strumenti per rispondere alle sfide del programma europeo “Farm To Fork” decreto che andrà al vaglio della conferenza stato regioni a settembre.
Necessaria un’Ocm carni bovine
De Rocco ha consegnato al ministro (https://bit.ly/3azdkvb) una lettera appello per adeguare il documento del piano strategico nazionale in accordo con le regioni. In particolare si chiede di istituire un’Ocm carni bovine che darebbe impulso ad una migliore organizzazione di mercato e di adeguare l'eco-schema 1 per mettere in condizione le aziende di allevamento di gestire il miglioramento nell'uso dei farmaci.
Un’altra richiesta riguarda l’aggiunta di un livello 3 con l'applicazione di disciplinari di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Infine, la necessità di adeguare il sistema degli aiuti accoppiati stabilendo un unico plafond (oggi sono due) e tre livelli di premio (oggi sono cinque) per evitare una distribuzione a pioggia di premi inutili allo sviluppo delle aziende di allevamento.
L’Italia copre il fabbisogno di carne bovina solo fino al 52%
In Italia si produce solo circa il 52% di carne bovina per il fabbisogno interno mentre il 48% proviene dall'estero, anche da paesi dove la deforestazione e la sicurezza alimentare sono un problema e secnodo Aop Italia Zootecnica sarebbe quindi necessario sviluppare le azioni promozionali del consorzio Sigillo italiano, per dare un "nome alla carne prodotta in Italia" ed emanare una legge (in Francia esiste dal 2002) per rendere obbligatoria la tracciabilità della carne nella ristorazione pubblica e privata.