Spiragli di luce a seguito della riunione in videoconferenza del 3 giugno 2020 con il ministero della Salute, le Regioni Veneto e Lombardia e l’Istituto zooprofilattico di Brescia in merito alla querelle scoppiata per l’emanazione il 24 febbraio scorso di una circolare, con annessa check-list, ritenuta dagli allevatori non in linea con la normativa cogente emanata dall’Europa, in materia di controlli finalizzati al rispetto della condizionalità.
Da una parte il presidente dell’Aop Italia Zootecnia, Fabiano Barbisan, e il direttore Giuliano Marchesin. Dall’altra il ministero della Salute con Silvio Borrello e Ugo Santucci, le Regioni Veneto, con Michele Brichese, e Lombardia, con Antonio Vitali, l’Istituto zooprofilattico con Diegoli, direttore Sanitario, Alborali e Bertocchi del Crenba (Centro referenza nazionale benessere animale).
Questi i punti critici sollevati dai rappresentanti dell’Aop Italia Zootecnica:
- Modalità di applicazione della circolare, emanata in pieno Covid-19, con impossibilità di relazionarsi con gli uffici preposti (uffici pubblici chiusi per effetto dei Dpcm) per chiedere chiarimenti, modifiche e verificare lo status del “Progetto ClassyFarm”.
- Contenuti della circolare (alcuni punti della check-list) non in linea con la normativa cogente.
- Impossibilità, causa Covid-19, di organizzare riunioni per formare e informare gli allevatori sulla nuova check-list (veterinari compresi).
- Eventuali problemi interpretativi dei risultati della check-list applicata agli allevamenti, da parte di Agea e degli organismi pagatori, con eventuali gravi riflessi sui controlli per il rispetto della condizionalità per le aziende di allevamento (possibile perdita Pac, premi accoppiati, sanzioni).
- Impossibilità di conoscere il “destino” di ClassyFarm riguardo la “certificazione volontaria” da parte degli allevatori, progetto discusso il 21 ottobre 2019 in sede Mipaaf e mai più ripreso.
- Nessuna risposta alle lettere inviate dagli allevatori al ministero della Salute e al ministero dell’Agricoltura in novembre 2019, marzo 2020, maggio 2020.
Oltre a questi argomenti s’è discusso in merito al “Disciplinare Benessere animale bovini da carne Crenba” che, come riferito dal ministero della Salute, non può più essere applicato alle aziende di allevamento e, di conseguenza, non potrà più essere effettuata dal Crenba la relativa “elaborazione dati e riepilogo dei punti critici rilevati nella valutazione del benessere animale e della biosicurezza”, con la modulistica sino ad oggi applicata, emanata, appunto, dal Crenba.
A tal proposito Barbisan ha chiesto se seguirà da parte del ministero della Salute una comunicazione ufficiale per chiarire il ruolo del Crenba e informare su come e da chi verrà trattata la questione “benessere animale e biosicurezza”, considerato che attualmente nei disciplinari di etichettatura approvati dal Mipaaf sono state inserite le parole “Garanzia di benessere animale in allevamento valutato secondo lo standard del centro di referenza nazionale o Crenba”.
Dopo ampia discussione Fabiano Barbisan ha condiviso con i partecipanti alla riunione i seguenti punti, poi comunicati con mail ufficiale:
- di entrare nel merito della check-list del 24 febbraio 2020, evidenziando/proponendo eventuali correzioni in linea con la normativa cogente, formulate da tecnici di settore (separatamente, in modo specifico, per latte e carne);
- di inviare preventivamente tali proposte di modifica/integrazione al Minsalute e a coloro che hanno partecipato alla riunione;
- di organizzare una riunione al Minsalute, se possibile, con i tecnici in questione, per verificare le proposte di modifica, se ricevibili e/o come inserirle nella check-list;
- di organizzare un incontro Aop, Minsalute e Mipaaf per riprendere l’argomento “certificazione volontaria standard ClassyFarm”. A tal proposito Barbisan ha avanzato l’ipotesi di organizzare il sistema “ClassyFarm” con una certificazione volontaria ai sensi del Reg. (EU) 1305/2013, Articolo 16 – Lettera C.
Vi terremo informati sugli sviluppi.